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www.ildialogo.org Dobbiamo resistere,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Dobbiamo resistere

di Giovanni Sarubbi

Il prossimo otto agosto entrerà in vigore il cosiddetto “pacchetto sicurezza”. Ad Avellino, zelanti “tutori dell’ordine” hanno addirittura anticipato l’entrata in vigore della legge ai danni di una immigrata russa senza permesso di soggiorno.
Mentre molti italiani saranno al mare, comincerà la vera e propria persecuzione degli immigrati che questa legge incostituzionale permette. Siamo convinti che il ministro dell’interno Maroni mobiliterà polizia, carabinieri, guardia di finanza, vigili urbani, ronde e quant’altro a chiedere i documenti a chiunque non corrisponda allo stereotipo dell’italiano: bianco e coi capelli neri. Anche i cittadini italiani di carnagione scura sono a rischio. E’ successo persino al giornalista di destra Marcello Veneziani che scrive su Libero. Ha la carnagione scura, come capita a molti meridionali, e dovunque vada viene sottoposto a controlli particolarmente severi perché preso per un immigrato e quindi pericoloso.
La TV, ovviamente, darà ampio risalto alle operazioni che il ministro Maroni pianificherà e che sicuramente avranno il carattere della spettacolarità con lo scopo di intimorire i migranti. La sofferenza di questi nostri fratelli e sorelle scomparirà dalla TV, se mai c’è stata. Nessuno si occuperà di loro.
Al rientro dalle ferie la maggioranza dei lavoratori dovrà fare i conti con la crisi economica e passerà ancora di più l’idea che, tutto sommato, il decreto sicurezza è giusto perché così gli immigrati “finiranno di rubare il posto agli italiani”, come dice la vulgata leghista-PDL.
Quello che ho descritto non è purtroppo un brutto sogno, un incubo dovuto alla calura estiva, magari lo fosse. E’ la tragica realtà con cui dobbiamo fare i conti oggi e nei prossimi mesi e che ho potuto toccare con mano nelle ultime due settimane durante alcune iniziative che abbiamo organizzato nella città di Avellino sulla problematica del “decreto sicurezza”.
In una prima iniziativa abbiamo diffuso un volantone dal titolo “Potrebbe capitare anche a te”, contenente una serie di testi presenti sul nostro sito, anche con il permesso di soggiorno in nome di Dio, per invitare il Presidente Napolitano a non ratificare la legge(Clicca qui per scaricarlo ). Le reazioni al nostro volantinaggio sono state sconfortanti. Nonostante il corso principale di Avellino, dove abbiamo fatto l’azione di sensibilizzazione, fosse pieno di persone, abbiamo avuto grande difficoltà a diffondere i volantoni. La gente lo rifiutava, soprattutto i giovani che ci guardavano come fossimo marziani. Un anziano, che si è definito “cristiano”, ha contestato il documento di Pax Christi che abbiamo riprodotto nel volantone. Criticava l’incipit del documento che riporta  una frase del Vangelo: “Ero straniero e mi avete accolto(Mt 25,35). Sosteneva che noi volessimo mandare liberi coloro che uccidono, stuprano, rubano che per lui erano solo gli immigrati. “Ma dove abbiamo scritto che vogliamo mandare assolti chi commette omicidi?”, gli abbiamo chiesto. Non ci ha ovviamente risposto, continuava a farfugliare parole contro chi ruba, uccide e stupra, senza sapere bene di che cosa in realtà stesse parlando. Ripeteva in sostanza quello che aveva sentito dire mille e mille volte alla televisione e cioè che omicidi stupri e furti li fanno solo gli immigrati.
Ben diversa accoglienza, e questo ci ha molto confortato, ha avuto il nostro volantone fra i molti migranti “vu cumprà” che, proprio lungo il corso, esponevano le loro mercanzie.
Pochi giorni fa abbiamo replicato l’iniziativa, stesso luogo ma questa volta abbiamo programmato un dibattito con la presenza di due giovani fratelli migranti, presenti in Italia da 20 anni ma ancora non cittadini italiani, che ci hanno raccontato le loro sofferenze. Si è fatto un po’ di gente attorno al tavolo. Qualcuno si è fermato ad ascoltare gli interventi. Oltre ai due fratelli migranti sono intervenuto io stesso, don Vitaliano della Sala ed il segretario cittadino del PRC. Abbiamo diffuso un altro volantone con la lettera del Presidente Napolitano. Abbiamo invitato i cittadini a leggerla e a scrivere ai presidenti di camera e senato. Don Vitaliano ha parlato di disubbidienza civile, ha citato il Vangelo, ha dichiarato di essere pronto ad ospitare nella sua parrocchia migranti senza permessi di soggiorno.
