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www.ildialogo.org Acqua: Realfonso, Nichi Vendola e Bassolino falso ideologico e campagna elettorale,a cura di Salvatore Carnevale

Acqua: Realfonso, Nichi Vendola e Bassolino falso ideologico e campagna elettorale

a cura di Salvatore Carnevale

Carissimi
come vi avevo preannunciato, nell’email precedenti (ma anche nel video richiesto a quelli del meetup relativo all’incontro alla cassa armonica svolto lo scorso settembre e di cui sembra si sia perso la parte relativa a un mio intervento su questo argomento) ecco in arrivo il falso ideologico sulla pubblicizzazione dell’acqua che parte dalla Puglia e arriva in Campania da utilizzarsi per la prossima campagna elettorale. Realfonso, nel suo comunicato, cita Nichi Vendola e chiama in causa Bassolino. L’argomento è molto articolato ma per chi ha intenzione di non farsi “ammaliare” è arrivato il momento di cimentarsi a capire cosa è capace di fare questa classe politica. L’impostazione dell’ass. Realfonso del Comune di Napoli era ed è solo un “imbroglio elettorale su commissione” del partito che servirà per coagulare una pseudo alleanza elettorale, anche tra chi si definisce nuovo, sulla questione acqua. In sintesi quello che viene scritto nella delibera della Regione Puglia (estrapolare l’acqua dal settore economico, renderla cioè pubblica) è già un indirizzo dato dalla Corte di Giustizia Europea, di qualche anno fa, che le Regioni nella propria autonomia legislativa avrebbero potuto attuare con una legge quadro (cosa buona da fare) nella quale istituire Aziende Speciali per la gestione del servizio idrico integrato, ma di fatto quello che fanno e che farà la Regione Campania è solo una enunciazione di principio (come ad agosto ha fatto l’Ass. Realfonso nel Consiglio Comunale di Napoli) che non serve a nessuno o meglio servirà per la loro campagna elettorale. Qualcuno potrebbe dire che questo scritto è un processo alle intenzioni, a questi rispondo già da adesso che il consenso elettorale non va chiesto sulle promesse ma sui fatti, se questi signori avessero presentato una legge Regionale sulla gestione del S.I.I. seria (vedi quelle che invece giacciono in Regione Campania tutte a favore delle s.p.a.) e discussa, i cittadini avrebbero potuto capire a quali partiti appartiene la coerenza Isituzionale per la gestione dell’acqua bene comune. In questo contesto anche il “carrozzone” A.T.O. 2 (Ambito Territoriale Ottimale) a fronte delle enunciate intenzioni viene gestito dai partiti in una logica tutta a favore della privatizzazione dell’acqua.
Saluti a tutte/i
Salvatore Carnevale
 
P.S.: 1) scommettiamo che Bassolino, nel prossimo futuro, dirà: <<…bravo Nichi Vendola sono con te…>> e Realfonso non perderà l’occasione per dire<<… io lo già fatto…>> Tutto questo a caratteri cubitali sulle testate dei quotidiani.
 
1) non capisco qual è il movimento che Realfonso rappresenta (vedi comunicato)
 
conto di Giuseppe Di Brisco
Inviato: sabato 31 ottobre 2009 19.32
Oggetto: [hyperlink] Acqua no alla Mercificazione: Caro Bassolino Facciamo come in Puglia (Riccardo Realfonzo)
 
 
 
