- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (288) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org La classifica della felicità: in testa alle classifiche la terra del pacifismo che ha scelto di tutelare la natura,

La classifica della felicità: in testa alle classifiche la terra del pacifismo che ha scelto di tutelare la natura

Il primo posto del Costa Rica, uno Stato senza esercito


Il Costa Rica e la sua politica (istruzione e cultura, ecologia in particolare, niente spese per le forze armate, ...) non sono un esempio per Paesi che esportano armi alla grande, come l'Italia. Che hanno per ministro dell'Istruzione una Gelmini. Dove si vuole autorizzare la caccia perpetua.
Quando sarà passato lo tsunami in corso e si scaveranno le macerie berlusconiane, chissà se a qualcuno verrà in mente questo articoletto... Magari e perfino a qualcuno della "sinistra"... che non ci sarà più (il qualcuno o la sinistra?).

(da “la Repubblica”, 14 gennaio 2010)
di Nicholas D. Kristof (traduzione di Anna Bissanti)

San José (Costa Rica)

Mah, pensate che possa essere una coincidenza? Il Costa Rica è uno dei pochissimi paesi al mondo ad avere smantellato il proprio esercito ed è altresì l' indiscussa nazione più felice della Terra. Esistono vari criteri con i quali misurare l'indice di felicità di un Paese, tutti inesatti e imprecisi, ma questa perla dell'America Centrale si colloca in ottima posizione  in ogni classifica, a prescindere da quale sia il sistema utilizzato per redigerla. Per esempio, il World Database of Happiness, redatto da un sociologo olandese sulla base di risposte date a sondaggi condotti da Gallup e da altri istituti di ricerca, colloca il Costa Rica al primo posto in una classifica di ben 148 nazioni. Ciò dipende dal fatto che quando ai costaricani è stato chiesto di assegnare un punteggio alla felicità da loro percepita su una scala da uno a dieci, mediamente hanno risposto 8,5.

I danesi li seguono con 8,3 punti, mentre gli statunitensi si collocano al ventesimo posto con il loro 7,4 e gli abitanti di Togo e Tanzania vanno a rimorchio, alquanto distaccati, con appena 2,6 punti.

Gli studiosi calcolano la felicità determinando "gli anni felici di vita": questa cifra si ottiene sommando la felicità media percepita dall'individuo, come riportato sopra, con l'aspettativa di vita. In funzione di tale calcolo, ancora una volta il Costa Rica si colloca in cima alla graduatoria. Gli StatiUniti occupano la diciannovesima posizione e lo Zimbabwe l'ultima.

Un terzo approccio possibile, per quantificare la felicità di un Paese, è l'"indice di felicità planetario" messo a punto dal New Economics Foundation. Questo sistema abbina felicità e longevità, ma tiene conto dell'impatto sull'ambiente di un Paese, per esempio calcolandone le emissioni di CO2. Anche in questo caso, il Costa Rica ne emerge vincitore assoluto, per aver saputo abbinare soddisfazione dei bisogni della popolazione e longevità con metodiche sostenibili dal punto di vista ambientale. Seconda in questa classifica è la Repubblica Dominicana, centoquattordicesimi gli Stati Uniti (a causa del loro pesante impatto ecologico), ultimo lo Zimbabwe.

Forse la felicità del Costa Rica ha qualcosa a che vedere con la possibilità che questo Paese offre ai suoi abitanti di esplorare magnifiche spiagge su entrambe le coste, quando non si ammirano i bradipi nella giungla. Il Costa Rica ha fatto un lavoro tanto eccellente quanto insolito nella tutela della natura ed è sicuramente più facile sentirsi felici crogiolandosi al sole e nella natura che rabbrividire di freddo al Nord e soffrire di "disordine da mancanza di contatto con la natura".

