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ISSN 2420-997X

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www.ildialogo.org Il polso del papa, il giornalista del tg3 … e il «Uolter» fuori di testa,di Paolo Farinella, prete

Il polso del papa, il giornalista del tg3 … e il «Uolter» fuori di testa

di Paolo Farinella, prete

Care Amiche e Amici,
Questa lettera completa di riflessioni e liturgia è spedita a n. 516, tutti reintegrati. Gli avvisi e altro senza la liturgia sono spediti a n. 41  indirizzi per un totale di 557  amiche e amici.
Avete notato che il papa era geloso che io mi fossi rotto il piede sinistro (per empatia con la sinistra che non solo è rotta, ma ora rompe anche). E’ caduto anche lui e si è fratturato il polso. Quale? Certamente il destro, vista l’affinità ideologica. Beh, faccio coraggio al papa, continui così: a forza di emularmi, tra un paio di secoli, sicuramente si convertirà un poco. A tutti un cordiale saluto.
Paolo Farinella, prete –  Genova, 22 luglio 2009
 
 
1.    AVVISI IMPORTANTI
DOMENICA PROSSIMA 26 LUGLIO IN SAN TORPETE IN GENOVA VI SARA’ LA MESSE DELLE ORE 10,00, POI PER MOTIVI MIEI PERSONALI NEL MESE DI AGOSTO, LA CHIESA DI SAN TORPETE RESTERA’ CHIUSA E QUINDI NON SARA’ CELEBRATA L’EUCARISTIA. LA CHIESA RIAPRIRA’ SABATO 5 SETTEMBRE CON IL CONCERTO PER SOLO VIOLINO DI PIERRE HOMMAGE (PARIGI). Domenica 6 settembre alle ore 10,00 Messa regolare.
 
2.    Sto ricostruendo la mia rubrica e-mail a causa della perdita di tutti i miei indirizzi. Chi volesse ritornarvi deve rimandarmi la propria e-mail con i seguenti dati per motivi di classificazione: Nome Cognome – Città. Coloro che ricevono questa e-mail NON DEVONO RIMANDARLA, ALTRIMENTI SI INTASA TUTTO. Se conoscete altri che erano presenti e vogliono ancora ricevere, potete passare questo avviso. GRAZIE DI CUORE.
 
3.    Lunedì 27 luglio alle ore 21,15 sarò a San Marcello Pistoiese (Pistoia) per una conferenza/dibattito su «Dio e la civiltà occidentale. La convivenza civile e democratica dell’Italia e dell’Europa di fronte alle sfide epocali nel passaggio tra il 2° e il 3° millennio». La conferenza che si terrà nell’Aula consiliare, si svolge nell’ambito delle attività dall’Assessorato alle politiche culturali del Comune dal titolo «Scrivere, leggere e far di conto». Tra gli altri libri, hanno scelto per il tema il mio libro «Crocifisso tra potere e grazie. Dio e la civiltà occidentale», libro, scritto tre anni e che ritengo profetico perché avvenendo esattamente quello che avevo descritto.
 
4.    Bagnasco, Vaticano e Tg3
Ancora nessuna risposta alla lettera, in compenso il Vaticano licenzia un giornalista del tg perché un suo servizio non è stato gradito. Tutti, destra, sinistra, centro, alto, basso, fianco e angolo si sono affrettati contro il fedifrago che ha osato fare una battuta su «quatto gatti», colpevole di «lesa santità». La mia proposta è vecchia, anzi nuova: aboliamo i partiti, il parlamento, il senato, la presidenza del consiglio (magari!!!), la suprema Corte e tutto quell’inutile arnese che si chiama «Stato Italiano di Diritto» e nominiamo una volta per tutte il papa PONTEFICE MASSIMO d’ITALIA.  Egli si trasferisce, armi, bagagli e monsignori nei palazzi del potere d’Italia e il Vaticano si trasforma in una riserva di protezione per gli atei, non credenti, agnostici creando uno Stato indipendente e sovrano. Mi pare una buona soluzione, meglio comunque di un Parlamento e di un governo in ginocchio davanti ai preti.
 
