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www.ildialogo.org 2 luglio: una ricorrenza che ci chiede di impegnarci per la giustizia sociale, la libertà e la pace,di Gruppo EveryOne

Il decreto razziale approvato in una data emblematica
2 luglio: una ricorrenza che ci chiede di impegnarci per la giustizia sociale, la libertà e la pace

di Gruppo EveryOne

E' la data in cui è stato approvato il decreto razzista, lo stesso giorno in cui, 65 anni fa, i nazifascisti trucidarono 26 giovani partigiani. Il loro martirio ci darà la forza di difendere i nuovi perseguitati


Milano, 3 luglio 2009. Il 2 luglio 2009 i fascisti del nostro tempo hanno approvato il decreto n° 733 sulla sicurezza, una legge razziale che intende trasformare i migranti, i Rom e i senzatetto che vivono in Italia, già vittime di un razzismo fuori controllo, in esseri senza diritti e i cittadini italiani in delatori e complici di un'efferata persecuzione. La società civile, la Chiesa, i cittadini democratici giudicano tale misura come un'aberrazione che porterà solo dolore, disumanità e ingiustizia. Le donne e gli uomini che conservano i valori delle conquiste civili, conquiste che hanno portato alla creazione di documenti fondamentali per la civiltà, come la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, non accetteranno ciò che una legge che non trova fondamento nel diritto, ma solo nel retaggio di secoli di incivili discriminazioni, chiede loro. Non abbandoneranno le donne, i bambini, gli uomini, le famiglie che sono innocenti, ma vengono adesso condannate dai carnefici a causa della loro disperazione, della loro povertà e del colore della loro pelle. E' tempo, per ognuno, di scegliere se appartenere ai giusti o agli aguzzini, a chi difende i valori della vita e della civiltà o si pone dalla parte della barbarie e della morte. Le 157 persone che hanno votato la legge razziale e dato il via alle retate, ai provvedimenti repressivi, alle deportazioni, alla tragedia umanitaria di migliaia di esseri umani sono eredi diretti dei nazifascisti che nella stessa data del 2 luglio, 65 anni fa, sul Colle del Lys, in provincia di Torino, rastrellarono 26 giovani partigiani - che caddero nelle loro mani a causa delle delazione di cittadini senza scrupoli - e li trucidarono orrendamente. Ricordarli darà ai democratici di oggi la forza di fronteggiare i tempi oscuri che ci attendono. "Questi ragazzi, prima di essere fucilati, sono stati torturati e quasi non oso dire cosa è stato fatto ad alcuni di loro," ricorda il partigiano Guido Carbi. "Gli hanno tolto il cuore e al suo posto hanno messo una camicia rossa. Noi eravamo qui in zona e io sono stato uno di quelli che hanno recuperato i corpi". Anche in quel maledetto 2 luglio, vinse la spietatezza, il lato beluino che dorme nell'uomo per svegliarsi ciclicamente e produrre olocausti. I patrioti che persero la vita in quella data nefasta "lottarono per costruire un futuro di libertà e pace" ricorda una lapide a imperitura memoria. L'esempio del loro coraggio e del loro martirio ci darà la forza di difendere i nuovi perseguitati.
 
Contatti:
Gruppo EveryOne
+39 334 8429527 :: +39 331 3585406
 


Venerdì 03 Luglio,2009 Ore: 14:53
 
 
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