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www.ildialogo.org DOPO BERLUSCONI, ANCORA BERLUSCONI. CON IL SUO 'PERCHE' DOBBIAMO DIRCI CRISTIANI', MARCELLO PERA, IL 'CITTADINO' DI 'FORZA ITALIA' E DEL 'POPOLO DELLA LIBERTA'', HA AVUTO FINALMENTE L'INVESTITURA DEFINITIVA, GIA' PROMESSA NEL 2005, CON UNA LETTERA AUTOGRAFA DA PARTE DI PAPA RATZINGER,di Federico La Sala

MESSAGGIO EVANGELICO, COSTITUZIONE E PARADOSSO ISTITUZIONALE DEL MENTITORE...
DOPO BERLUSCONI, ANCORA BERLUSCONI. CON IL SUO 'PERCHE' DOBBIAMO DIRCI CRISTIANI', MARCELLO PERA, IL 'CITTADINO' DI 'FORZA ITALIA' E DEL 'POPOLO DELLA LIBERTA'', HA AVUTO FINALMENTE L'INVESTITURA DEFINITIVA, GIA' PROMESSA NEL 2005, CON UNA LETTERA AUTOGRAFA DA PARTE DI PAPA RATZINGER

di Federico La Sala

[2005]

A proposito della “Lettera” autografa del Sovrano dello Stato Vaticano* al Presidente del Senato, e della "rivoluzione di Dio".

UNA INVESTITURA “MEDIOEVALE”

di Federico La Sala *

“Che l’Italia sia sempre stato un paese mammone e maschilista (la contraddizione è solo apparente)”, lo sottolinea e lo ricorda, con determinazione e chiarezza, Clara Sereni (cfr. O il rosa o il fango, l’Unità, 14.10.2005). “Non è mai stato un segreto per nessuno che l’Italia custodisse nelle proprie viscere un fondo limaccioso, fangoso, sporco”, ma oggi tutto questo è venuto a galla e sta inquinando tutto! Il buio e la peste (non solo aviaria) è all’ordine del giorno. Contro questa oscurità, che acceca sempre più i nostri occhi e i nostri pensieri, e devasta tutta la nostra Casa, non si può più stare zitti o zitte.

Io, cittadino italiano, ’figlio’ di ’Giuseppe’ e ’Maria’, consapevole di “avere profonde radici cristiane, intrecciate con quelle umanistiche” (come ha detto e ridetto il nostro Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, in molteplici occasioni e, in modo forte, nell’incontro al Quirinale con il Sovrano dello Stato del Vaticano, il 24.06.2005), sono assolutamente offeso per le continue interferenze e incursioni ’piratesche’ dei Politici dello Stato del Vaticano nella nostra società civile e politica!!!

La lettera inviata e firmata di suo pugno dal Sovrano dello Stato del Vaticano al Presidente del Senato, in occasione “Libertà e laicità” (in corso a Norcia) ha colmato la misura! Ha tutto il tono di un’investitura medioevale, degna di un Bonifacio VIII, e la volontà definitiva di distruggere la nostra Costituzione e la nostra stessa società, per soddisfare gli interessi del loro “Dio” Mammona [Caritas], e Maschilista-Edipico!!!

La loro cecità e la loro volontà di potenza non ha confini – distruggere la Casa di tutti gli italiani e di tutte le italiane, figli e figlie dell’amore e del rispetto reciproco di ’Maria’ e ’Giuseppe’, è l’obiettivo sempre più all’ordine del giorno dei figli del “Dio”di “Mammasantissima”.
 
La loro campagna ’militare’ è iniziata: è stata chiamata“La rivoluzione di Dio [Caritas]”. E sulle loro insegne. … già e di nuovo si cominciano a leggere le solite vecchie parole! Costantino è morto, Hitler è morto, Mussolini è morto, Stalin è morto … e loro continuano a combattere – contro se stessi!!! Che il Dio – l’Amore  [Charitas]- dei nostri padri e delle nostre madri li illumini, e giungano a se stessi e al loro prossimo, con gli occhi aperti e con la mano aperta - per stringere un patto nuovo, finalmente, degno di tutti gli esseri umani di tutto il pianeta Terra! (16.10.2005)

Federico La Sala


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Lettera di Benedetto XVI a un convegno su "Libertà e laicità" che si tiene a Norcia, e a cui partecipano anche Pera e Formigoni

Il Papa: "I diritti fondamentali vengono da Dio, non dallo Stato"

Secondo il Pontefice, una nazione "sanamente laica" deve garantire la libera espressione della religiosità (www.repubblica.it, 15.10.2005)




NORCIA (Perugia) - Parole forti, con la firma di Benedetto XVI: "I diritti fondamentali non vengono creati dal legislatore, ma sono iscritti nella natura stessa della persona umana, e sono pertanto rinviabili ultimamente al creatore". Il passaggio è contenuto in una lettera che il papa ha inviato alla fondazione Magna Charta che tiene un convegno a Norcia sul tema "Libertà e laicità". E a cui partecipano, tra gli altri, Marcello Pera e di Roberto Formigoni.