5.    Il “Uolter” Veltroscello è completamente fuori di testa
«Quos perdere vult, Deus deméndat»! Come erano saggi gli antichi Saggi e forse pensavano proprio a Veltroni che è impazzito in modo irrimediabile. «Quelli che Dio vuole dannare, li fa impazzire». Ecco quadrato il cerchio. Veltroni riabilita Craxi e critica Berlinguer. Craxi, ladro, farabutto, delinquente, assassino del Socialismo riformista, contumace per sfuggire il carcere, secondo il vate Uolter, «capì la società». Io aggiungo che la capì tanto da diventare il protettore di Berlusconi e trasformare la presidenza del consiglio in una regia di ladrocinio di sistema. Berlinguer, austero e integerrimo invece no. W Craxi. Io mi chiedo: se uno dà le dimissioni, specialmente dopo la sconfitta, perché non si ritira a coltivare cavoli e cicoria nell’orto di famiglia, senza continuare a pontificare come oracolo indecente?
Ora aspettiamoci che riabiliti direttamente Berluskonijad, perché chi meglio di lui che ha formato e nutrito la pancia degli italioti, ha capito gli umori della gente?  Per favore, fatelo fuori adesso, perché s elo lasciate libero, il Uolter è capace di andare anche in Africa per raderla al suo, nonostante tutto il continente praticamente sia morto.
 
6.    Marino e il resto.
Su MicroMega on line ho pubblicato un appello per Marino. Come tutti sanno e come spiego nella lettera, io come prete non posso iscrivermi ad un partito né ad un sindacato. Ho ritenuto indicare Marino perché è una proposta che parte dalla società civile e può portare una ventata di rinnovamento, loontano dagli schemi ex ds, ex dc, ex di ex. Un motivo per me sufficiente è la dichiarazione dell’opusdeista Binetti: se vincesse Marino ha promesso che lascerebbe il partito. Sono astemio, ma quel giorno mi ubriacherò e aprirò la porta. 
L’appello è leggibile al seguente link: http://temi.repubblica.it/micromega-online/
 
7.    Cronache dal futuro
Narrano le cronache che Berluskonijad sia alle corde e che il Vaticano sembra rimandare a tempo da destinarsi l’incontro col papa tanto desiderato. Le registrazioni fatte dalla prostituta a pagamento, pubblicate in questi giorni rivelano che la Patrizia aveva ragione e Berluskonijad è un mentitore e bugiardo. Nel confronto la prostituta ne esce da gran signora perché si lamenta solo del suo e delle promesse fattele dal magnaccia Tarantino che procurava pulzelle al boss, signorotto di Arcore. Lui, il capo «fasso tutto mi; e so er mejo», ne esce sputtanato: è così amato dalle donne e venerato e inseguito che è costretto ad andare a prostitute a pagamento e alla fine si dimentica anche di pagare la sua percentuale. Ecco come fa i soldi: ruba anche quando fa debiti.
L’utilizzatore finale di prostitute a pagamento, volgarmente dette escort, sta escogitando un colpo a sensazione, tipico del suo stile pacchiano e cerottato: se il papa non lo riceve, lui si rivolge direttamente al popolo del papa, a quello superstizioso, ma che fa la differenza in caso di voto. Come? Andando in pellegrinaggio da Padre Pio, cioè nel santuario del populismo più becero che esista, nel santuario più superstizioso del mondo, nel santuario meno cristiano che ci sia, dove regnano l’idolatria e gli affari.
A Berluskonijad non interessa nulla dell’aspetto morale o di P. Pio, perché se voleva andare a confessarsi, bastava che fosse andato in qualche chiesa nascosta, senza fanfare e senza tv al seguito. Egli vuole anche l’orgia pubblica e la vuole bagnata di acqua benedetta con cui colpire quel 70% di pensionati e casalinghe che ricevono notizie solo dalla tv. E’ tutto detto. Al resto pensa «Radio Maria». Il degrado non conosce fondo. Berluskonijad vuole cambiare vita, dice oggi; e domani dirà: E’ la vita che voleva cambiare Berlusconijad; oppure «mai detto una cosa simile», come a dire «non sono io ad essere razzista, è lui che è negro». Se fossi papa, andrei a San Giovanni Rotondo ad aspettarlo e, poi gli avrei detto in pubblico, a microfoni accesi: vada a restituire la dignità che ha rubato all’Italia, restituisca tutto quello che ha frodato agli Italiani, rassegni le dimissioni da ogni carica pubblica e dal parlamento, vada a farsi giudicare dai tribunali e poi venga e ne parliamo.
Con la pubblicazione delle registrazioni della prostituta D’Addario, ora è fuori ogni dubbio che Berlusconi ha mentito, spergiurato e ingannato il Paese intero. Sì, ha spergiurato sulla testa dei suoi figli. Se fossi al loro posto, mi affiderei a San Giovanni «decollato». Ora siamo quasi certi della fragilità di un capo di governo che può essere ricattato (chi giura che non lo sia?). Non siamo nelle mani di un porco (che sarebbero cose sue), ma siamo nelle mani di un presidente ricattabile che ha fatto della sua integrità secondo la morale cattolica un modello per gli Italiani. Una doppia tragedia per la Nazione. C’è un solo modo per rimediare: le dimissioni senza ritorno sue e dei manutengoli.
Spero che la Cei, il Vaticano e campagnucci vari ora siano informati dei fatti e vogliano prendere le distanze dovute e fare le scelte di coerenza e di conseguenza.
 
