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www.ildialogo.org GIULIO ALBANESE GUARDA AL SUO MONDO CAPOVOLTO.,A cura di CARLO CASTELLINI.

Recensione
GIULIO ALBANESE GUARDA AL SUO MONDO CAPOVOLTO.

A cura di CARLO CASTELLINI.

Con questo libro PADRE GIULIO ALBANESE, non solo racconta la sua esperienza alla periferia del mondo, ma invita con forza e riflettere sul senso politico della totale assenza di notizie che riguardano le tragedie di interi popoli. Per questo ha inventato l MISNA (MISSIONARY SERVICE NEWS AGENCY) UNA TESTATA GIORNALISTICA IN INTERNET, gestita da missionari cattolici, che si preoccupa di colmare le lacune dei mass media sull'AFRICA, ASIA, AMERICA LATINA. Raccontare la vita dei diseredati è già una forma concreta di aiuto.


 “IL MONDO CAPOVOLTO”, I MISSIONARI E L’ALTRA INFORMAZIONE, DI GIULIO ALBANESE, EDITRICE EINAUDI, COLLANA GLI STRUZZI, TORINO, 2003, EURO 13,00.
 
CHI E’ GIULIO ALBANESE
L’ho conosciuto a PESARO, in occasione di un Convegno Missionario Nazionale di Laici. E’ nato a ROMA NEL 1959. Missionario comboniano e giornalista, ha studiato Teologia in UGANDA. Da vari anni è collaboratore di AVVENIRE, RADIO VATICANA, E RADIO RAI. E’ stato direttore del NEW PEOPLE MEDIA CENTRE, DI NAIROBI. Nel dicembre 1997ha fondato la MISNA, L’AGENZIA DI STAMPA INTERNAZIONALE DELLE CONGREGAZIONI MISSIONARIE CATTOLICHE. Interviene spesso , in maniera efficace e brillante, in Rubriche televisive e radiofoniche, portando la sua testimonianza di giornalista e di missionario.
TESTO. Ha per titolo IL MONDO CAPOVOLTO (il volumetto testimonianza di GIULIO ALBANESE, GIORNALISTA DI PROFESSIONE E MISSIONARIO PER VOCAZIONE, che indaga cioè quella parte del mondo del globo, che rimane troppo spesso escluso dalle scelte economiche, dalle scelte mediatiche, dai potentati della terra; qui viene considerato dal prisma poliedrico delle informazioni che giungono dal mondo.
 Edito dalla CASA EDITRICE EINAUDI, ospitato nella collana GLI STRUZZI della omonima,; l’Autore si pone di fronte a situazioni nuove, da cui perviene una enorme mole di informazioni, filtrate e collegate tra loro da un’ottica planetaria, che rappresenta il punto di vista speciale del giornalista che le osserva, raccoglie e le interpreta; per questo giungono alla MISNA (MISSIONARY SERVICE NEWS AGENCY), attraverso la fitta rete di collaboratori , missionari, informatori, che sono spesso i primi e talvolta unici testimoni oculari di fatti e di tragedie, che si consumano nella più completa indifferenza del mondo dei ricchi: cioè di quel circa 20% di persone abbienti che si pappano circa l’80% delle risorse della Terra che appartengono a tutti. La dedica del libro testimonianza è indirizzata a tutti coloro che attraverso la MISNA hanno reso possibile questo sogno:”DARE VOCE A CHI NON HA VOCE”: vale a dire il sogno e il tentativo di far parlare l’informazione che non ha voce, perché è quella di coloro che sono esclusi dal villaggio globale.
MA CHE COS’E’ LA MISNA? E CHE COSA SIGNIFICA?
 “Le prime pagine del libretto contengono la sua storia che è avventurosa e interessante, e in questo senso ha dello straordinario. Pochi soldi, pochi mezzi tecnici, pochi spazi, all’inizio, ma tante buone e brillanti idee ed una grande voglia di fare, soprattutto da parte di GIULIO ALBANESE, che ne è stato l’ideatore e l’inventore. Ma la nascita di questa sua creatura non può prescindere dal mondo missionario e dalle sue finalità, di azione evangelizzatrice, cioè del fare missione con l’informazione.
 Per questo le prime pagine introduttive, intendono descrivere un quadro sia pure veloce della situazione della informazione in Italia; della grande mediocrità dei nostri prodotti televisivi; ed anche di converso, dello strapotere delle grandi agenzie giornalistiche, sia a livello europeo che mondiale, che dettano purtroppo, le regole del gioco; e infine dei condizionamenti cui devono sottostare se non vogliono scomparire le piccole agenzie.
 Queste cose GIULIO ALBANESE, prima le ha lette sui libri di sociologia, e poi le ha vissute sulla propria pelle: girando le città del mondo, osservando gli ambienti, guardando in faccia le persone, filtrando le notizie, fino a quando è giunto nel cuore della grande agenzia mondiale americana CNN. Quindi alla fine, il nostro GIULIO ALBANESE, ha fatto la sua scelta. Ha tentato quindi di gestire un’informazione, che si è davvero schierata dalla parte degli ultimi, ma per servirli e non per servirsene. Per cui il suo modo di fare informazione è diventato passione e missione.
