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www.ildialogo.org Chiesa, ville e malgoverno,di don Paolo Farinella

Chiesa, ville e malgoverno

di don Paolo Farinella

[pubblicato su la Repubblica/Il Lavoro (locale) del 2 agosto 2009, p. XIV con il titolo: «La morale calpestata dal premier e il risveglio tardivo dei vescovi»]

Ci risiamo. Sulle  macerie istituzionali e morali lasciate dal comportamento del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, dopo mesi di silenzio, gran parte del mondo cattolico e, buon ultima e senza fretta, la gerarchia cattolica (Cei e Vaticano) hanno cercato di recuperare terreno. Meglio tardi che mai. Il giorno 27 luglio «Avvenire», giornale portavoce dei vescovi, pubblica l’ultima serie di lettere sconcertate di credenti, laici e preti, che accusano la gerarchia di silenzio assordante. «Avvenire» con il suo direttore Dino Boffo fa il suo mestiere: difende il padrone, allo stesso modo che il «Il Giornale» di Berlusconi difende il suo proprietario. Tutti fanno il loro mestiere e intanto l’Italia è ridotta ad un ammasso di macerie sociali e morali. Proviamo a fare il punto per schiarire la nebbia di confusione nella quale sono incappate anche persone avvertite e pensanti.

La moglie del presidente del consiglio accusa pubblicamente il marito, Silvio Berlusconi, di frequentare minorenni, di tradirla con «vergini» che, in cambio di immolarsi sessualmente al drago/marito, ricevono denaro, cariche politiche o un lavoro in tv: «ciarpame politico». La signora aggiunge che il marito è malato e come conclusione avvia la pratica di divorzio. Berlusconi che si considera «dio in terra», va in tv dal maggiordomo Bruno Vespa e dà a questi fatti un valore politico inconfutabile. In questa occasione «giura sulla testa dei figli» di non avere mai ricevuta la minorenne senza  genitori e di avere fatto nulla di moralmente disdicevole. Si dichiara consono agli insegnamenti della Chiesa. Dopo due giorni modifica la versione esposta in tv almeno tre volte, per cui per la morale cattolica è uno «spergiuro». Villa Certosa (Sardegna) e palazzo Grazioli (Roma) sono sotto la tutela del segreto di Stato, per cui a tutti gli effetti sono considerate «residenze ufficiali del governo» e in questo senso vengo usate: esse cioè sono «la casa degli Italiani» rappresentati da un presidente ignobile. Da questo punto, dopo tutte le prove addotte da «la Repubblica», anche il suo avvocato ammette che il presidente del consiglio italiano è «utilizzatore finale» di prostitute a pagamento alle quali, in cambio, offre posti in parlamento o in Europa e altre ricompense.

Il 31 maggio, a oltre un mese dei primi fatti e mentre la fogna montava veloce, di giorno in giorno, spedii una lettera al cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, chiedendo conto del suo tacere e del silenzio dei vescovi dinanzi allo scempio del tessuto connettivo della nazione sia dal punto di vista politico (fino a quale grado di ricatto è implicato il presidente del consiglio?), etico (i vescovi non hanno nulla da dire di fronte ad uno che fa i gargarismi con l’acqua benedetta e frequenta minorenni e prostitute?) e anche sociale (le deputate elette per i loro favori sessuali al capo, non le paghiamo noi cittadini, compresi quelli che non hanno votato?).  Alcuni giorno dopo, la mia lettera divenne aperta e fu pubblicata da «MicroMega» che ha raccolto circa 4.000 firme contro una eventuale pagliacciata di Berlusconi davanti al papa o in  qualche chiesa. A distanza di mesi i vescovi si limitano a formulare in forma anonima discorsi generici che valgono per tutti. Qui non si tratta di tutti, ma di uno solo.

Mi dispiace caro Boffo, direttore di «Avvenire», se i vescovi vogliono essere fedeli al loro ministero e non complici del drago che vuole vergini in sacrificio, devono andare in tv, fare nome e cognome e sconfessarlo. Se Berlusconi vuole andare a confessarsi, lo faccia in silenzio, senza scorta, senza tv e senza rumore, ma i vescovi non tollerino che usi il cristianesimo o i suoi simboli per rifarsi una verginità di plastica che non ha né mai ha avuto. Se lo tollerano i vescovi, non lo tollererà il popolo cristiano che è saturo di vescovi inetti e presidenti malati.



Venerd́ 07 Agosto,2009 Ore: 20:52
 
 
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