Ecco perché è ancora importante che si continui a firmare e a fare firmare l’appello al papa perché non lo riceva: se abbassiamo la guardia, lorsignori si sentono liberi di fare quello che vogliono. Alla data attuale ore 12,00 del 22 luglio le firme raccolte erano di 3.881.
Chi vuole firmare l’appello al papa che continua, può farlo al seguente sito:
 
 
8.    Il problema
Non avere un’opposizione decente è una iattura per l’Italia. La sinistra è beata nella sua frantumazione e non c’è verso che rinsavisca, anzi si frantuma sempre di più e non mi pare che nel Pd stia emergendo un programma d’emergenza per l’emergenza italiana. Da noi la crisi comincerà in autunno e andrà avanti nel prossimo anno. Cosa fanno quelli del PD? Parlano di tessere e di territorio, senza accorgersi che il territorio è sotto acqua e vive in apnea asfissiante. Quando il PD si sveglierà si ritroverà del tutto berlusconizzato e allora la frittata sarà piena, perfetta e succulenta. Intanto i disoccupati e i precari possono attendere, l’Africa può continuare a morire di fame, la sicurezza potrà continuare ad essere più insicura e l’Italia può godersi la sua perdita di diritto, di democrazia e di libertà di stampa. Intanto il governo sposta i soldi del terremoto per coprire altri buchi. Per l’Abruzzo chi sa tenere la contabilità delle balle che racconta ad usum televisivum l’utilizzatore finale, meriterebbe il Nobel per l’economia.
Il Senato si appresta a tagliare incentivi all’energia solare, tanto che ci serve il sole se hanno deciso per il nucleare? Credevamo che fossero lestofanti e donnine allegre al governo, invece dobbiamo rassegnarci: è la demenza che governa. Pensava forse ai nostri giorni, Lorenzo de’ Medici quando declamava: «Quant'è bella giovinezza, / Che si fugge tuttavia! / Chi vuol essere lieto, sia: / Di doman non c'è certezza» (Lorenzo de' Medici, Canti Carnacialeschi, Canzona di Bacco). Il domani è un problema dei figli e dei figli dei figli. A noi cosa importa di loro. Diceva Craxi: Mangia e bevi finché si può. Spartiamoci la torta «adesso». Carpe diem, bellezza! Craxi docet!
 


Mercoledì 22 Luglio,2009 Ore: 15:54
 
 
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