- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (230) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org Dio non c’entra nulla e i poveri ancora meno,di Giovanni Sarubbi

Editoriale
Dio non c’entra nulla e i poveri ancora meno

di Giovanni Sarubbi

Benedetto XVI ha parlato di nuovo di povertà. Lo ha fatto in una lettera scritta al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in vista del G8 che si aprirà a L’Aquila il prossimo 8 luglio.
Leggendo la lettera, pubblicata da l’Osservatore Romano del 5 luglio, abbiamo ricavato però una diversa impressione. C’è si la richiesta «ai Paesi membri del g8, agli altri Stati rappresentati e ai Governi del mondo intero, affinché l'aiuto allo sviluppo, soprattutto quello rivolto a "valorizzare" la "risorsa umana", sia mantenuto e potenziato, non solo nonostante la crisi, ma proprio perché di essa è una delle principali vie di soluzione». C’è anche è vero un passaggio sulla necessità di «"convertire" il modello di sviluppo globale" (cfr. Benedetto XVI, Angelus 12 novembre 2006), rendendolo capace di promuovere, in maniera efficace, uno sviluppo umano integrale, ispirato ai valori della solidarietà umana e della carità nella verità» (con l’interpretazione di quest’ultima espressione da decifrare con la lettura della prossima Enciclica di Benedetto XVI intitolata appunto Caritas in veritate). Ma c’è soprattutto l’invito a «tener conto della capillare azione educatrice che svolgono la Chiesa cattolica e altre Confessioni religiose nelle regioni più povere e abbandonate del Globo», «applicando rettamente il principio della sussidiarietà». Come dire, ci siamo anche noi e se decidete di fare qualcosa non dimenticateci.
Ci sembra, obbiettivamente, un messaggio che non mette affatto in discussione i meccanismi che determinano la povertà. Non viene messo in discussione, infatti, il colonialismo e la rapina delle risorse naturali dei paesi poveri, che sono poveri proprio perché i paesi del G8 si appropriano di tutte le loro risorse naturali, petrolio in primis. Non c’è nessun anatema contro i responsabili dei morti sul lavoro, o contro chi affama i lavoratori riducendone il potere d’acquisto o facendoli lavorare per 12 e più ore al giorno, o contro chi realizza impunemente la distruzione dell’ambiente. Gli stessi richiami alla Enciclica  Centesimus Annus di Giovanni Palo II, sembrano messi li giusto come copertura ad una politica del Vaticano che è nei fatti abissalmente lontana dal Vangelo di Gesù e dai poveri che lui metteva al primo posto.
Gli ultimi episodi della scorsa settimana, di cui è stato protagonista proprio Benedetto XVI, lo confermano senza alcun dubbio. Come stiamo ripetendo da tempo una cosa sono le parole altra cosa sono i fatti che seguono a quelle parole.
Ci riferiamo innanzitutto al cosiddetto “Pacchetto sicurezza”, che ha ricevuto il sostanziale appoggio proprio del Papa attraverso la sconfessione, fatta dal portavoce della sala stampa vaticana, delle dichiarazioni del responsabile Vaticano dei Migrantes, che aveva criticato la legge, così come è stato sconfessato anche l’analogo responsabile della CEI, che aveva usato parole ancora più caute per criticare la legge fortemente voluta dalla Lega Nord, permettendo al ministro Maroni di liquidare le critiche provenienti da vari settori del cattolicesimo come “le solite liturgie”.
Ed è proprio nella lettera al G8 che il Papa riconferma la sua stima più totale al presidente Berlusconi,  insieme all’apprezzamento per l’attenzione riservata «alle riflessioni, che, sulle tematiche dell'imminente Vertice, hanno formulato la Santa Sede, la Chiesa Cattolica in Italia e il mondo cattolico in generale». I poveri non c’entrano nulla, è solo la rivendicazione di un proprio ruolo politico che usa i poveri come scudo. 
In secondo luogo ci riferiamo alla nuova cripta dove sarà conservato il corpo di Padre Pio, che Benedetto XVI ha inaugurato nel recente viaggio a San Giovanni Rotondo.
E’ una struttura che è un vero cazzotto nello stomaco per tutti i poveri del mondo. Si tratta, infatti, di un locale enorme completamente lastricato d’oro. Si tratta di duemila metri quadrati di mosaico realizzato con piastrelle d’oro, quell’oro che i fedeli di padre Pio hanno inviato ai monaci di San Giovanni Rotondo da trent’anni a questa parte. Si tratta di duemila metri quadrati di mosaico che sono una vera e propria bestemmia perché, fra l’altro, è stata rappresentata la vita di San Francesco, che nella sua vita rifiutò qualsiasi ricchezza e visse povero fra i poveri.
Le foto che vi invitiamo a visionare, dicono più di molte parole (Clicca qui). Dicono di una chiesa che oramai non ha affatto a cuore i poveri, che pensa ad edificare tombe faraoniche e templi altrettanto faraonici, che sono un inno al potere del denaro e ad un dio che serve ad opprimere proprio i poveri, caricandoli di peccati e illudendoli con la promessa di miracoli ottenuti per l’intercessione di santi e madonne.
Altro che semplice negazione dello spirito del Concilio Vaticano II. Qui ci troviamo di fronte ad una riproposizione di un’idea imperiale della religione cristiana, che non trova alcun riscontro nei Vangeli.
Da questo dato bisogna partire. Non si può più credere ad una possibile conversione di una struttura clericale che non ha altro scopo di riprodurre se stessa. Dio non c’entra nulla e i poveri ancora meno.
Giovanni Sarubbi


Luned́ 06 Luglio,2009 Ore: 16:16
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Editoriali

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info