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www.ildialogo.org Cimentandosi con fiction e realtà, Berlusconi affronta la mafia (reale e fittizia),Di Rachel Donadio

The New York Times
Cimentandosi con fiction e realtà, Berlusconi affronta la mafia (reale e fittizia)

Di Rachel Donadio

Pubblicato il: 28 gennaio 2010 (traduzione dall’inglese di José F. Padova)


 Berlusconi va in Israele e dice: "Avete fatto bene a castigare i cattivoni di Palestina", dimenticando il migliaio e mezzo di morti civili vittime di Piombo Fuso. Dopo due ore dice ai Palestinesi che le loro sofferenze sono assimilabili a quelle della Shoah, o qualcosa di così interpretabile. E passa a due metri dal Muro senza vederlo. Grandioso! Anni di penosa storia patria (il giro di valzer dei primi anni 1910, l'orribile alleanza con Hitler e l' 8 settembre 1943, con subitaneo cambio di corsia) sublimati in poche ore. Esercizi di grandissima diplomazia autolesionistica.  E qui mi trovo davanti a un muro, che vedo bene: mi ci fermo contro e continuo a rimirare la situazione italiana attraverso la stampa estera, come prova l'allegata traduzione dal NYT, ovvero guardo il patrio ombelico, o salto oltre al muro e ascolto le voci dal mondo, traduco e apro qualche finestrella su panorami meno disgustosi di quelli nostrani (si parla sempre di B., di Lui, ma si dimentica che i fili li tira l'altro B.)? 
Visto che ci sono, ecco un articoletto nella scia di cui sopra: parla di corruzione. In Italia. Ma và?
José F. Padova
 
ROMA - Sembrava una vivace difesa della reputazione della sua nazione: chiamando i gruppi di criminalità organizzata "una terribile patologia", giovedì il primo ministro Silvio Berlusconi ha criticato film e show televisivi che romanzano la mafia, dando dell’l'Italia "un’immagine negativa all'estero".
Spettacoli di tale genere, ha detto, sono stati "una brutta inclinazione" che sperava finisse presto.
Eppure, se qualcuno può contribuire a fermare la tendenza, forse è Berlusconi stesso. La sua azienda Mediaset, in Italia la più grande emittente televisiva privata, ha mostrato con grande successo "The Sopranos" su uno dei suoi canali a pagamento, mentre il suo Canale 5, un canale libero, ha mandato in onda "Il boss dei boss", una miniserie del 2007 sul boss della mafia siciliana Salvatore (Totò) Riina, e "L'ultimo padrino", un programma 2008 sul boss siciliano Bernardo Provenzano.
Nella barocca Italia, dove immagine e realtà sono così intrecciate che la definizione “ipocrisia” sembra inadeguata, molti non hanno nemmeno battuto ciglio. "Queste sono le tipiche cose che si dicono quando si va in una zona ad alta densità mafiosa", ha detto Gianluca Nicoletti, un commentatore radio. Inoltre, ha aggiunto, "Non credo che lo abbia detto con grande convinzione".
Nel il suo best seller "Gomorra" sulla camorra, o mafia napoletana, del 2006, Roberto Saviano racconta come alcuni membri in carne e ossa della mafia modellino il loro stile di comportamento su quello di mafiosi delle serie televisive.
Berlusconi ha fatto le sue osservazioni durante una conferenza stampa nella città meridionale di Reggio Calabria, dove il suo governo ha presentato un ambizioso piano di 10 punti per la lotta alla criminalità organizzata. Il luogo è stato scelto per dimostrare la presenza dello Stato in Calabria dopo che la 'ndrangheta, o mafia calabrese, nelle ultime settimane ha minacciato attentati dinamitardi contro i magistrati e il presidente della Repubblica.
Questo mese, braccianti immigrati che vivono in condizioni squallide si sono scontrati con i residenti a Rosarno, una cittadina calabrese presa nella morsa della mafia. Gli analisti stanno ancora discutendo se i gruppi della criminalità organizzata hanno fomentato i disordini per costringere gli immigrati a fuggire, o se hanno contribuito a reprimere le rivolte.
Nel suo intervento, Berlusconi, la cui coalizione è dominata dal partito della Lega Nord, nota per la sua dura presa di posizione contro gli immigrati, ha anche elogiato il giro di vite sull'immigrazione clandestina realizzato in Italia. "Una riduzione del numero degli stranieri in Italia significa meno persone che vanno a riempire le fila della criminalità organizzata", ha detto.
Programmazione a parte, il governo Berlusconi ha un record di contrasti alla criminalità organizzata. Giovedì il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha detto che dopo il 2008 le autorità hanno confiscato beni della criminalità organizzata per un valore superiore a 9,78 miliardi dollari. Negli ultimi mesi le autorità hanno anche fatto decine di arresti di alto profilo, tra i quali la scorsa settimana l'arresto in Spagna di un boss della camorra.
Ma i critici dicono che gli altri provvedimenti del governo hanno compromesso i vantaggi ottenuti. I pubblici ministeri si oppongono con veemenza a un disegno di legge proposto dal centro-destra di Berlusconi che limiterebbe notevolmente la portata delle intercettazioni, uno strumento tecnico che i PM giudicano essenziale per indagare sui gruppi di criminalità organizzata. Altri critici sostengono che una legge approvata l'anno scorso, che tassa i cespiti rimpatriati solamente  del 5%, è una benedizione per il riciclaggio di denaro.
Giovedì la Confindustria, organizzazione leader in Italia fra gli industriali, ha dichiarato che le imprese che non denunciano le estorsione che subiscono da parte di gruppi della criminalità organizzata sarebbero a rischio di espulsione.


Martedì 09 Febbraio,2010 Ore: 12:32
 
 
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