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www.ildialogo.org La strana libertà a corrente alternata di certa destra e di certe femministe.,di amina salina

Editoriale
La strana libertà a corrente alternata di certa destra e di certe femministe.

di amina salina

Ringraziamo la sorella Amina Salina per questo intervento che condividiamo completamente e che perciò inseriamo fra i nostri editoriali. Questo suo intervento e l'articolo di Gloria Capuano a cui si riferisce, ci aiutano a ribadire lo spirito di dialogo che ci anima e che ci porta a pubblicare anche interventi lontani dalle nostre posizioni, come  in questo caso quello di Gloria Capuano, perchè siamo convinti che un punto di vista diverso sia utile anche a chi la pensa diversamente soprattutto quando questo venga espresso con onestà intellettuale, nel rispetto dei limiti di ognuno. Per fortuna nessuno ha la verità in tasca. Siamo tutti viandanti e migranti. (Giovanni Sarubbi) [Per leggere l'articolo di Gloria Capuano clicca qui]

Leggo allibita su Il Dialogo nella rubrica controcorrente l’ultimo articolo di Gloria Capuano sull’aggressione della Santanchè alle sorelle di Viale Jenner.
Gloria Capuano ci nega letteralmente qualsiasi solidarietà asserendo che la comunità islamica sta attuando "una continua provocante insistenza musulmana nel disattendere le leggi italiane a tutela dei diritti umani, dell’ ordine pubblico e della sicurezza del Paese".
A me risulta che molte leggi approvate da questo Governo siano state votate solo e soltanto per la difesa di Silvio Berlusconi, per il resto l’Italia è più insicura triste e violenta che mai e non per colpa dei musulmani.
Una accusa che sembra paracadutata dagli sproloqui dei sedicenti intellettuali di Forza Italia o da La Padania e che da sola renderebbe autoreferenziale qualsiasi ipotesi di dialogo.
La comunità islamica non è un monolite: solo in Italia ci sono almeno quattro o cinque tendenze differenti con differenti impostazioni riguardo al tema dell’integrazione.
In una sola frase Gloria Capuano riprende quasi per intero tutti gli stereotipi della destra attribuendoli alla comunità islamica. Ma quale?? L UCOII?? I salafiti radicali?? La Rabita?? O i moderati filogovernativi??
Un intero codice penale sarebbe stato disatteso attraverso un abbigliamento - il Niqab - che non è portato nnemmeno dal cinque per cento delle musulmane in Italia???
Chiarisco che noi come UCOII sconsigliamo caldamente il niqab - il burka non esiste in Italia - in quanto può essere un fattore di separazione eccessiva tra la donna e l’ambiente esterno. È vero che ci sono a Viale Jenner una ventina di donne che portano il niqab per recarsi alla preghiera del Venerdì ma finora non c’è nessuna legge che lo vieti espressamente. Anche perchè la stessa legge proposta dalla Lega per vietare il burqa - un abito che ripeto non esiste in Italia - vieterebbe sicuramente il burkini costringendo le musulmane praticanti a costose battaglie legali per far abolire una norma chiaramente anticostituzionale. Va bene il rispetto delle leggi ma non pretenderanno mica che andiamo a fare il bagno al mare nude???
Iniziando a vietare non si sa dove si va a finire. Vieteranno il Ramadan in nome della produttività, un dio che piace molto agli italiani, la preghiera nei luoghi di lavoro e chissa’ cos’altro, anche l’uso dell’arabo sarà vietato e magari faranno imparare il meneghino ai siciliani.
Quanto alla necessità di adeguarsi alle leggi del Paese ospitante vorrei far riflettere Gloria Capuano sul fatto che in Marocco a Dubai e in altri paesi islamici le donne possono fare il bagno in bikini o in burkini, in alcuni di questi Paesi non esiste l’obbligo del velo e la libertà religiosa è rispettata. Pensare che l’Islam e la Sharìa siano solo oppressione, rende incomprensibili quegli spazi di libertà che pure esistono e si stanno sviluppando nei paesi musulmani liberamente, non vedo perchè questo debba essere impossibile nella liberale Europa.
