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www.ildialogo.org Un primo resoconto da Serdiana (CA),

VIII GIORNATA ECUMENICA DEL DIALOGO CRISTIANOISLAMICO
Un primo resoconto da Serdiana (CA)

Il 29 ottobre è stata celebrata la "giornata del dialogo cristianoislamico" alla Comunitò la Collina: è stato un momento di incontro, di racconto di storie, di preghiera in comune molto intenso, che ha toccato in profondo le corde del cuore di tutti; un'energia positiva di ascolto reciproco ha contaminato le tante persone che sono convenute, grazie anche alla straordinaria capacità di accoglienza di don Ettore Cannavera e degli operatori e dei ragazzi della Collina. L'incontro è terminato in un momento conviviale a base di cuscus e altre delizie! Di seguito la traccia dell' intervento iniziale di Pierpaolo Loi che ringraziamo per avercelo inviato ed il testo delle preghiere recitate durante l'incontro. Seguirà un resoconto più dettagliato dell'incontro.

VIII GIORNATA ECUMENICA DEL DIALOGO CRISTIANOISLAMICO

 
La Gioia Del Raccontarsi La Vita
Ero forestiero e non mi avete ospitato nella vostra casa…In verità, vi dico:
tutto quel che non avete fatto a uno di questi piccoli, non l'avete fatto a me!  (Vangelo di Matteo, 25)
 
 
            Il racconto, la narrazione è una dimensione dell’umano che rischiamo di perdere per l’infinità di informazioni e di immagini che ci assaltano quotidianamente. Raccontarsi vuol dire aprirsi all’altro, aprire il proprio cuore, liberarsi dalla paura dei pregiudizi che l’altro può avere nei nostri confronti. Il tema dell’Ottava giornata del dialogo che celebriamo oggi in questa comunità, che fa dell’incontro delle diversità un paradigma di vita, è strettamente legato alla realtà dell’ emigrazione:
siamo tutti migranti! nelle storie, nelle fedi…abbiamo intitolato questo incontro…
            La più antica professione di fede degli ebrei recita: “Mio padre era un Arameo errante, un nomade senza patria…” (Deuteronomio 26, 5) e la 1^Lettera dell’apostolo Pietro (2, 11) ricorda ai cristiani che devono vivere nel mondo come “stranieri e pellegrini”, come migranti…
            Portiamo dentro di noi, nelle nostre storie e dentro la nostra ricerca di senso – nella fede accolta con fiducia per chi è credente, ma anche nell’impegno per l’umano a prescindere dall’ orizzonte religioso - la dimensione del “migrare”, prima di tutto come un uscire da noi stessi, che ci accompagna dalla nascita fino alla morte, attraverso passaggi che ci trasformano, morti e resurrezioni che ci attraversano. La mia storia di cristiano cattolico, educato nella più tradizionale dottrina cattolica, per di più in un’istituzione quale il Seminario, è stata  e ancora lo è, una storia di cambiamenti, talvolta dolorosi e tuttavia liberanti: il Concilio Vaticano II, la Teologia della Liberazione dell’America Latina, la frontiera dell’ecumenismo (Taizé, il SAE) e infine la presenza plurale delle culture e delle religioni e la ineludibile necessità del dialogo interreligioso…
            Tuttavia, c’è chi “migrante” lo è nel senso originario del termine: chi deve lasciare il proprio Paese per necessità economica o per salvare la propria vita, assicurare il futuro ai propri figli. Ho un ricordo indelebile di mio padre con la sua valigia legata con lo spago sull’uscio di casa in partenza per la Germania…
            La radicalità dell’umano, della precarietà dell’esistenza, della ricerca di felicità ci accomuna a tutte le persone, per questo le differenze culturali o/e religiose debbono potersi confrontare nel dialogo.
            Nell’incontro riconosciamo il volto che ci chiama all’accoglienza reciproca.
Moltiplicare questi momenti contribuisce ad abbattere i muri di divisione che vengono innalzati anche nel quotidiano.
 
Ora ascolteremo la testimonianza di Papa Thierno Benar – musulmano, Senegal; seguirà l’intervento di Cristina Arcidiacono, pastora della Chiesa evangelica – battista di Cagliari;
di un rifugiato proveniente  dal Togo. Infine, ci sarà spazio per altri interventi…
 
 

 

 

La Gioia Del Raccontarsi La Vita
 
 

 
Ero forestiero e non mi avete ospitato nella vostra casa…In verità, vi dico:
tutto quel che non avete fatto a uno di questi piccoli, non l'avete fatto a me!  (Vangelo di Matteo, 25).
 

 
Dal Deuteronomio, c. 26, 5 - 11
 
5Colui che ha portato l'offerta dichiarerà
davanti al Signore, vostro Dio:
“Il mio antenato era un nomade,
senza patria,
andò in Egitto
e abitò là con un piccolo gruppo di persone:
diventarono un popolo grande,
forte e numeroso.
6 Gli Egiziani ci maltrattarono
e ci oppressero,
ci costrinsero a una dura schiavitù.
7Invocammo l'aiuto del Signore,
Dio dei nostri padri:
ascoltò le nostre grida,
vide la nostra sofferenza, la fatica
e i maltrattamenti.
8 Il Signore ci liberò dall'Egitto…
9 Ci ha condotti in questo posto,
ci ha dato questo paese,
paese dove scorre latte e miele
10 Per questo offro le primizie della terra,
che il Signore mi ha dato…
11 “In quell'occasione farete festa
per tutti i beni che il Signore, vostro Dio,
ha dato a voi e alle vostre famiglie,
e farete partecipare anche i leviti
e gli stranieri che abitano tra voi”.
 
                         &&&&&&
Preghiera tratta interamente dal Corano.
Nel nome di Dio. Clemente e misericordioso:
 
Lode sia a Dio, Signore dell'Universo, Clemente e misericordioso,
Padrone del Giorno della Ricompensa!
Te adoriamo ed a Te ci rivolgiamo chiedendoTi aiuto.
Guidaci sulla retta via la via
di coloro che Tu hai favorito,
con i quali non sei in collera,
che non sono perduti!
 
“O voi che credete! Quando percorrete le vie del mondo per testimoniare Dio, vigilate, e non dite ad alcuno che vi offra il suo saluto: "Tu non fai parte della schiera dei credenti!"; non agognate i beni caduchi di questa vita: solo presso Dio i profitti ed il bottino saranno abbondanti. Anche voi eravate così, fin quando Dio non vi ha accordato la sua grazia: perciò, siate vigili. Perché Dio vede tutto quello che voi fate” (Sura IV, v. 94).
 
“Ed i servitori di Dio misericordioso sono coloro che camminano sulla terra in umiltà, e quando l'ignorante si rivolge a loro, essi dicono "Pace!"”(Sura XXV, v. 63).
 
 
&&&&&&

 
Padre nostro
(Matteo 6, 9-11)
Padre nostro che sei in cielo,
fa' che tutti riconoscano te come sei,
che il tuo regno venga,
che la tua volontà si compia
anche in terra come in cielo.
Dacci oggi il nostro pane necessario.
Perdona le nostre offese
   come anche noi perdoniamo a chi ci ha offeso.
 
Fa' che non cadiamo nella tentazione,
ma liberaci dal Male.
 
(la Bibbia, traduzione interconfessionale
in lingua corrente)
 


Sabato 07 Novembre,2009 Ore: 22:46
 
 
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