Scritto da Redazione   
Venerdì 30 Ottobre 2009 14:57
 
Il Governo con l’articolo 23bis della Legge n.133/2008 ha provveduto a regolamentare la gestione del servizio idrico integrato che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all’ingresso di privati: Recentemente con  il decreto  del 9 Settembre 2009 il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge, il cui l’Art. 15,  modificando l’articolo 23bis,  muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici, prevedendo:
- l’affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%;
- la cessazione degli affidamenti “in house” a società totalmente pubblica, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) alla data del 31 dicembre 2011”.
E mentre il Governo mette definitivamente l’acqua nelle mani del mercato, dalla Puglia arriva un segnale di controtendenza: con una delibera di Giunta Regionale, è stata sancita la ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese, definendo l’acqua un "bene comune e un diritto umano universale" e il servizio idrico come "servizio di interesse regionale privo di rilevanza economica" e nel contempo decidendo di impugnare presso la Corte Costituzionale il provvedimento legislativo in quanto lesivo delle prerogative assegnate dalla Costituzione alle Regioni”.
Riccardo Realfonzo, assessore alle risorse strategiche del Comune di Napoli, ha rivolto al Governatore Antonio Bassolino un accorato appello, invitandolo a seguire le orme della Puglia. L’appello si conclude con un ausicio:  “Il settore dei servizi pubblici è stato uno dei più colpiti dal furore ideologico dei mercatisti e dei privatizzatori. L’auspicio mio e di molti altri è che lei, presidente, possa impegnarsi a far sì che in questo scorcio di legislatura regionale si pongano in essere i provvedimenti necessari a garantire non solo alla città di Napoli ma all’intera regione Campania un segnale politico di svolta, che riaffermi l’obiettivo chiave della gestione pubblica e massimamente efficiente dei servizi locali".
Non tarda ad arrivare una lettera di condivisione di Tonino Scala, capogruppo regionale de La Sinistra, che insieme a Salvatore Parisi, capogruppo al Comune di Napoli di Sinistra Democratica. Nella nota inviata alla stampa dai due capigruppo, fra l’altro si legge: “L’Acqua è un diritto dell’umanità, sottrarla alla logica dei mercati è un dovere delle istituzioni”.
“Non possiamo che fare nostro l’invito di Realfonzo a seguire le orme pugliesi per evitare la privatizzazione dell’acqua. Uno degli impegni, assunti dal movimento che rappresento e che è stato, da sempre, al primo posto del mio impegno istituzionale. Era appena iniziata la legislatura che ora volge al termine, che presentai una proposta di legge volta a ripubblicizzare l’acqua. Sono passati cinque anni e ancora non è approdata in aula, senza contare i numerosi interventi istituzionali e pubblici che ci hanno visti impegnati su questo versante”, dichiara Scala.
L’acqua è un bene comune imprescindibile. Lo abbiamo ribadito in ogni dove e in qualsiasi modo. Così come abbiamo chiesto con forza di evitare la sua privatizzazione", spiegano i capigruppo.
“Vorrei ricordare – scrive Scala - che anche la Regione Campania, approvò in una passata finanziaria un emendamento del sottoscritto che sanciva anche da noi che acqua è un “bene comune”, pertanto, il governo regionale non può rimanere inerme a guardare che l’acqua finisce in mano ai privati facendola  diventare merce ambita.  Sarebbe anche illegittimo, proprio in virtù del fatto che stabilendo con una norma che l’acqua un “bene comune”, di fatto se ne nega qualsiasi mercificazione”.
“Quindi, - concludono Scala e Parisinon solo facciamo nostro l’appello a Bassolino di seguire l’esempio pugliese, accogliendo in toto la richiesta di Realfonzo, ma a questa aggiungiamo l’invito, rivolto al Presidente Bassolino e a tutto il Governo regionale, al rispetto delle norme”.

