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www.ildialogo.org IL CONTRAPPORSI DI DUE PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA E NON DI DUE ESERCITI: IL VICOLO CIECO DELL'ANTAGONISMO ATTUALE (1994-2009). Un invito (poco chiaro) a "pensare in modo corretto" di Giuseppe De Rita,a cura di Federico La Sala

IL PATTO COSTITUZIONALE (IL CHIASMA), L'ANTAGONISMO POLITICO (LA DIALETTICA), E IL MENTITORE COSTITUZIONALE ("IO, BERLUSCONI, SONO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: "FORZA ITALIA").
IL CONTRAPPORSI DI DUE PRESIDENTI DELLA REPUBBLICA E NON DI DUE ESERCITI: IL VICOLO CIECO DELL'ANTAGONISMO ATTUALE (1994-2009). Un invito (poco chiaro) a "pensare in modo corretto" di Giuseppe De Rita

La vita è correlazione, è «chiasma», co­me dicono i fenomenologi per segnalare che fra gli opposti (il bene e il male, lo spi­rito e il corpo, lo sviluppo e la crisi, ecc.) c’è reciprocità e non vittoria assoluta di uno di essi.


a cura di Federico La Sala

Il vicolo cieco dell’antagonismo

di Giuseppe De Rita *

Avendo da sempre a cuore una cultura di terzietà, da sempre ho rischiato di essere marginalizza­to e svillaneggiato da chi con ar­dore esercita la prassi dell’antagonismo. «Tu non c’entri, lascia che ci regoliamo i conti fra noi», questa frase richiama ricor­di adolescenziali e giovanili, di quando l’intenzione di fare il pacie­re finiva male, talvolta an­che con qualche escoriazio­ne; ma continuo a ritenere l’antagonismo non solo emotivamente spiacevole, ma anche infecondo e inu­tile.

Gli antagonisti sono una forza della natura: sono pervicacemente convinti di avere ragione, esprimono un’intenzionalità fuori mi­sura, chiamano allo schieramento senza se e senza ma, coltivano il gusto dell’inimicizia, qualche volta aspirano alla distruzione dell’odiato nemico. Si mon­tano psicologicamente e producono spettacolo per tutti, e sottilmente diventa­no anche gli spettatori di se stessi. E avviene che spesso la lotta all’alter ego produca il decli­no non solo dell’alter ma anche dell’ego.

E’ difficile comunque resistere alla ten­tazione antagonista, anche quando si ri­schia di scivolare nel fondamentalismo del primato religioso o nel feticismo del primato della scienza; figurarsi se si tratta della lotta politica, terreno altamente favo­revole allo scontro, anche dopo la morte dichiarata delle contrapposizioni ideologi­che del Novecento; e terreno in cui l’anta­gonismo ha portato frutti perfidi e regres­sivi.

Non basta però di fronte al calor bianco di queste settimane, con tutti contro tutti, nella contrapposizione di due eserciti, uno contro e l’altro a favo­re di Berlusconi, fare richia­mi morali al dialogo, al ri­spetto dell’avversario; l’aria che tira è tale che, se ci fos­se un arbitro a decretare un break, i duellanti ne ap­profitterebbero per piazza­re un colpo sotto la cintu­ra. Il problema va posto più utilmente nei suoi termini culturali, nell’incapa­cità dell’antagonismo a «scavare al di sotto dell’an­titesi», che è l’unico modo per rispettare la dinamica del reale. Le cose hanno sempre un andamento (una verità, si potrebbe dire) «trasversale» e non van­no quindi viste e trattate in una logica di causalità lon­gitudinale, dove sarebbero condannate a cozzare l’una con l’altra.

La vita è correlazione, è «chiasma», co­me dicono i fenomenologi per segnalare che fra gli opposti (il bene e il male, lo spi­rito e il corpo, lo sviluppo e la crisi, ecc.) c’è reciprocità e non vittoria assoluta di uno di essi. La vittoria assoluta di una sola componente della vita (è ciò che i militanti dell’antagonismo ardentemente desiderano) oscurerebbe l’orizzonte, solo un pluralismo dei punti di vista permette di crescere collettivamente e di far maturare un’articolata appartenenza al medesimo mondo.

Certo è difficile, nell’attuale contrapporsi di accesi antagonisti, richiamare questa culturale esigenza di capire le correlazioni fra gli opposti e lavorarci in termini trasversali, di interpretazione, di connessione, di mediazione (sottraiamo questa parola alla damnatio memoriae di pavida furbizia democristiana).

Fare oggi politica utile a tutti è mestiere da tessitore, di chi lavora sul rovescio della stoffa, tirandone via via i fili e capendone via via il senso. Ed è un mestiere di silenzi, non di proclami guerreschi. Non è quindi bene perdersi in richiami morali, basta un più sommesso richiamo a pensare; e a pensare in modo corretto, questa è la vera tregua. Capire cioè quale sia la trama di lungo periodo della nostra evoluzione sociopolitica e quanto tempo e silenzio siano necessari, senza troppi alterchi di scena.

 *

 Giuseppe De Rita 
  
Corriere della Sera, 13 ottobre 2009(ultima modifica: 14 ottobre 2009)


Sul tema, in rete, si cfr.:

CRISI COSTITUZIONALE (1994-2009). DUE PRESIDENTI GRIDANO: FORZA ITALIA!!! LA DOMANDA E’: CHI E’ "PULCINELLA"?

"APRITE, APRITE": IL GOLPISMO DEL LUPO, LA PAROLA "ITALIA" CONSEGNATA A UN PARTITO (1994-2009), E I SETTE CAPRETTI. Un omaggio a Giorgio Napolitano

ACCADEMIA E BERLUSCONISMO. PREMIATO IL PRESIDENTE BERLUSCONI, PER IL RILANCIO DEL PLATONISMO ATEO E DEVOTO. "IO, PLATONE, SONO LA VERITA’": "FORZA ITALIA"!!!

ABUSO ISTITUZIONALE DEL NOME "ITALIA" DA PARTE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: DIMISSIONI SUBITO.

PORTARE L’ATTACCO AL CUORE DELLA COSTITUZIONE ITALIANA!!! La Chiesa di Manzoni e del Cardinale Martini ... e la Chiesa di Giuseppe De Rita e di Papa Ratzinger - che abisso e che vergogna!!!

IL SOGNO "INFANTILE", DEVASTANTE E GOLPISTA, DI "FORZA ITALIA" E DELLA CHIESA "CATTOLICA" E’ FINITO!!! LA COSTITUZIONE ITALIANA E’ GIOVANE E SALDA E, CON LE SUE RADICI DANTESCHE ED ETERNE, NON HA PAURA DELLE SFIDE DELL’AVVENIRE!!!

"X"- FILOSOFIA. A FIGURA DEL "CHI": IL NUOVO PARADIGMA.



Mercoledì 14 Ottobre,2009 Ore: 19:52
 
 
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