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www.ildialogo.org Mutamento antropologico,di Mario Mariotti

Mutamento antropologico

di Mario Mariotti

Io ho un’ipotesi per spiegare i continui successi elettorali dei partiti di governo. Quelli hanno messo insieme un team di sociologi e di psicologi che mettesse a fuoco i fondamentali difetti che caratterizzano la cultura comune della maggioranza degli italiani, e poi, attraverso i media da loro stessi gestiti e controllati, hanno fatto leva su tali difetti per ottenere quel consenso politico che permette loro di governare facendo gli interessi dell’oligarchia, di loro stessi, spacciandoli per il bene comune dei cittadini.
Nella cultura comune il pagare le tasse è equiparabile al subire una vera e propria rapina? Bene, noi non metteremo le mani nelle tasche degli italiani! Tutti i cittadini sono assillati dal problema della sicurezza? Bene, rimandiamo i clandestini in Libia (l’85% di loro arriva via terra, dall’Est) e facciamo le ronde dei volontari!
Tutti questi extracomunitari, oltre a lavorare per noi, si permettono di fruire dei servizi sociali che sono già carenti per noi stessi? Perfetto, servire prima i nostri, gli italiani, e poi, se ne rimane,è per loro! Nella mentalità comune gli “statali” sono una confraternita di parassiti che si muovono col ritmo di un bradipo assonnato, e non parliamo degli insegnanti, che lavorano sei mesi su dodici e fruiscono dell’eterno riposo già prima di passare nel regno dei più? Bene, mettiamo Brunetta ad abbaiare contro gli assenteisti, e facciamone un monaco della Trappa con le ragnatele nelle corde vocali per quanto riguarda tutti quei dirigenti che avrebbero dovuto controllare gli assenteisti, e invece controllavano solo che i loro emolumenti fossero molto più alti di quelli dei loro sottoposti!
Ci sono zone del nostro Paese assillate dal problema dei rifiuti, perché i governanti locali hanno fagocitato tutto il denaro pubblico destinato a rimuovere il problema? Bene, mettiamo le ruote ai rifiuti, come fossero “chierici vaganti”, e mettiamo le ruote alle telecamere, che si allontanino dalle zone coinvolte dal problema!
E se qualcuno è in odore di essere, oltre che nemico della logica aristotelica (non vorrete mica dire che io abbia detto quello che ho detto?), anche un puttaniere? Nessun problema, questo non è un difetto, ma una virtù, che può accomunare il qualcuno ad un altro qualcuno che, prima di Piazzale Loreto, c'è l’aveva sempre duro…
E che dire del dogma della libertà, che è il valore più importante, sia per i ricchi mancati, che possono così esercitare il loro specifico, il pio esercizio di rapina, e sia per i poveri, che la TV ha trasformato in ricchi mancati, i ricchi non di fatto, ma di desiderio e che si sono talmente rincoglioniti da appoggiare il regista del meccanismo che li renderà sempre più poveri? Lasciamo stare questo Valore, molto più sacro della giustizia e dell’eguaglianza, che quando è in mano ai ricchi può sussistere e prosperare, e quando è in mano ai poveri resta puramente virtuale, perché questi ultimi non sono liberi dal bisogno, e quindi non hanno accesso al valore di tutti i valori….
Si potrebbe continuare in questo elenco di contenuti della cultura comune che vengono coltivati dai nostri governanti, e che ci hanno portato nell’Eden del quale tutti stiamo godendo. Io però a questo punto vorrei che la cultura comune perdesse un po’ di tempo per riflettere su se stessa per quanto riguarda l’allergia alle tasse. Tutti sanno, ma sembra che non sappiano, che i servizi pubblici di cui noi tutti stiamo fruendo, sanità, scuola, sicurezza, previdenza sociale, trasporti e via di seguito, vengono sostenuti, sono resi possibili, dalle entrate della fiscalità generale, proprio da quelle stramaledettissime tasse che nessuno vorrebbe che gli venissero estorte! Come facciamo ad ululare contro l’inefficienza e l’inadeguatezza dei servizi, e la tempo stesso ululare contro chi ci vuol tassare per rendere possibili ed anche efficienti e professionali tali servizi? Al progetto politico di chi acquisisce consenso sulla promessa di diminuire le tasse , è sotteso un meccanismo che, strutturalmente, porta al contenimento della spesa pubblica, e quindi alla riduzione dei servizi, sia come quantità che come qualità.
E allora la Gelmini legge il pizzino di Tremonti, e fa delle acrobazie pedagogiche per giustificare la rapina di 8 miliardi di Euro ai danni della scuola, con tutto il negativo che ne consegue e ne conseguirà.
E allora Alfano legge il pizzino di Berlusca, e lavora per mettere in condizione la giustizia di funzionare meno e peggio di quanto stia già facendo di per se stessa, per carenza di risorse umane, di tecnologia, di strumenti che la possono rendere efficace e giusta.
Come fa, mi chiedo io, la cultura comune anche dei poveri ad essere così cieca sulla verità incontrovertibile che le tasse vanno diminuite solo ai poveri, mentre vanno aumentate, e sensibilmente aumentate, e sensibilmente aumentate, ai ricchi, la cui capacità contributiva serve a sostenere i servizi di cui i poveri sono e saranno i principali fruitori?
Come fa non lo so, ma purtroppo ci riesce benissimo.
E poi non è affatto vero che io non lo so. La qualità della cultura che esce dal tubo catodico della TV, secondo la volontà di chi ci governa, e i peccati di omissione di chi dovrebbe resistere, è tale, che può dare fondamento al dubbio di un probabile mutamento antropologico, che ha trasformato in colo la trachea di coloro che vivono, prosperano ed arricchiscono facendo leva proprio su quel negativo che fa purtroppo parte della nostra cultura, del nostro modo di essere e di pensare, che spesso è superficiale, irrazionale, ipocrita, servile, individualista e privo di etica.
La ricchezza, il successo, la visibilità ad ogni costo, e il rifiuto della responsabilità personale e sociale: questo è quello che desidera la maggior parte dei nostri giovani, dopo mezzo secolo di pontificato della TV!
Purtroppo è vero: aggregare il prossimo sull’egoismo, sul beati i ricchi, sulla promessa di successo, di potere, di visibilità, è facile, non trova quasi resistenza, e allora abbiamo la vittoria degli squallidi galoppini di Mammona, che fruiscono anche di silenzio di profezia da parte di coloro che dovrebbero essere, secondo quanto dichiarano loro stessi, i custodi della Città, e mi riferisco alla gerarchia di Santa Romana Chiesa.
Aggregare invece il prossimo sull’etica, sulla responsabilità, sulla necessità di solidarietà, sulla cultura del necessario e sull’impegno per un’economia di comunione, è una cosa estremamente difficile, impossibile anche per il Dio religioso, che si è alleato all’Impero, si accontenta delle piazze piene di fedeli-credenti, si dimentica dell’orfano, della vedova e dello straniero, categoria oggi ribattezzate col nome di clandestini da coloro che si dichiarano credenti in Lui.
Non ci siamo, e continueremo a non esserci finché non riapriremo gli occhi…
 
Mario Mariotti
 
 


Luned́ 27 Luglio,2009 Ore: 17:06
 
 
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