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www.ildialogo.org La verità di Natale tra finzione e scudo fiscale,di don Paolo Farinella

La verità di Natale tra finzione e scudo fiscale

di don Paolo Farinella

[pubblicato su la Repubblica/Il Lavoro (locale) 13 dicembre 2009, p. XXV con il titolo:

«Bagnasco, scegli la giustizia e la povertà: rifiuta i soldi dello scudo fiscale»]
Su tutto dovrebbe prevalere la verità. La verità delle cose sulle convenienze e sugli interessi di bottega. Sulla verità anche i papi scrivono encicliche: «Veritatis splendor» (1993); «Caritas in veritate» (2009); ma non basta scrivere, bisogna poi essere coerenti con ciò che si scrive perché la verità è esigente in quanto fondamento della coerenza. Sgombriamo subito il terreno da ogni equivoco e diciamo che il Natale cristiano ha perso «tutta» la sua potenza di scandalo e di capovolgimento rivoluzionario. Abolirlo da parte della Chiesa sarebbe un’opera di fedeltà al Vangelo e alla sua identità, altrimenti si continua nella mistificazione, dimenticando che quel bambino di nome Gesù, disperato insieme a sua mamma Maria e suo papà Giuseppe è un perseguitato dalla polizia di Erode/Maroni, extracomunitario in Egitto e in Italia, ma accolto come ospite dall’Egitto, anche senza permesso di soggiorno. Chi vuole il presepe come simbolo cristiano della tradizione, dimentica che in quella stalla c’è un palestinese dalle pelle olivastra che per buon peso è anche ebreo di nascita e di madre.
Per celebrare questo «simbolo della civiltà occidentale e cristiana», il presidente cristianissimo del Municipio di Genova Centro-Est vuole dare fuoco alla moschea ancora costruenda; per onorare la memoria dell’irregolare extracomunitario Gesù di Betlemme, la Lega degli atei Bossi, Maroni, Calderoli e Bruzzone sostituisce il vangelo del palestinese Gesù col «vangelo secondo Gentilini» che recita: «Voglio eliminare i bambini zingari che vanno a rubare agli anziani, nemmeno “rieducarli” ma eliminarli, toglierli dalla vita. Voglio la rivoluzione contro le moschee e i centri islamici. Le gerarchie ecclesiastiche dicono: Lasciamoli pregare. Noooo! Vanno a pregare nei desertiiii!». Ecco la civiltà che avanza e il Natale che diventa simbolo di razzismo, di morte e di invincibile ignoranza.
Di fronte a questa rozzezza demoniaca, ancora una volta è calato il silenzio della chiesa gerarchica che avrebbe dovuto dire con chiarezza che costoro sono fuori della Chiesa perché a Natale affermiamo il pricipio evangelico della dignità di tutti gli uomini e tutte le donne; il principio teologico della libertà religiosa per tutti, senza esclusioni; il principio laico dell’uguaglianza di tutti davanti alla Legge e alla Carta dei Diritti. Se ciò non avviene, i cattolici, vescovi e fedeli, diventano colpevoli di «lesa divinità» e di tradimento, come afferma la voce limpida di Mons. Óscar Romero, martire per mano militare, perché difendeva i Gesù bambini affamati e disperati del suo paese: «Se la Chiesa ha tradito il suo spirito di povertà, è perché non è stata fedele al Vangelo, che la voleva staccata dai poteri della terra, non appoggiata al denaro, ma appoggiata al potere di Cristo: questa è la sua grandezza».
Di fronte allo scempio della divisione, della guerra civile, dell’illegalità che l’attuale governo e la sua maggioranza stanno diffondendo nel Paese, sarebbe importante che in questo Natale la Chiesa ponesse un segno visibile e inequivocabile, un segno dirompente che lasciasse il segno. Il ministro del tesoro ha detto che una parte dei soldi che rientreranno dallo «scudo fiscale» andranno a finanziare le scuole private (in maggioranza cattoliche). Sono soldi sporchi di sangue, di droga, di furti, di evasione, di corruzione, di mafia, di assassinii. Come possono essere strumento di educazione e di cultura? Chiediamo al cardinale Bagnasco che la notte di Natale per onorare il Bambino dica chiaro e forte: «Signor governo, non abbiamo bisogno! Rifiutiamo quei soldi perché per noi il fine non giustifica mai i mezzi e non possiamo educare i figli del futuro con il denaro della morte e della illegalità. Resteremo poveri accanto alla povertà della mangiatoia, con l’extracomunitario palestinese ed ebreo, Gesù, Figlio di Dio».


Mercoledì 23 Dicembre,2009 Ore: 11:56
 
 
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