Dopo aver trascinato negli slum dell'Honduras e nei villaggi del Nicaragua mia figlia, che ha dodici anni, in questo stesso viaggio sono riuscito finalmente a renderla felice sulle spiagge del Costa Rica e a passeggio nei suoi parchi nazionali. (Nota per il mio capo: non crede che dovremmo avere un corrispondente permanente dal Costa Rica?)

A collocare il Costa Rica in questa sua posizione privilegiata è la decisione presa nel 1949 di sciogliere le proprie forze armate e investire invece nella pubblica istruzione. Una migliore scolarità ha reso possibile la creazione di una società più stabile e meno propensa a scatenare i conflitti che infuriano pressoché ovunque in America Centrale. L'istruzione ha oltretutto alimentato il boom economico e ha permesso al Paese di diventare un importante esportatore di microchip e di migliorare la conoscenza dell'inglese dei suoi abitanti che adesso riescono ad attirare gli eco-turisti americani.

Non sono un antimilitarista, ma mi sembra che questo sia un esempio illuminante di come spesso è meglio investire nella formazione che nelle armi.

In Costa Rica i più alti livelli di istruzione hanno migliorato sensibilmente le pari opportunità, tanto che questo Paese si colloca più in alto degli Stati Uniti nell'indice di eguaglianza tra i generi stilato dal World Economic Forum. Ciò significa che il Costa Rica sa far fruttare in modo più produttivo il lavoro femminile rispetto ad altri Paesi della regione. Nello stesso modo, un più alto livello di istruzione ha voluto dire migliori standard nella sanità, e un'aspettativa di vita che oggi è più o meno come quella degli Stati Uniti, un po' più lunga rispetto a certi parametri, un po' più corta secondo altri.

L'aver innalzato i livelli di istruzione ha comportato che il Paese si sentisse obbligato a tutelare il proprio lussureggiante ambiente naturale, un vero e proprio asset economico. Il Costa Rica oltretutto è stato un vero antesignano nell'aver introdotto una carbon tax già nel 1997. L'Environmental Performance Index, redatto congiuntamente dalle università di Yale e dalla Columbia, colloca il Costa Rica al quinto posto al mondo tra i paesi maggiormente rispettosi dell'ambiente, il migliore al di fuori del continente europeo.

Questa enfasi particolare sull'ambiente non ha ostacolato l'economia del Costa Rica: tutt'altro! In effetti questo è uno dei pochi paesi al mondo a essere destinazione privilegiata di un'immigrazione che parte dagli Stati Uniti: gli yankee si trasferiscono qui in gran numero per godersi una pensione serena e a basso costo. Ho il presentimento che tra 25 anni vedremo sorgere lungo le sue coste numerose comunità di pensionati anglofoni.

I paesi dell'America Latina in genere conseguono sempre eccellenti risultati nei sondaggi sulla felicità: Messico e Colombia si collocano sempre più in alto degli Stati Uniti nella classifica della felicità percepita. Forse una delle ragioni a monte di questo fenomeno è l'importanza culturale che si attribuisce alla famiglia e ai legami con gli amici, al capitale sociale rispetto al capitale finanziario. Ma in qualche caso i messicani talvolta decidono di dirigersi negli Stati Uniti, verosimilmente alla ricerca di felicità e beni materiali.

I confronti incrociati sulla felicità sono controversi e ambigui, ma è in ogni caso abbastanza evidente che la decisione presa dalla nazione costaricana di investire nella pubblica istruzione invece che nelle armi ha assicurato ricchi dividendi. Forse gli Stati Uniti potrebbero trarne un utile insegnamento e capire che dovremmo destinare meno risorse per rafforzare gli eserciti stranieri e più risorse per migliorare l'insegnamento, sia in patria sia all'estero.

Nel frattempo vorrei suggerirvi di condurre voi stessi qualche indagine in Costa Rica, magari esplorandone le splendide spiagge o ammirando i suoi indolenti bradipi: di sicuro, vi sentirete davvero felici.

© The New York Times 2010 (Traduzione di Anna Bissanti)



Sabato 23 Gennaio,2010 Ore: 21:55
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Stampa estera

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info