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www.ildialogo.org Un documento pastorale della diocesi di Milano sui rapporti con i musulmani,

Un documento pastorale della diocesi di Milano sui rapporti con i musulmani

La Curia pensa ai "fratelli musulmani"
di Zita Dazzi
Opuscolo dell’ambasciatore di Tettamanzi presso gli islamici con i consigli sul dialogo tra le comunità religiose
 
Come accogliere un musulmano in chiesa, a scuola, all’oratorio, sul luogo di lavoro, all’ospedale. Come aiutarlo in caso di bisogno, quando si sposa con una persona di fede cattolica. Perché mostrarsi amichevoli, disposti al dialogo, interessati al confronto reciproco. È tutto scritto in una piccola guida curata dal Cadr, Centro ambrosiano di documentazione per le religioni, e firmata da don Giampiero Alberti, collaboratore per i rapporti con l’Islam dell’ufficio ecumenismo e dialogo della Curia, da ambasciatore della Diocesi nelle mille diramazioni della vasta comunità musulmana di mezza Lombardia.
Nel fascicolo, stampato in proprio e distribuito gratuitamente ai preti che ne faranno richiesta, ci sono tutte le istruzioni per i parroci che vivono in quei quartieri di frontiera dove la comunità islamica è molto radicata; dove gli oratori sono pieni di bambini egiziani, tunisini, marocchini; dove gli imam non riescono a trovare spazi abbastanza grandi per ospitare tutti quelli che vogliono pregare. «È bene stabilire con i musulmani — premette don Alberti — relazioni di reciproca conoscenza, nella valorizzazione di ciò che è comune e nel rispetto delle differenze».
Seguono poi molti capitoli dedicati ai vari aspetti della vita pastorale che possono essere interessati dalla presenza degli islamici. Don Alberti consiglia ai parroci di «organizzare incontri e tavole rotonde anche con relatori musulmani» e di tenere sempre presente che «la preghiera è un grande valore comune ad entrambe le religioni». Detto questo, «di fronte alle richieste di pregare assieme è opportuno accettare di “stare assieme per pregare” magari silenziosamente», sfruttando «schemi di preghiera già studiati per varie occasioni».
Di fronte all’enorme numero di bambini stranieri che frequentano le scuole, il Cadr ricorda che «è ancora in sospeso la richiesta dell’insegnamento della religione islamica» anche se «il criterio che ci sembra giusto adottare, di fronte alle richieste dei genitori musulmani per il cibo e le feste, è quello di prestare ascolto, purché queste richieste non diventino mai imposizione agli altri alunni e non abbiano la pretesa di eliminare le feste e i segni cristiani che sono cari alla nostra tradizione». L’ultimo consiglio è quello di «favorire le iniziative in cui la presenza di alunni di etnia e religione diversa diventa occasione preziosa per la reciproca conoscenza».
Porte aperte anche all’oratorio dove «riteniamo sia doveroso accettare i ragazzi musulmani» chiedendo «naturalmente il rispetto e l’adeguamento alle regole educative» e sottolineando i «valori comuni e le differenze, senza compromessi e sincretismi».
E come comportarsi quando qualcuno chiede alla parrocchia un locale per inginocchiarsi verso la Mecca? «La prassi è quella di non concedere luoghi cristiani o parrocchiali per il culto musulmano rituale. È preferibile consigliare di far domanda agli organi competenti territoriali», valutando se concedere invece «spazi polifunzionali» o locali parrocchiali ma solo per «funzioni non religiose».
Spesso nei centri d’ascolto della Caritas si presentano a chiedere aiuto islamici in stato di bisogno. L’invito è quello di «accettarli come fratelli» chiarendo che «le motivazioni della nostra accoglienza sono basate unicamente sul Vangelo senza intenzioni di proselitismo». L’idea è sempre quella che si debba «iniziare un dialogo, ascoltarsi, capire le diverse culture».
L’atteggiamento del prete e dei cattolici deve essere quello dell’apertura, della disponibilità al dialogo senza dimenticare che le differenze ci sono. Soprattutto in caso di matrimonio e in materia di educazione dei figli: «Occorre prendersi cura di queste coppie dall’inizio» mettendo in chiaro la diversità di ordinamento giuridico fra i paesi di provenienza.
 
Fonte: http://milano.repubblica.it/dettaglio/La-Curia:-Aprite-gli-oratori-ai-musulmani/1779775


Luned́ 16 Novembre,2009 Ore: 17:19
 
 
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