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www.ildialogo.org 54.104 cattolici firmano la petizione "Per il riconoscimento incondizionato del Concilio Vaticano II" ma il Vaticano la rifiuta,di "Noi Siamo Chiesa"

54.104 cattolici firmano la petizione "Per il riconoscimento incondizionato del Concilio Vaticano II" ma il Vaticano la rifiuta

di "Noi Siamo Chiesa"

Comunicato stampa, 22 luglio 2009    54.104 firme raccolte in tutto il mondo per la petizione sulConcilio, ma la Congregazione per la Dottrina della Fede si rifiuta di riceverle

54.104 persone di tutti i continenti hanno sottoscritto la petizione «Per il riconoscimentoincondizionato delle  rifiuta di ricevere la petizione e le firme edi discuterne con le promotrici e i promotori. Nemmeno la sollecita e intensa mediazione del nunzio apostolico in Germania ha potuto essere d’aiuto.  Le promotrici e i promotori della petizione sul Concilio si sentono quindi in dovere di rendere notoquanto accaduto alle sottoscrittrici e ai sottoscrittori della petizione e all’opinione pubblica. Ritengono che il rifiutodel dialogo da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede sia segno di crescenti tendenzefondamentalistiche e confermi i timori, espressi proprio nella «Petition Vaticanum 2» (www.petitionvaticanum2.org), secondo cui alcuni settori della Chiesa cattolica romana stanno ritornando a una chiusuratotale nei confronti della modernità. Mentre papa Benedetto XVI si è rivolto alla Fraternità San Pio X– una minoranza fondamentalista e revisionista che rigetta ogni riforma e non accetta alcune dellerisoluzioni essenziali del Concilio Vaticano II – con un «atto di misericordia» incondizionato, perquesto papa è evidentemente impensabile venire incontro a forze riformatrici cattoliche attive in tuttoil mondo. Il rifiuto del dialogo da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede rappresenta un atto di disprezzo dell’impegno ecclesiale di più di 50.000 donne e uomini cattolici di tutto il mondo, tra iquali, in proporzioni notevoli, sacerdoti, professoresse e professori universitari di teologia, personeattive – professionalmente o come volontari – nella pastorale e negli organi ecclesiali, insegnanti direligione, religiose e religiosi, membri di associazioni cattoliche (in Germania BDKJ, KDFB, KFD,Kolping, ecc.). Diversi conventi femminili hanno sottoscritto praticamente in massa la petizione. Ilrifiuto del dialogo da parte di Roma è espressione di uno stile autoritario, indifferente allepreoccupazioni di credenti che (ancora) hanno fiducia e si impegnano nella Chiesa ma non intendonosottomettersi in modo acritico ed eccessivamente remissivo. La risonanza della petizione, che è andata ben oltre i confini del mondo germanico, ha raccolto ildoppio delle firme ottenute dalla contemporanea iniziativa «Ja zu Benedikt» («Sì a papa Benedetto»),mostrando così quanto è viva la speranza che la Chiesa si apra alle questioni attuali alla luce dellacentralità dell’incarnazione di Dio; la speranza è sempre quella per  un aggiornamento della Chiesa e nella vita della Chiesa. Gli sforzi compiuti per mettere in atto le riforme iniziate con il Concilio Vaticano II continuano ad avere un sostegno convinto nella Chiesa cattolica, sia sul piano numerico che nel merito. Le firme della petizione, che è leggibile in quattordici lingue, provengono da 80 paesi di tutti i continenti. Il grande successo della petizione consiste nell’aver contribuito a rinnovare il ricordo di quel grande eventoche fu il Concilio Vaticano II, delle sue risoluzioni e soprattutto del suo spirito riformatore. Il Conciliofu inaugurato nel 1962 da papa Giovanni XXIII e venne chiuso nel 1965 da papa Paolo VI. A pochi anni dal cinquantesimo anniversario di questo Concilio  e di fronte a molti eurgenti problemi di ordine pastorale,  donne e  uomini cattolici di tutto il mondo mostrano diessere pronti, in spirito di comunione, a operare un rinnovamento nella ricerca teologica e nella prassipastorale alla luce dello spirito riformatore del Concilio. Lo fanno richiamandosi a papa Paolo VI, chenel discorso di chiusura del Vaticano II, l’8 dicembre 1965, ne sottolineò il carattere vincolante edesortò a realizzare con questo spirito le riforme iniziate grazie ad esso.     

