Anche a Sondrio è stata vissuta l’Ottava Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico, promossa da diverse associazioni e movimenti tra cui la Caritas e Pax Christi.

Nella serata di venerdì 16 ottobre, è stata presentata, presso l’auditorium dell’Oratorio Sacro Cuore di Sondrio, la preziosa esperienza di Sassuolo.

In quel comune, tra Modena e Reggio Emilia, un gruppo di famiglie cristiane si incontrano periodicamente con altrettante famiglie musulmane. Lo scopo è quello di conoscersi, capirsi sul piano umano e su quello religioso.

Ce ne hanno parlato con efficace semplicità due dei principali promotori dell’iniziativa: Ruggero Cavani e sua moglie Luisa.

Hanno fatto, innanzitutto, una cronistoria di questo incontro, cominciato nel 2001. Ne hanno percorso le tappe salienti, evidenziando i risultati raggiunti, ma anche le difficoltà incontrate.

I risultati sono soddisfacenti, se non altro per il clima di collaborazione e di amicizia che si è instaurato tra cristiani e musulmani in quella contrada emiliana, anch’essa messa alla prova dal problema dell’immigrazione e dalle problematiche riguardanti l’accoglienza dello straniero.

Ruggero ci ha raccontato come le persone coinvolte nell’esperienza si siano sempre trovate in un clima sereno di amicizia, di scambi reciproci. A consumare pasti, a condividere momenti di socializzazione e di riposo, ma anche a fare insieme esperienza di preghiera. Certo, una vera e propria attività di preghiera comune non è stata realizzata, perché in fondo risulta strutturalmente improponibile; ma è stato condiviso con molta naturalezza l’atteggiamento specifico riguardante il rapporto diretto con Dio. Cristiani e musulmani si sono trovati insieme a pregare in locali separati, ma vicini, secondo le proprie formule. Questo ha consentito di sentirsi appartenenti alla stessa comunità umana che si rivolge a Dio, qualunque sia il nome ad esso dato, qualunque siano le prerogative e gli attributi suoi specifici.

Ma non si sono limitati a questo.

Luisa e Ruggero ci hanno anche informati sul fatto che musulmani e cristiani si sono trovati a comporre particolari preghiere, aventi come argomento la pace e la fratellanza, e le hanno recitate insieme, rivolgendosi così a Dio in momenti di forte comunione.

Il risultato dell’esperienza non è stato solo trasmesso a parole, ma anche tramite il linguaggio video.

I nostri amici di Sassuolo ci hanno fatto vedere alcuni filmati riguardanti i loro momenti di incontro. In modo artigianale, ma decoroso ed efficace, hanno montato delle immagini molto significative, accompagnate dalla musica. Esse riescono a coinvolgere lo spettatore e a fargli capire il significato profondo dell’esperienza. È stato bellissimo ammirare i volti, soprattutto di tante donne e bambini, perché nella luce di quegli occhi si riflette l’amore che si offre quando due persone molto diverse si tendono sinceramente la mano.

La serata ha visto una buona partecipazione. La sala era praticamente piena. Nutrito anche il gruppo dei musulmani residenti nella zona di Sondrio. Da loro sono venuti anche tre significativi interventi, che hanno dimostrato l’interesse e il desiderio di aprirsi alla comunità che li ha ospitati.

Purtroppo, all’ultimo momento, non ha potuto partecipare Don Battista Rinaldi, responsabile diocesano dell’Ecumenismo, il cui intervento avrebbe contribuito a illuminare ulteriormente l’esperienza di Sassuolo.

L’ecumenismo vero non deve essere un incontro tra religioni, che si confrontano e si rispettano, ma di persone che si amano e che, in virtù della loro religione, sentono il bisogno di aprirsi all’altro come fratelli e come figli dell’unico Dio che ci ha creati.

E come ha detto don Fabio, in un suo intervento, l’incontro deve essere fatto con grande umiltà, disposti all’ascolto, consapevoli che dobbiamo fare tutti molta strada per realizzare quello che Dio ci chiede.