Nel mio intervento sono partito da un’affermazione semplice e chiara: nessuna legge potrà mai fermare le migrazioni, non è mai successo nel corso della storia e mai succederà. Ed infatti non hanno fermato le migrazioni la legge Turco-Napolitano e quella Bossi-Fini. Non fermerà le migrazioni l’attuale legge. Ho ricordato che oggi nel mondo vi sono ottanta milioni di italiani emigrati nel corso dell’ultimo secolo e che anche contro gli italiani è stato fatto quello che oggi la Lega nord fa contro i migranti. Anche noi eravamo sporchi brutti e cattivi, portatori di malattia e ladri di posti di lavoro. E’ successo ad esempio negli Stati Uniti ma nonostante la xenofobia gli italiani hanno continuato ad emigrare in quel paese e oggi ne costituiscono una numerosa comunità.
Ho ricordato come non sono gli immigrati ad aver portato nel nostro paese la delinquenza dato che al contrario esistono in Italia ben tre organizzazioni criminali di dimensioni mondiali quali la mafia la camorra e la ndrangheta, che controllano intere regioni del nostro paese.
Ho letto qualche interesse in qualcuno che si è fermato ad ascoltare, ma ho letto anche rifiuto ad ascoltare, odio per i migranti disprezzati come esseri subumani. 
E a distanza di pochi giorni ad Avellino c’è stato un episodio di violenza ai danni di un tunisino, picchiato selvaggiamente da una decina di persone con in testa il proprietario di un bar davanti al cui locale è accaduto il pestaggio. Futili motivi alla base del pestaggio come succede quando fa caldo e si beve troppo. E’ dovuta intervenire un’autombulanza che ha soccorso il giovane tunisino. I carabinieri sono intervenuti a cose fatte, nessuno è stato arrestato o denunciato. Il giovane tunisino gridava “italiani razzisti” mentre lo picchiavano. Testimoni oculari mi hanno detto di aver riconosciuto fra i presenti un agente di polizia che era in borghese e che ha pensato bene di allontanarsi dal luogo del pestaggio senza intervenire. I carabinieri il giorno dopo hanno detto che il tunisino era ubriaco ed era stato allontanato dal proprietario del locale e che nessuna ferita gli era stata riscontrata. Testimoni oculari mi hanno invece riferito che il tunisino era pieno di sangue e non respirava. Di lui si sono perse le tracce.
Il prossimo mese sarà duro. Tutti coloro che hanno sempre vissuto ai margini della legalità e che hanno fatto del culto della violenza la propria ragion d’essere hanno rialzato la testa. Il pugno duro invocato dal Ministro Maroni li farà ringalluzzire, ognuno penserà che sia un proprio diritto punire chi si ritiene colpevole di qualcosa o chi si ritiene inferiore.  E i mezzi di comunicazione spacceranno la violenza razzista come “movida”, un termine con il quale si indicano le risse notturne fra i giovani che si riuniscono davanti ai bar per bere e fumare.
Per fortuna ci sono segnali incoraggianti. C’è un piccolo comune della Campania, Sicignano degli Alburni in provincia di Salerno, ai confini con la Basilicata, che ha deciso di opporsi alle leggi razziali e ha deciso di mobilitarsi sollecitando anche altri sindaci a prendere posizione, non escludendo neppure il referendum abrogativo. Crediamo sia un esempio da seguire, speriamo che migliaia di altri sindaci decidano di opporsi decisamente alle leggi razziali semplicemente non applicandola per quanto di loro competenza, a cominciare dalla questione della iscrizione anagrafica dei bambini appena nati figli di migranti senza permesso di soggiorno.
E’ necessario resistere, in nome della nostra Costituzione. E’ questo il compito che ci attende anche in questa pausa estiva.


Luned́ 03 Agosto,2009 Ore: 22:12
 
 
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