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www.ildialogo.org Cronaca di un delegato neofito,di Michele Zarrella

Primo Congresso nazionale dell’ITALIA DEI VALORI
Cronaca di un delegato neofito

di Michele Zarrella

Incredibili sensazioni molte emozioni vissute col gruppo di Avellino nei tre giorni del congresso. 4.000 persone fra delegati e rappresentanti di diritto che, a proprie spese, si sono incontrati nell’hotel Marriott di Roma per sentire gli interventi, le mozioni le testimonianze delle persone della società civile: precari, disoccupati, cassintegrati… e il presidente dell'Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa Guy Verhofstadt. Tre giorni intensi e emozionanti. Sono stato bombardato da immagini, suoni e parole che hanno espresso idee, pensieri, sensazioni, proposte, chiarimenti, testimonianze ed emozioni. 
La prima proposta annunciata subito da Di Pietro, e scritta a lettere cubitali sui manifesti, è stata quella della svolta da partito che sa fare opposizione chiara e decisa a partito che si assume il compito di “costruire“ l’alternativa per una nuova Italia. Con chi? Con tutti coloro che riconoscono i principi fondamentali del nostro partito: rispetto delle regole, legalità, moralità, codice etico di autoregolamentazione, lavoro, pari opportunità, apertura al sociale, alla famiglia e alle coppie di fatto. Attuare il programma agendo sul debito pubblico con più entrate provenienti dalla lotta agli evasori e ai corruttori e riducendo le spese della politica, degli sprechi, degli sperperi e dei progetti faraonici previsti dalla attuale maggioranza. Avviare la ripresa dando priorità agli investimenti per il risanamento del territorio, lo sviluppo delle imprese, incentivando l’ innovazione tecnologica, la ricerca, l’economia verde, e le fonti rinnovabili, ecc.. Un no forte e deciso al nucleare e alla privatizzazione dell’acqua anche con il referendum. Ed inoltre difesa dei cittadini dei risparmiatori e della fasce sociali più deboli. Abrogazione del “reato di clandestinità” e regolamentazione dei flussi migratori. Salvaguardia dell’informazione, del servizio pubblico e della scuola. Collocazione europea nell'Alleanza dei Liberali e Democratici per l'Europa.
Tutto ciò si potrà fare con persone motivate, capaci, responsabili, aperte al dialogo e alle esigenze della gente. In primis con il Partito Democratico e con tutte quelle forze che ritengono necessaria una svolta importante e determinante nella politica italiana per il futuro della nostra nazione, per conquistare il governo con libere e democratiche elezioni, contro una destra xenofoba e razzista.
Ho visto un Antonio Di Pietro determinato più che mai, instancabile, inossidabile, pronto al dialogo e alla costruzione di un’alternativa per una nuova Italia, cominciando dalla Campania. Una scelta sofferta, fatta davanti al congresso alla luce del sole e motivata dal suddetto “nuovo” e più maturo compito di “costruire” l’alternativa alla destra. Certo molti sono rimasti delusi. Tanti, anche motivatamente, si aspettavano un Di Pietro rigido e inamovibile sulle sue “antiche” posizioni. Invece c’è stato un Di Pietro maturo e più politico, propenso, col consenso del congresso, al compromesso estremo non essendoci altra via di uscita.
In effetti, occorre ragionare sulla situazione:
1.       non vi è stata nessuna altra candidatura, con possibilità di successo, in sostituzione di quella di Vincenzo De Luca (De Magistris non poteva deludere o peggio “tradire” migliaia e migliaia elettori italiani dimettendosi da parlamentare europeo);
2.       necessità di non consegnare la Campania, come dice Di Pietro, “a personaggi che hanno legami con il clan dei Casalesi e con la camorra”;
3.       accettazione da parte di De Luca, in un appassionato discorso al congresso, delle condizioni poste dall’ IDV: dimissioni in caso di condanna, rinnovo di tutte le cariche degli enti, trasparenza nelle operazioni di giunta e di consiglio.
Questa scelta campana dà il segnale dell’inizio di una svolta nella politica dell’IDV della realizzazione del passaggio del partito dalla “resistenza” alla “costruzione dell’alternativa”. Sono convinto che l’IDV ha  imboccato la vera strada che potrà portare al cambiamento della società italiana.
I giovani. Erano 800. Essi rappresentano il futuro del partito e del paese. È stato commovente sentire le loro mozioni, la loro voce emozionata nonostante la loro determinazione. Hanno presentato tre mozioni. In modo autonomo e del tutto democratico, hanno eletto il Responsabile nazionale Rudy Russo. Ad essi il presidente Di Pietro ha affidato oltre ai compiti istituzionali la gestione del gruppo di facebook, li ha invitati a camminare insieme al partito, a prendere sulle proprie spalle il loro futuro, li ha incitati a fare il proprio lavoro per gli altri. Ha detto” Vengano i giovani e diano nuova linfa. Cerchiamo compagni di viaggio disposti a resistere e a ricostruire, prima che sia troppo tardi”.
Gesualdo 09 febbraio 2010
Michele Zarrella

 



Marted́ 09 Febbraio,2010 Ore: 12:11
 
 
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