Pubblichiamo il testo integrale della lettera inviata da Riccardo Realfonzo al Presidente Bassolino
"Caro Presidente, il tema cruciale della gestione dei servizi pubblici locali è tornato nuovamente alla ribalta, con il recente tentativo del governo Berlusconi di dare avvio a una nuova ondata di privatizzazioni. Infatti, con il decreto Fitto-Calderoli il governo impone la gara come metodo ordinario di affidamento dei servizi, stabilisce che nelle società a partecipazione pubblica quotate in borsa la percentuale in mano agli enti locali debba drasticamente ridursi e soprattutto stabilisce che gli affidamenti diretti alle società interamente pubbliche potranno realizzarsi solo in casi «eccezionali». Resta d’altra parte fissata la scadenza del 31 dicembre 2010 con la quale avranno termine gli affidamenti attuali e la gestione dei servizi pubblici locali sarà posta sul mercato. A tutti è chiaro che se questi provvedimenti dovessero effettivamente porsi in essere un nuovo processo di privatizzazione risulterà inevitabile. Ed è bene chiarire che la polpa degli affari sarà proprio qui, nel Mezzogiorno, con le grandi imprese del Nord e le multinazionali che si spartiranno la torta di un mercato protetto e redditizio. Le nostre imprese pubbliche rischiano seriamente di essere spazzate via, con tutte le conseguenze nefaste a cui già abbiamo assistito in molti altri casi: l’incremento delle tariffe, l’azzeramento dei meccanismi perequativi, la perdita di posti di lavoro.
Come lei sa, il Consiglio comunale di Napoli ha assunto recentemente una serie di delibere che, pur in un quadro normativo ostile, cercano di orientare la gestione dei servizi in direzione esattamente opposta a quella indicata dal go¬verno nazionale. Ad esempio, il Consiglio comunale ha assunto una delibera con la quale ha dichiarato la rilevanza strategica delle attività svolte dalla società Napoli Servizi, interamente posseduta dal Comune, scongiurandone in tal modo la privatizzazione. E, soprattutto, nel luglio scorso il Consiglio ha approvato una mozione sul ser¬vizio idrico che fissa principi e im¬pegni per i quali da anni si battono i movimenti a sostegno dell’acqua pubblica: la gestione pubblica del servizio idrico, l’introduzione del «minimo vitale garantito», la negazione del principio secondo cui l’acqua deve essere assoggettata alle regole di mercato, l’afferma¬zione secondo cui essa è il bene comune per eccellenza.
Per quanto mi riguarda, come assessore alle Risorse strategiche del Comune di Napoli, ho contribuito alla definizione di tali indirizzi e sto facendo tutto ciò che mi compete affinché essi siano rispettati, anche nel se¬gno di un uso sempre più trasparente ed efficiente dei fondi pubblici destinati ai servizi, secondo il principio che definisco di «rigore nel pubblico per la difesa del pub¬blico ». Per questa ragione ho, tra l’altro, predisposto uno schema di delibera che mira ad affidare il servizio idrico integrato dei comuni del Napoletano all’Arin, la spa al 100% del Comune di Napoli. Ed ora mi aspetto che l’Ato 2 (il consorzio tra comuni di cui è parte il Comune di Napoli) proceda in questa stessa direzione.
Tuttavia, è ben chiaro che i margini di manovra che la normativa vigente concede ai comuni per difendere la gestione pubblica dei servizi locali, e in particolare dell’acqua, sono molto ridotti.
Nei giorni scorsi la Regione Puglia, su impulso del presidente Vendola, ha deciso di impugnare l’articolo 15 del decreto Fitto-Calderoli in Corte costituzionale e al tempo stesso di avviare in tempi serrati il lavoro per la definizione di una legge regionale sui servizi pubblici locali che restituisca agli amministratori la possibilità di optare per una gestione pubblica e diretta dei servizi, a cominciare da quello idrico. Ebbene, io credo che la Regione Campania potrebbe sostenere e rafforzare questa iniziativa, impugnando il decreto legge Fitto- Calderoli in coordinamento con la Regione Puglia e istituendo immediatamente un tavolo di lavo¬ro congiunto per una legge regio¬nale in tema di ripubblicizzazione dei servizi pubblici locali.
Questa è un’epoca di trapasso nella quale i vecchi dogmi dell’ideologia liberista crollano di fronte all’evidenza dei guasti che essi stessi hanno contribuito a provocare. Come mostrano le ricerche più autorevoli, il settore dei servizi pubblici è stato uno dei più colpiti dal furore ideologico dei mercatisti e dei privatizzatori. L’auspicio mio e di molti altri è che lei, presidente, possa impegnarsi a far sì che in questo scorcio di legislatura regionale si pongano in essere i provvedimenti necessari a garantire non solo alla città di Napoli ma all’intera regione Campania un segnale politico di svolta, che riaffermi l’obiettivo chiave della gestione pubblica e massimamente efficiente dei servizi locali".
(Riccardo Realfonzo - Assessore alle Risorse strategiche del Comune di Napoli)


Mercoledì 04 Novembre,2009 Ore: 16:27
 
 
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