Contesto e Cronologia – Hintergrund und Chronologie (tedesco)Am 24. Januar 2009 wurde die bedingungslose Aufhebung der Exkommunikation von vier Bischöfender Bruderschaft Pius X., unter ihnen der Holocaust-Leugner Richard Williamson, öffentlich bekannt.Dies gab den Anstoß zur Formulierung der Petition .Am 29. Januar 2009 wurde die Petition „Für die uneingeschränkte Anerkennung der Beschlüsse desII. Vatikanischen Konzils“ (www.petition-vaticanum2.org) durch eine Gruppe deutschsprachigerkatholischer Theologinnen und Theologen initiiert. Im weiteren Verlauf wurde die Petition von derKirchenVolksBewegung Wir sind Kirche organisatorisch unterstützt.Kirchenrechtliche Grundlage ist Can. 212 § 3. Codex Iuris Canonici. Danach haben die Gläubigen"das Recht und bisweilen sogar die Pflicht, ihre Meinung in dem, was das Wohl der Kirche angeht,den geistlichen Hirten mitzuteilen und ... den übrigen Gläubigen kundzutun."Am 3. März 2009 wurde der Deutschen Bischofskonferenz während ihrer Frühjahrsvollversammlungin Hamburg ein Zwischenstand der Petition (36.300 Unterschriften) übergeben.Bis zum 9. April 2009, dem Ende der Zeichnungsphase, haben 54.104 Menschen die Petition unterzeichnet.Am 25. März 2009 baten die InitiatorInnen den Apostolischen Nuntius in Berlin, Msgr. Jean-ClaudePérisset, einen baldigen Termin für eine persönliche Übergabe der Petition an die Kongregation für dieGlaubenslehre in Rom zu vermitteln.Am 2. April 2009 antwortete der Nuntius, ob es nicht „bequemer“ wäre, die Petition mit allen Unterschriftenüber die Nuntiatur in Berlin an die Glaubenskongregation weiter zu leiten.Am 7. April 2009 erneuerten die InitiatorInnen im Hinblick auf die internationale Resonanz und Bedeutungder Petition ihre Bitte um eine persönliche Übergabe in Rom.Am 29. Mai 2009 wurde über den Nuntius in Berlin mitgeteilt, dass die Glaubenskongregation es„nicht für nötig“ hält, „die Initiatoren der Petition zu empfangen, deren Inhalt ihr wohl bekannt ist unddie sie in ihrem Inhalt in Zukunft berücksichtigt wird.“Am 15. Juni 2009 haben sich die InitiatorInnen auf Anraten des Nuntius direkt an die Glaubenskongregationgewandt mit dem Hinweis, dass eine Dialogverweigerung bei den UnterzeichnerInnenauf großes Unverständnis stoßen würde, zumal die Übergabe der Unterschriftensammlung „Ja zuBenedikt“ mit 33.000 Unterschriften im Rahmen einer Generalaudienz möglich war und mit einempersönlichen Dankschreiben des Papstes beantwortet wurde.Am 20. Juli 2009 haben sich die InitiatorInnen erneut an die Glaubenskongregation gewandt, da siebisher keine Antwort auf ihre Bitte um eine persönliche Übergabe der Petition in Rom erhaltenhaben.Links:Testo della petizione «Per il riconoscimento incondizionato delle risoluzioni del ConcilioVaticano II»www.petition-vaticanum2.orgProf. Dr. Norbert Mette:Für einen Kurs der römisch-katholischen Kirche im Sinne des Konzils. Eine Einschätzung der„Petition Vaticanum 2“ aus praktisch-theologischer Sicht (tedesco)www.petition-vaticanum2.org/mediapool/77/772478/data/METTE_Petition_Einschaetzung.pdfWir sind Kirche: i cinquant’anni del Concilio Vaticano II (tedesco)www.wir-sind-kirche.de/index.php?id=527Contatti (relativamente ai contenuti):Prof. Dr. Norbert Schollnorbert_scholl@arcor.deContatti (stampa e organizzazione):Christian Weisner+49 (0)172-5184082presse@petition-vaticanum2.orgSigrid Grabmeier+49 (0)991- 29 79 585sigrid@grabmeier.net

 



Sabato 25 Luglio,2009 Ore: 18:13
 
 
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