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www.ildialogo.org LA LEZIONE DI ROSARNO: NESSUNO PUO' SERVIRE DUE PADRONI. Il messaggio del vescovo Luciano Bux alla sua diocesi,a cura di Federico La Sala

PER L’ITALIA E PER LA CHIESA: LA MEMORIA DA RITROVARE. AL GOVERNO DELLA CHIESA UN PAPA CHE PREDICA CHE GESU’ E’ IL FIGLIO DEL DIO "MAMMONA" ("Deus caritas est") E AL GOVERNO DELL’ **ITALIA** UN PRESIDENTE DI UN PARTITO (che si camuffa da "Presidente della Repubblica") e canta "Forza Italia" (1994-2009). Questo è il nodo da sciogliere
LA LEZIONE DI ROSARNO: NESSUNO PUO' SERVIRE DUE PADRONI. Il messaggio del vescovo Luciano Bux alla sua diocesi

Domenica, in tutte le chiese del­la diocesi di Oppido-Palmi, verrà letto il messaggio scritto dal ve­scovo Luciano Bux (che pubbli­chiamo di seguito) dopo la guer­riglia urbana, con agguati e feri­menti, che per alcuni giorni, ha sconvolto la cittadina calabrese di Rosarno, nel cuore della piana di Gioia Tauro (...)


a cura di Federico La Sala

la lettera

 

TENSIONI SOCIALI

«A Rosarno immigrati accolti come fratelli»

Dopo gli scontri tra immigrati e residenti che hanno sconvolto la piana di Gioia Tauro, il presule sottolinea l’esempio di misericordia offerto negli anni dalla comunità calabrese e invita gli indifferenti «a rimboccarsi le maniche per alleviare le sofferenze»

Il vescovo Bux: ma non si può servire due padroni

 

      • Domenica, in tutte le chiese del­la diocesi di Oppido-Palmi, verrà letto il messaggio scritto dal ve­scovo Luciano Bux (che pubbli­chiamo di seguito) dopo la guer­riglia urbana, con agguati e feri­menti, che per alcuni giorni, ha sconvolto la cittadina calabrese di Rosarno, nel cuore della piana di Gioia Tauro, contrapponendo lavoratori stranieri - in maggio­ranza giovani africani - e resi­denti della zona, probabilmente manovrati dalla criminalità or­ganizzata.

 

DI LUCIANO BUX (Avvenire, 14.01.2010)

Dopo la confusa campagna dei mezzi di comunicazione, specie le tv a livello nazionale, e dopo tante dichiarazioni di personaggi locali e nazionali ritengo di dover dire una parola al clero e ai fedeli della nostra diocesi.

Tralascio ogni considerazione di carattere sociale, civile, politico e culturale: non si addicono a una sacra celebrazione. Ritengo sia mio grato dovere, di vescovo, dire un grazie al Signore per il comportamento della Chiesa di Oppido- Palmi non solo in questi giorni, ma per tutti i lunghi anni in cui è nato e cresciuto il fenomeno degli immigrati in diocesi, specie a Rosarno.

In tutti questi anni la nostra Chiesa ha dato esempio di come si possa essere ’ servi inutili’ ( Lc. 17, 10), a cominciare dal vescovo, ma servi che si sentiranno dire dal Signore: « Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto » ( Mt. 25, 35).

Poi, il Signore dirà a tanti sacerdoti e laici di parrocchie, aggregazioni ecclesiali, organismi diocesani: « Non vi chiamo più servi... ma vi ho chiamati amici » (Gv. 15, 17). La misericordia di Dio praticata dal nostro clero e dai nostri laici mi è stata di grande conforto nelle recenti tristi giornate. Abbiamo accolto gli immigrati non solo come persone umane, ma come nostri fratelli, a cominciare dai fedeli di Rosarno guidati dai sacerdoti operanti nelle tre parrocchie insieme ai diaconi e alle suore, fino a comunità e gruppi operanti in tante altre località della diocesi.

Quando li abbiamo invitati, in anni diversi, a due convegni diocesani per rallegrare con la loro presenza e i loro canti i nostri intervalli di convegno, sono venuti con gioia, e più di uno rinunciando a mezza giornata di lavoro e di guadagno... Ricordo anche dei ragazzi stranieri e musulmani felici di far parte della squadretta di calcio parrocchiale... Dico: ’ Grazie’ al Signore e grazie ai preti e ai laici che si sono affaticati con amore generoso per anni, non solo nei giorni passati.

A quei fedeli che sono stati solo a guardare dico: ogni volta che vedete un essere umano che è nel bisogno, non state solo a guardare e a parlare, ma rimboccatevi le maniche e datevi da fare come potete per alleviare le loro sofferenze. Questo ci insegna Gesù nella parabola del buon Samaritano ( cfr. Lc. 10, 30 ss.).

Alle persone che vivono con la mente e il cuore lontano da Dio, anche se si mostrano religiosi credenti, ricordate loro che Gesù dice: « Nessuno può servire due padroni, perché ... si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza » ( Mt. 6, 24).

Concludo con le parole che il Santo Padre, il Papa, ha pronunciato domenica scorsa, con attenzione anche alla nostra Terra: « Un immigrato è un essere umano, differente per provenienza, cultura e tradizioni, ma è una persona da rispettare e con diritti e doveri, in particolare nell’ambito del lavoro dove è più facile la tentazione dello sfruttamento, ma anche nell’ambito delle condizioni concrete di vita » .

« La violenza non deve essere mai, per nessuno, la via per risolvere le difficoltà. Il problema è anzitutto umano. Invito a guardare il volto dell’altro e a scoprire che egli ha un’anima, una storia e una vita: è una persona e Dio lo ama come ama me » .

O Signore, nostro e di tutti i popoli, o Signore della Chiesa e di questa Chiesa particolare che è in Oppido- Palmi, grazie a Te e grazie a voi, sacerdoti e fedeli.

Per il futuro restiamo nella fedeltà al Vangelo di Gesù nostro Signore e alla Sua Chiesa, che è il Suo mistico Corpo.

* vescovo di Oppido-Palmi


SUL TEMA, IN RETE, SI CFR.:

  ALLA CALABRIA, AL SUO CORAGGIO E ALLE SUE LACRIME: LA "MEMORIA" DEL VESCOVO BREGANTINI. Documento del 17 ottobre 2005

  EVANGELO E COSTITUZIONE. "Per amore del mio popolo non tacerò" (Profeta ISAIA). 
  PER L’ITALIA E PER LA CHIESA: LA MEMORIA DA RITROVARE. L’"URLO" DI DON PEPPINO DIANA.

  TUTTO A "CARO-PREZZO": QUESTO "IL VANGELO CHE ABBIAMO RICEVUTO". IL VANGELO DI RATZINGER, BERTONE, RUINI, BAGNASCO E DI TUTTI I VESCOVI.

  PINO MASCIARI. Intervento alla Conferenza Episcopale Calabrese (OTTOBRE 2009)

  LA QUESTIONE MORALE, QUELLA VERA - EPOCALE. AL GOVERNO DELLA CHIESA UN PAPA CHE PREDICA CHE GESU’ E’ IL FIGLIO DEL DIO "MAMMONA" ("Deus caritas est") E AL GOVERNO DELL’ **ITALIA** UN PRESIDENTE DI UN PARTITO (che si camuffa da "Presidente della Repubblica") e canta "Forza Italia" (1994-2009). Questo è il nodo da sciogliere



Sabato 16 Gennaio,2010 Ore: 20:15
 
 
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