Nella missiva, il Papa sostiene che uno Stato "sanamente laico" deve riconoscere nella sua legislazione quel "senso religioso in cui si esprime l’apertura dell’essere umano alla trascendenza". Solo questa, secondo Benedetto XVI, è una forma di "laicità positiva", che garantisce "a ogni cittadino il diritto di vivere la propria fede religiosa con autentica libertà, anche in ambito pubblico".

E dunque, secondo il papa, "per un rinnovamento culturale e spirituale dell’Italia e del continente europeo occorrerà lavorare affinchè la laicità non venga interpretata come ostilità alla religione, ma al contrario come impegno a garantire a tutti, singoli e gruppi, nel rispetto dell’esigenze del bene comune, la possibilità di vivere e manifestare le proprie convinzioni religiose".(15 ottobre 2005).




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www.ildialogo.org/filosofia , Lunedì, 17 ottobre 2005
 
 
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 2008 
 
STATO E CHIESA - UNA SOLA QUESTIONE MORALE.
 
AL GOVERNO DELLA CHIESA UN PAPA CHE PREDICA CHE GESU’ E’ IL FIGLIO DEL DIO "MAMMONA" ("Deus caritas est", 2006) E AL GOVERNO DELL’ITALIA UN PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEL PARTITO "Forza Italia" (1994-2008).
 
 

 Sul tema, in rete, si cfr.: 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

AL DI LA’ DEI FONDAMENTALISMI LAICI E RELIGIOSI: UNA SECONDA RIVOLUZIONE COPERNICANA

 

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La lettera-prefazione di Ratzinger al libro di Pera, "Perchè dobbiamo dirci cristiani" *

 

Il dialogo tra le religioni non è possibile. La fede non si può mettere tra parentesi

di Benedetto XVI *

Caro Senatore Pera,

in questi giorni ho potuto leggere il Suo nuovo libro Perché dobbiamo dirci cristiani. Era per me una lettura affascinante. Con una conoscenza stupenda delle fonti e con una logica cogente Ella analizza l’essenza del liberalismo a partire dai suoi fondamenti, mostrando che all’essenza del liberalismo appartiene il suo radicamento nell’immagine cristiana di Dio: la sua relazione con Dio di cui l’uomo è immagine e da cui abbiamo ricevuto il dono della libertà. Con una logica inconfutabile Ella fa vedere che il liberalismo perde la sua base e distrugge se stesso se abbandona questo suo fondamento.

Non meno impressionato sono stato dalla Sua analisi della libertà e dall’analisi della multiculturalità in cui Ella mostra la contraddittorietà interna di questo concetto e quindi la sua impossibilità politica e culturale. Di importanza fondamentale è la Sua analisi di ciò che possono essere l’Europa e una Costituzione europea in cui l’Europa non si trasformi in una realtà cosmopolita, ma trovi, a partire dal suo fondamento cristiano-liberale, la sua propria identità. Particolarmente significativa è per me anche la Sua analisi dei concetti di dialogo interreligioso e interculturale.

Ella spiega con grande chiarezza che un dialogo interreligioso nel senso stretto della parola non è possibile, mentre urge tanto più il dialogo interculturale che approfondisce le conseguenze culturali della decisione religiosa di fondo. Mentre su quest’ultima un vero dialogo non è possibile senza mettere fra parentesi la propria fede, occorre affrontare nel confronto pubblico le conseguenze culturali delle decisioni religiose di fondo. Qui il dialogo e una mutua correzione e un arricchimento vicendevole sono possibili e necessari.

Del contributo circa il significato di tutto questo per la crisi contemporanea dell’etica trovo importante ciò che Ella dice sulla parabola dell’etica liberale. Ella mostra che il liberalismo, senza cessare di essere liberalismoma, al contrario, per essere fedele a se stesso, può collegarsi con una dottrina del bene, in particolare quella cristiana che gli è congenere, offrendo così veramente un contributo al superamento della crisi.

Con la sua sobria razionalità, la sua ampia informazione filosofica e la forza della sua argomentazione, il presente libro è, a mio parere, di fondamentale importanza in quest’ora dell’Europa e del mondo. Spero che trovi larga accoglienza e aiuti a dare al dibattito politico, al di là dei problemi urgenti, quella profondità senza la quale non possiamo superare la sfida del nostro momento storico. Grato per la Sua opera Le auguro di cuore la benedizione di Dio.

Benedetto XVI

* Corriere della Sera, 23 novembre 2008

 



Domenica 07 Dicembre,2008 Ore: 23:25
 
 
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