MA QUANDO E PERCHE’ NASCE MISNA?
 LA FESMI (FEDERAZIONE STAMPA MISSIONARIA) E LA SERMIS (SERVIZIO MISSIONARIO ITALIANO), in collaborazione con tutte le forze vive del mondo missionario, hanno dato vita nel dicembre 1997 alla MISNA (MISSIONARY SERVICE NEWS AGENCY), un’agenzia di informazione specializzata nel raccogliere notizie e informazioni nei paesi del SUD del mondo e delle giovani chiese.
QUAL E’ STATA LA FORZA D’URTO DI QUESTA AGENZIA?
La forza d’urto di questi apostoli moderni si aggira attorno alle 600 mila unità, in tutti i cinque continenti; Gli Italiani sono quasi 14.ooo, tra religiosi, sacerdoti FIDEI DONUM e volontari laici. MISNA in questo modo, è divenuta l’editore di riferimento e il distributore efficace di informazione, fatta di vissuto reale e non virtuale; che ha usato uno strumento tecnologico innovativo come INTERNET.
 MA COME OGGI VIAGGIANO LE NOTIZIE DELLA MISNA?
 Oggi, come dice SERGIO LEPRI, già direttore della AGENZIA ANSA, “NON SONO I GIORNALISTI CHE CERCANO LE NOTIZIE, SONO LE NOTIZIE CHE CERCANO I GIORNALISTI; E LE NOTIZIE DELLE AGENZIE LI RAGGIUNGONO FINO SUI TAVOLI DELLE REDAZIONI; RICPRENDOLI DI CHILI DI CARTA; SICCHE’ LA PRODUZIONE DI INFORMAZIONE SI TRASFORMA, IN LARGA MISURA, IN UNA ELABORAZIONE SEMIPASSIVA DI NOTIZIA”.
 Sulla stampa occidentale, si parla di SUD DEL MONDO, solo per fatti eclatanti, come lo sbarco dei marines in SOMALIA, o per fatti eccezionalmente cruenti: come il genocidio ruandese del 1994. In pratica però, i missionari che hanno optato per la PERIFERIA DEL MONDO, stanno a significare che la loro scelta, è dalla parte degli ultimi; come Gesu’ che non mori’ nel centro della città di GERUSALEMME, ma fu crocifisso fuori dalle mura della sua città, sul Monte Calvario, così si esprime MEO ELIA, direttore saveriano della rivista MISSIONE OGGI, attento osservatore delle cronache e della storia delle missioni.
La periferia richiama alla mente l’idea del deserto, dove in genere nessuno vuole andare. Ma è qui che l’azione di Dio si manifesta. “Dio è nel tabernacolo delle nostre chiese, ma è anche e soprattutto in mezzo ai poveri; perché come cantò Maria “ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai loro troni, ha innalzato gli umili”.
Allo stesso modo gli fa eco MARIO RIVA, missionario comboniano impegnato in un campo profughi del SUD SUDAN, apparso in un filmato documentario televisivo mandato in onda da Rai Tre, dal titolo:”E POI HO INCONTRATO MADID…..”, di SILVESTRO MONTANARO. Con immagini di grande efficacia ma anche di spietata crudezza.
 Poi il nostro Autore, ha avuto degli incontri significativi con persone che lo hanno aiutato a capire la sua professione ed a metterla a servizio del Vangelo; come quella volta che proveniente da NAIROBI era atterrato ad ATLANTA, capitale della GEORGIA. Qui ebbe modo di conoscere LEONARD TEEL, celebre firma dell’ATLANTA CONSTITUTION, collaboratore di CNN, e docente di GIORNALISMO ALLA GEORGIA STATE UNIVERSITY.
 
E UNA VOLTA TORNATO IN ITALIA COSA DECISE GIULIO ALBANESE?
Chiese alla CIMI (CONFERENZA ISTITUTI MISSIONARI ITALIANI), permesso di realizzare il progetto che aveva maturato nella sua mente, fidandosi anche della sensibilità e appoggio di PADRE VENANZIO MILANI, altro dinamico missionario, ora PRESIDENTE DELLA MISNA S.R.L.
L’idea era gettata, anche se lo scetticismo si poteva leggere sul volto di tanti, perché sembrava una iniziativa allora ritenuta temeraria. Poi il dott. SERGIO PILLON, offrì la sua competenza nella progettazione del WEB DESIGN del primo portale della MISNA. Poi fu la volta dell’accoglienza della EMI di Bologna, e l’entusiastica adesione di PADRE OTTAVIO RAIMONDO. Infine si aggregarono anche altri amici come ROBERTO BARBERA, due traduttori, di inglese e francese, e una volontaria certa FRANCESCA BELLONI, che è praticamente la decana dell’agenzia, ormai divenuta adolescente.
CARLO CASTELLINI


Martedì 23 Febbraio,2010 Ore: 16:33
 
 
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