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www.ildialogo.org “LA REGINA DI SABA? E’ QUELLA DI PIERO DELLA FRANCESCA”,

“LA REGINA DI SABA? E’ QUELLA DI PIERO DELLA FRANCESCA”

COME LALLA ROMANO SCRITTRICE, HA INCONTRATO LA PAROLA.


CHI E’ LALLA ROMANO?
LALLA ROMANO è nata a DEMONTE (CUNEO) E VIVE A MILANO. SCRITTRICE,
HA VINTO IL PREMIO INTERNAZIONALE VEILLON CON “MARIA” E IL PREMIO STREGA CON
“LE PAROLE TRA NOI LEGGERE”.
 Quand’ero bambina, a DEMONTE, mio villaggio natale, ricorda LALLA ROMANO, sentivo dire dai miei genitori e dai loro amici che la BIBBIA era proibita. C’era un CANTICO DEI CANTICI, che era bellissimo, ma d’amore, e perciò forse proibito. Avevamo noi bambini, un libretto che si chiamava STORIA SACRA, il quale conteneva le storie dell’ANTICO TESTAMENTO, molto brevemente riassunte.
 In seguito, durante il ginnasio e il liceo, frequentai dei corsi di religione, nei quali, alcune brave signorine ci insegnavano la dottrina: comandamenti, sacramenti e storia della chiesa. Alla fine del corso conseguii un diploma di religione, dopo un esame sostenuto davanti ad una commissione di ecclesiastici.
 Ma anche se non ho mai completato la lettura della BIBBIA, ne conosco le parti più celebri : GIOBBE, I SALMI, ECC. essa ha permeato tutta la grande poesia, e in questo modo, mi ha accompagnata nella vita.
L’ECO DI QUESTE LETTURE E’ PRESENTE ANCHE NEI SUOI SCRITTI PIU’ NOTI….
“Ho amato fin dall’infanzia una novella di ANDERSEN, NEI MARI ESTREMI, nella quale, un marinaio, andava nei mari estremi portando con sé la BIBBIA. L’espressione è presa dai versetti 9-10 del SALMO 139:”Se prendo le ali dell’aurora per abitare all’estremità del mare, anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra”. Mi sono servita di quel titolo NEI MARI ESTREMI, per il libro che ho dedicato alla memoria di mio marito, che mi ha lasciata dieci anni or sono. Nelle notti insonni della sua fine rilessi i VANGELI e si confermò il mio amore esclusivo per il NUOVO TESTAMENTO. Dunque leggevo i VANGELI. Li avevo letti tante volte, ma questa volta li leggevo come romanzo. Una lettura fine a se stessa. Mi colpì la naturalezza; quella che si trova soltanto nei racconti immaginari pieni di verità. Non era il sacro, nemmeno la salvezza. Era la verità chiara come l’aria e sostanziosa come il pane. Era cioè di tipo diretto; in fondo l’avevo sempre saputo, ma sospettavo che fosse un’impressione comoda. Non mi sembrò comoda, però semplice. Dio non deve parlare per enigmi (come gli dei). Quello che ogni tanto compariva, inerente alla cultura dell’epoca (le maledizioni, le invettive), non mi sembrò mai essenziale.: anzi estraneo, urtante. Mi sembrò certo che GESU’ volesse proprio liberare dal sacro, dal rito, dalla tradizione. Era rassicurante.
FORSE PER QUESTO LEI NOMINA DELL’ANTICO TESTAMENTO SOLO IN TESTI POETICI E SAPIENZIALI, COME SOPRA RICORDAVA, GIOBBE, IL CANTICO DEI CANTICI, I SALMI…..COSA LE RICHIAMANO DUE PERSONAGGI “SAPIENZIALI” COME SALOMONE E LA REGINA DI SABA?”
 Per me la REGINA DI SABA è quella di PIERO DELLA FRANCESCA, ad Arezzo. Lì magnificenza, solennità e purezza mi commuovono più che quelle del testo biblico, così orientali. Il termine SAPIENZA è troppo angusto per quel racconto, nel quale sono elencate le meraviglie della potenza e della ricchezza, dovute alla saggezza di SALOMONE. I rapporti tra i due sovrani sono cerimoniali, anche se è evidente che si trattava di sentimenti profondi e sinceri, non solo formali. La regina infatti riconosce il favore del DIO D’ISRAELE per SALOMONE, e questo la commuove.
 Dovendomi limitare alla mia impressione, osservo che gli enigmi, i proverbi e così via, attribuiti alla SAPIENZA di SALOMONE, appartengono alla cultura del tempo; però a me è sempre parso straordinario il suo giudizio – famoso – a proposito delle due madri. Gli studiosi dicono che non è sicura lì attribuzione, e che dev’essere un racconto della tradizione popolare. Non importa. E’ comunque il giudizio di un grande conoscitore dell’animo umano.
(LALLA ROMANO). A CURA DI CARLO CASTELLINI.
 


Venerdě 26 Febbraio,2010 Ore: 14:22
 
 
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