O si pensa di voler occidentalizzare il mondo intero ed importare con la forza delle armi o dei libri un solo pensiero, una sola fede, quella del denaro in tutto il mondo?? Allora non capisco che parte abbia in questo progetto proimperialista il movimento pacifista che Gloria Capuano pensa di rappresentare. Il fatto è che si confonde la Sharìah, termine che significa Via (di salvezza) e che include tutto ciò che non è espressamente vietato, con il diritto islamico positivo applicato in certi paesi musulmani e suffragato da una tradizione millenaria che non sempre è islamica strictu sensu, ma comprende anche la consuetudine del paese, gli usi ed i costumi che non cozzano evidentemente con lo spirito della fede islamica.. Non a caso Tareq Ramadan afferma apertamente che la nostra Sharìah in Occidente è la Costituzione del paese in cui viviamo e che mai l’UCOII o le altre organizzazioni musulmane hanno chiesto in Occidente l’applicazione del diritto islamico positivo così come si ritrova nei paesi a maggioranza musulmana. E sul fatto che comunque ci sono migliaia di musulmani e musulmane italiani/e che non sono ospiti di nessuno e che devono essere liberi/e di praticare l’Islam senza restrizioni come la mettiamo?? Anche qui c’è l’eccezione islamica ??? (i cittadini sono tutti uguali ma i musulmani sono sempre meno uguali degli altri).
Da parte mia come musulmana italiana applico strettamente le prescrizioni rituali riguardanti la preghiera, il digiuno il pagamento delle decime, farò, inshAllah il pellegrinaggio, rispetto le norme sull’alimentazione il commercio e l’astensione da gioco d’azzardo e prestito ad interresse e per il resto vivo una vita assolutamente normale, evitando ciò che è evidentemente vietato. Ascolto la musica selezionando quello che è più vicino alla mia spiritualità, vado al cinema con lo stesso criterio, visito le città d’arte, rispetto e conosco la cultura europea, non applico le norme giuridiche che vigono nello Yemen o in Arabia Saudita, non reco danno a nessuno e voglio continuare a praticare in pace la mia fede. Posso essere musulmana pienamente anche qui, non vedo perchè mi vogliono cacciare come gli ebrei nel 1938. Non porto abiti arabi, tranne quando vado in Marocco o in moschea, porto abiti occidentali non aderenti e non scollati. Sono la prima a favorire la nascita di un Islam europeo che rigetti qualsiasi violenza, la guerra ed il terrorismo, ma non voglio che altre sorelle siano colpite fisicamente per motivi politici che nulla hanno a che fare con la libertà delle donne, per fare un po’ di pubblicità ad una ex deputata non rieletta dal popolo sovrano, che vuole solo apparire a spese nostre.
La difesa sacrosanta del diritto delle donne a decidere sulla propria vita - una vita non dimentichiamolo donata da un Dio misericordioso senza pretendere nulla in cambio e per Amore - non può essere utilizzata da una pacifista per giustificare la violenza perpetrata su altre donne velate e non aduse ai riflettori dei media. Credo che molte delle considerazioni di Gloria Capuano siano dettate dalla scarsa dimestichezza con le fonti islamiche e con i musulmani in carne ed ossa. Tra l’altro le comunità islamiche hanno lanciato a livello europeo una campagna contro i matrimoni forzati, hanno combattuto la barbara pratica dei cosiddetti delitti d’onore - in cui la religione c’entra poco o nulla con il maschilismo ed il tribalismo.
Non è combattendo la fede islamica che le femministe europee riusciranno ad aiutare le donne musulmane a trovare la strada della loro liberazione.
Molto opportunamente Gloria Capuano ha affermato nello stesso articolo che "Oriente ed Occidente eccedono in opposti modelli comportamentali, sempre però riguardanti la donna, al maschio l’esclusiva di dettare regole."
La strada però qui ed altrove non è quella paternalista di imporre forzatamente il rispetto di regole non capite e non condivise come hanno fatto gli occidentali durante il colonialismo spogliando i popoli islamici della propria religione e cultura ma viceversa costruire un ambito di dialogo comune però per farlo si deve sapere di che cosa si parla, non si devono mescolare i piani di discussione distinguere quello dottrinale da quello filosofico storico o giuridico.
Gloria Capuano dovrebbe essere contenta che l’Italia si riempia di moschee, oltre che di chiese sinagoghe e templi indù, piuttosto che di bische o di luoghi di prostituzione, o centri commerciali dove ammazzare il tempo. Ci invita alla riflessione su temi importanti in cui noi siamo impegnati da tempo insieme alle donne occidentali, l’impegno contro la guerra in difesa dei popoli oppressi, contro il consumismo e le ideologie totalitarie. Un impegno per avvicinare le persone a Dio.

salam

amina salina



Giovedì 08 Ottobre,2009 Ore: 23:54
 
 
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