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Noi Siamo Chiesa sulla Ru486 : un ennesimo incomprensibile scontro della Chiesa contro le leggi

         NOI SIAMO CHIESA
   Via N. Benino 3   00122 Roma
    Via Bagutta 12 20121 Milano
Tel. 3331309765 --+39-022664753
           E-mail vi.bel@iol.it                                           COMUNICATO STAMPA
        www.noisiamochiesa.org
 
 La pillola Ru486 nuovo motivo di scontro. Le gerarchie della Chiesa, al solito, si preoccupano di contrastare le legittime normative dello Stato prima di impegnarsi a diffondere messaggi di alto contenuto morale. Il governo è succube degli interventi clericali del Vaticano.
 
Il portavoce di “Noi Siamo Chiesa” Vittorio Bellavite ha diffuso la seguente dichiarazione :
 
“Dalle informazioni che si possono trovare, ampiamente diffuse e sostanzialmente concordi, la pillola Ru486 appare come un farmaco che permette un intervento per l’interruzione della gravidanza meno invasivo degli altri (che sono di tipo chirurgico) e in applicazione della legge n.194. E’ sostanzialmente una modalità di intervento aggiuntiva a quelle tradizionali, che può essere scelta, se del caso, dai sanitari e dalla donna, debitamente informata, verificate le condizioni concrete di ogni tipo, anche psicologico. La pillola dovrà essere usata sotto rigido controllo medico, è stata ampiamente sperimentata tanto da essere già adottata da 14 paesi europei ed è stata autorizzata dall’Agenzia europea del farmaco dell’Unione Europea. In questo contesto appare comprensibile e giustificata la decisione dell’Aifa sul via libero all’uso anche in Italia di questo farmaco, peraltro dopo un iter lunghissimo e molto contrastato.
Perché allora questa ostilità delle principali gerarchie della Chiesa ? A me sembra che essa sia solo un aspetto, che le circostanze offrono, della campagna contro la 194, che non è mai stata interrotta, dopo il referendum del 1981. Mi  sembra che la Chiesa, invece che fare campagne sostanzialmente politiche, debba, giustamente e più che legittimamente, continuare a mettere in luce il rilievo fortemente etico, della scelta di non proseguire una gravidanza (ma guardando anche alla situazione concreta della donna coinvolta e senza mai criminalizzare comunque tale difficile decisione).
Il problema vero è quindi la 194, non la Ru486. Sulla 194 i cattolici democratici, di ispirazione conciliare, espressero a suo tempo, dopo approfondite riflessioni, una opinione favorevole, dopo che loro esponenti in Parlamento contribuirono a modificare il testo originario, introducendo cautele e norme sulla educazione e la prevenzione.   Non c’è motivo per cambiare parere. La 194, se non boicottata e applicata integralmente, è una buona legge ed è ormai consolidata nell’opinione pubblica del nostro paese. Se non fosse così, la Conferenza episcopale non esiterebbe a lanciare nuovamente un referendum per la sua abrogazione”.
 
Roma 1 agosto  2009


Sabato 01 Agosto,2009 Ore: 20:08
 
 
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