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www.ildialogo.org Ancora sulla libertà,di Mario Mariotti

Editoriale
Ancora sulla libertà

di Mario Mariotti

Da quando sono al mondo e da quando capisco qualcosa, la parola “libertà” mi ha sempre infastidito, partendo dalla sua versione in latino stampata sul logo della DC, (la parola necessaria sarebbe stata “giustizia”, ma sembra che anche i cristiani dovessero essere liberi e forti, e non giusti e solidali e così gli uomini sono riusciti ad impegolare nostro Signore nel capitalismo e in tutti i suoi derivati), lo scudo della crociata contro l’impero del male dilagante oltre il muro di Berlino, e fino ad arrivare all’oggi, al PdL della dentiera sorridente di Arcore, che è il frutto più maturo di quell’impero del Bene nel quale viviamo, e del quale dobbiamo ringraziare la DC, Santa Romana Chiesa, la CIA e il rincoglionimento della Sinistra, che sta crescendo in modo inesorabile….
Ed allora, ecco un’altra esternazione su questo argomento, esternazione del tutto irrilevante, in un momento storico in cui il riflettere è stato messo in cassa-integrazione, e ci si affida all’immagine per creare il consenso necessario all’autofottitura del prossimo…. Ecco una semplice, elementarissima constatazione: se io non ho un lavoro, è ovvio che mi mancano i soldi per il cibo, che non riesco a pagare l’affitto, che se non ci fosse la scuola pubblica non avrei accesso neppure all’istruzione di base, che, se non ci fosse la sanità pubblica, vedrei velocizzato il mio passaggio in questa nostra valle di lacrime verso l’incontro con S. Pietro; e l’unica ricchezza che sarebbe ha mia disposizione sarebbe la caterva di ca…. volate , e bestemmie della verità, che l’informazione mi dona gratuitamente, in modo da mantenermi alienato e rincoglionito come sono.
C’è qualcuno che può contestare questi enunciati? Certo che no. E allora, allargando lo sguardo alla situazione globale, nella quale un quinto di privilegiati divora i quattro quinti delle ricchezze del pianeta, di quale libertà potrà mai fruire chi non ha lavoro, chi non ha accesso all’istruzione, chi è malato e non ha i soldi per curarsi, chi non è attrezzato per difendersi dalle ca…volate che l’informazione dei ricchi e dei potenti riversa nei suoi circuiti cerebrali, per mantenerlo nella condizione in cui si trova? La verità è semplice ed è una: la libertà ha una precondizione, e questa si formalizza in libertà dal bisogno, e l’affrontare il tema della libertà senza aver prima affrontato quello della libertà dal bisogno, è l’espediente più schifoso e maligno che possa esistere, perché oggi, come in passato, il valore Libertà è sempre stato usato dai ricchi e dai potenti per impedire, per soffocare la libertà dal bisogno dei poveri, dei non-garantiti, dei non-competitivi, per cui, col miraggio della libertà, si è tolta, e si continua a togliere, la libertà allo sterminato popolo degli esclusi della terra, che si vedono privati della fruizione dei diritti umani fondamentali al cibo, al lavoro, alla casa, all’istruzione, alla salute, all’informazione pulita, dalla libertà di sfruttamento e di alienazione dei ricchi epuloni del pianeta.
La libera espressività della persona, la sua dignità, le potenzialità che essa include hanno la possibilità di concretizzarsi solo se uno ha mangiato, se è andato a scuola, se si è curato, se si è informato; e tutto questo ha potuto farlo se aveva un lavoro, e se continua ad averlo. E quando, allora, riusciremo a prendere coscienza del fatto che una società ed una cultura strutturate secondo la trinità maligna, capitalismo, mercato, competizione, non potranno mai, strutturalmente, garantire la libertà dal bisogno a tutti i cittadini, perché una parte di essi si vedrà e si vede, esclusa dal diritto al lavoro, il quale, a sua volta, è la porta d’ingresso per quella libertà dal bisogno che, come abbiamo detto, è la precondizione della vera libertà?
Il mercato e la legge del più forte che detta le condizioni al più debole che deve accettarle, e la competizione include strutturalmente una parte che vince ed una che perde; e se lasciamo, come stiamo facendo, i diritti umani fondamentali ostaggi del mercato e della competizione, la libertà dei ricchi e dei potenti, dei vincitori, dei vip soffocherà quella dal bisogno dei poveri, di coloro che non contano, dei perdenti, degli umili, dei poco dotati, e il casino attuale, già di dimensioni enormi, si dilaterà fino al collasso, perché l’alienazione dei poveri, si trasformerà in ira contro coloro che li rendono tali, e allora, sarà grigia per tutti. E poi un’ultima considerazione, non perché non ci sarebbero altre cose da dire, ma perché ci vuole moderazione pedagogica nel rompere le scatole al prossimo.
Ci abbiamo mai pensato che, strutturali alla nostra società ed alla nostra cultura, organizzate secondo la trinità maligna, esistono, prosperano e si dilatano mafia, camorra e ndrangheta? In mancanza di un lavoro garantito a tutti, come non capire che chi ha perso il lavoro ed ha famiglia, e ha figli da crescere, e bisogni fondamentali da soddisfare, cibo, medicine ecc., si trova ad essere ostaggio delle precedenti trinità maligne, che possono offrire la via illegale e violenta per risolvere dei problemi che devono, in ogni caso, essere risolti?
Aspetteremo la prossima era geologica per interiorizzare l’esistenza dell’interconnessione strutturale fra capitalismo, mercato, competizione e mafia, camorra e ndrangheta?
E quando ci decideremo a dare il nome al cancro, e ad occuparci delle sue cause strutturali, e non solo dei suoi effetti soggettivi, frutti di un albero maligno le cui radici albergano nel profondo di ognuno di noi, che concepisce la libertà essere il pensare solo a se stessi e l’usare ed il buttare gli altri, e il non lavorare per la libertà dal bisogno dei nostri simili, facendo agli altri ciò che vorremmo ricevere da loro, in modo che la cultura del necessario, e l’economia di comunione, scelte in libertà e praticate con amore, siano la radice per tutti della vera libertà, la quale, finché non sarà per tutti, non sarà tale per nessuno.
Mario Mariotti


Sabato 01 Agosto,2009 Ore: 16:45
 
 
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