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www.ildialogo.org G8 DELLE RELIGIONI RISERVATO A POCHI,di DOMENICO MASELLI

G8 DELLE RELIGIONI RISERVATO A POCHI

di DOMENICO MASELLI

A margine del G8 dell’Aquila si è svolto un’incontro di alcune religioni in Italia organizzato dalla Cei.


Il 2009 ha presentato in modo drammatico un crollo finanziario che non ha, almeno per ora, raggiunto la gravità della crisi del ’29 solo perché la risposta, nel principale Paese dell’Occidente, non ha dovuto aspettare 4 anni come allora con l’elezione di Franklin Delano Roosevelt, ma si è avuta allo scoppiare stesso della crisi con l’elezione di Barack Hussein Obama. Questi si è presentato con i tratti dell’uomo planetario dal momento che già nella sua persona riassume varie componenti etniche e sembra incarnare i sogni del grande Martin Luther King. Il resto del quadro internazionale, invece, sembra stranamente immobile, come paralizzato dalla crisi economica e dalle sue conseguenze sociali.

L’incontro del G8 è venuto, così, caricandosi via via di un’aspettativa densa di tensioni. Lo stesso svolgimento della Conferenza all’Aquila, semidistrutta dal recente terremoto e ancora scossa da fenomeni sismici, aumenta il pathos dell’avvenimento. Come succede ogni anno, l’incontro dei capi di Stato e di governo è stato preceduto da una serie di riunioni a livello ministeriale nei vari settori (agricoltura, economia, ordine pubblico, difesa, istruzione, esteri) svoltesi nelle diverse città d’Italia ma che non sembra abbiano dato grandi risultati. Si è tenuto anche un G8 religioso. Ha avuto luogo il 16/17 giugno presso il Ministero degli Esteri nella sede di Villa Madama e della Farnesina salvo una rapida visita all’Aquila. L’organizzazione era stata affidata, però, alla Commissione ecumenica della Cei. Per l’Italia, oltre al mondo cattolico, erano stati invitati alcuni esponenti dell’ebraismo, un pastore anglicano, il decano luterano e una delegazione della Fcei. Mentre siamo grati per questo riconoscimento alla componente evangelica, mi pare che la scelta non rappresentasse tutta la realtà religiosa italiana perché erano assenti tutte le altre confessioni a partire dal mondo ortodosso italiano che ora comprende varie centinaia di migliaia di residenti nel nostro Paese con cittadinanza europea. Tra le delegazioni estere, non si poteva non notare che, tra tanti cristiani, ebrei, buddisti, scintoisti, ecc. vi fosse un solo esponente dell’Islam proveniente da Parigi.

Entrando nel merito del contenuto della Conferenza, era molto indicativa l’insistenza contro il riarmo nucleare da parte della delegazione giapponese, dimostrando come l’esperienza di Hiroshima e Nagasaki sia ancora vivissima in quel popolo. Protestanti e ortodossi insistevano invece sulla difesa dell’ambiente e sulla necessità di raggiungere gli obiettivi del Millennio specialmente a favore dei Paesi poveri.

Su questo tema ci siamo favorevolmente espressi, com’è ovvio, anche noi nel nostro breve intervento.

Abbiamo ricordato il Salmo 24,1: «Al Signore appartiene la terra e tutto quello che è in essa».

Oltre al problema della difesa dell’ambiente, abbiamo sottolineato la necessità che i vari governi non tradiscano le promesse fatte per la riduzione del debito e per il rilancio dell’economia dei Paesi poveri; abbiamo chiesto anche che si ponesse con forza, al G8 dell’Aquila, la richiesta di un intervento più incisivo e continuativo per la difesa dei diritti umani e, in particolare, della libertà religiosa. Non è ammissibile, infatti, che nel nostro secolo vi siano ancora persone condannate o, addirittura, giustiziate per le proprie convinzioni religiose. Abbiamo chiesto inoltre che si richiamassero gli Stati del Sud Europa al rispetto della convenzione di Ginevra del 1951 sul diritto d’asilo.

Com’era già avvenuto a Sibiu, alla III Assemblea ecumenica, è stato presentato un testo comune predisposto che, dal nostro punto di vista, presentava il rischio di un’intrusione di precetti ecclesiastici nella vita politica delle singole nazioni. Più tardi è comparso un testo leggermente mutato a cui sono state chieste modifiche anche da noi. Ci è stato spiegato che si trattava di un appunto di massima tanto che non si è avuta nessuna votazione formale.

L’indomani, però, si è fatto cenno a un’approvazione unanime del documento che, peraltro, fino a ora non ci è stato reso noto nelle sue eventuali modificazioni.

Ringrazio, quindi, Riforma che mi permette di precisare che non abbiamo votato nessun testo e colgo anche l’occasione per dichiarare la nostra piena solidarietà a quelle componenti della vita religiosa italiana che non sono state invitate.

Il presente articolo è tratto da Riforma - SETTIMANALE DELLE CHIESE EVANGELICHE BATTISTE, METODISTE, VALDESI Anno 145 - numero 27 - 10 luglio 2009. Ringraziamo la redazione di Riforma (per contatti: www.riforma.it) per averci messo a disposizione questo testo



Mercoledì 08 Luglio,2009 Ore: 15:14
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Città Giorno Ora
filippo angileri trapani 12/7/2009 23.22
Titolo:G8 delle Religioni
Sì è vero, i Baha'i, ad es. avrebbero avuto molto piacere di partecipare, ma non sono stati invitati.Chissà perchè! Sarebbe stato il caso, per essere più precisi, intitolarlo "il G8 di alcune Religioni" no?
Saluti cari a tutti
Filippo

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