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www.ildialogo.org Quel rapporto ambiguo tra progresso e cultura.,di Gloria Capuano

Controcorrente
Quel rapporto ambiguo tra progresso e cultura.

di Gloria Capuano

Scrivo in un momento di massima confusione, cioè quando sarebbe più saggio tacere. Tuttavia scrivo forse per trovare nel prossimo motivi di consolazione.
L’input  un giornalista Tv a scoprire oggi che le guerre si fanno non tra eserciti schierati in campo aperto ma a spese soprattutto della cosiddetta società civile grazie ai bombardamenti dal cielo.
E allora entra in gioco l’informazione e forse il giornalista in questione avrebbe dovuto risalire all’origine di questa… mutazione e provare a chiarirne le responsabilità.
Per questo subentro ben sapendo di ripetermi. Dalla mia preziosa enciclopedia Treccani, prima edizione intorno al 1922 sotto la voce “aereo”, in riferimento al definitivo successo dell’assai datato sogno eppoi ricerca e sperimentazione, nel tripudio generale emerse anche la lucida deduzione che l’aereo usato per motivi bellici avrebbe trasferito ogni logica strategica dallo scontro tra eserciti alla devastazione fisica e morale dei civili. Ebbene se fossi stata in quel giornalista avrei preso atto e riferito che tra i collaboratori dell’enciclopedia – un migliaio di scienziati esprimenti il livello più alto della cultura accademica - non una sola voce si fosse alzata ad esprimere sgomento e l’urgente necessità di cercare e elaborare misure per bloccare in tempo utile quella tragica deriva ancora più incivile dell’incivile guerra. Avrebbe dovuto forse mettere in evidenza che quel che emerse – al contrario - fu una superba esaltazione imperniata sull’agognato traguardo raggiunto dall’uomo: l’uomo aveva vinto la forza di gravità, l’uomo poteva finalmente volare. E aggiungere sopratutto che del come l’uomo avrebbe utilizzato questa ennesima vittoria sulla natura non sembrò interessare assolutamente nessuno, almeno dalle pagine di quel ben nutrito e culturalmente avanzato consesso.
Da qui mi pare ragionevole il dubbio che la disinformata possa essere io forse perché senza accesso a fonti ufficiali o senza capacità di reperire voci dissidenti (non esistendo allora la libertà d’opinione offerta poi on line).
Riflettendo poi sulla mia autocritica riflessione essa mi è apparsa contraddittoria vista la mia  dichiarazione che “Se vogliamo la Pace non dobbiamo cercare colpevoli” ma solo  agire con idee e azioni dando per scontata la volontà di una resurrezione umana dagli orripilanti canoni biologici. Canoni biologici che sembrano attraversare indisturbati trionfalisticamente inalterati ogni progresso scientifico e tecnologico.
Alla fine però mi sono fatta giustizia nel considerare che la mia meta non è quella di cercare colpevoli, ma di cercare le vie da seguire per evitare in futuro l’abnorme equivoco di spacciare la libertà scientifica come intoccabile verbo senza soppesarne in anticipo le ricadute negative. Tanto più pertinenti e urgenti oggi che le ragioni e/o pulsioni etiche sembrano avanzare senza ritorno nelle coscienze di gran parte della gente, e che è oltremodo sentita la necessità e il dovere di restituire meglio di prospettare ai giovani un senso per cui valga la pena di vivere.
Ecco perché mi disturba non poco e mi delude l’accanimento del legislatore quando si accanisce ora pro ora contro questioni settoriali di pertinenza bioetica anzi che lasciarle alla coscienza individuale (pensiamo al Living will o testamento di vita, oppure all’eutanasia - in questo specifico caso senza aver almeno catalogato per coerenza il suicidio tra… i crimini da perseguire visto l’accanimento contro chi il suicidio non è in grado di procurarselo - o al “razzismo” anagrafico che espone molti anziani ad una vera e propria persecuzione al rinnovo della patente automobilistica nella presunzione che essi siano inidonei alla guida a priori e non a causa di gravi incidenti da essi provocati, del tutto incuranti di appurare gli eventuali limiti eventualmente autoimpostisi dagli interessati, mentre in Parlamento non ci sono barriere di sorta, e a tanti altri casi).
Tutto questo mi porta a concludere che tanto alacre lavoro legislativo è svolto massicciamente sempre nei confronti delle categorie indifese mentre nessuno o quasi interferisce nei grandi disegni dove è in gioco la sopravvivenza dell’umanità e un tristo destino di sempre maggiore imbarbarimento con buona pace della cultura e del progresso. Se si riflettesse secondo una chiave etica sulla storia balzerebbe in primo piano l’assenteismo dell’informazione a partire dall’inizio del quarto potere. Perfino la seconda guerra mondiale sarebbe stata forse evitata se alle prime avvisaglie ideologiche sulla purezza razziale i giornalisti avessero trovato il coraggio di raccogliere le voci della contestazione dai non pochi che ne ravvisarono i rischi. La stampa viceversa tacque quando peraltro ancora non era stata imbavagliata.
Obama. Non ne ho mai parlato per l’eccesso mediatico cui mi apparso superfluo aggiungere le mie congetture.
Ora tremo per lui, un esaltato di turno c’è sempre, indipendentemente dalla statura e dalla qualità della vittima designata, che può essere diabolica o angelica. Obama mi sembra la sintesi tra la coscienza dei diritti umani conquistata teoricamente dalle democrazie e una sorta di verginità mentale che mi piace attribuire alla gente di colore. Se fosse stato di sesso femminile, il salto di qualità e di credibilità in fatto di diritti umani sarebbe stato completo quindi credibile e non solo formalmente vicariato ma sostanzialmente screditato dalla presenza della Clinton, marchiata dal suo essere donna, per tutti, e dalla pelle bianca per il mondo colorato. Secondo direi ubiquitarie tradizioni naturalmente con i relativi distinguo.
Spero che riesca, Obama, a far prevalere la riforma sanitaria, ma avrà contribuito anche lui, per forza maggiore, all’enorme sperequazione tra gli Occidentali e il resto del mondo per quanto attiene al principale diritto umano, quello alla vita.
Come da copione ogni impresa sociopolitica si trascina dietro il tutto della condizione umana.
E’ pazzesca la mole di lavoro che occorre svolgere per salvare l’umanità, troppi Obama al meglio delle loro possibilità sarebbero necessari, a meno che il mondo stesso non verrà fatto svegliare dal suo rassegnato ma più che comprensibile torpore.
Come? Erigendo la Pace a primo inderogabile diritto umano mediante l’opera di media fortemente specializzati all’uopo.
Si divulghi come primo timido passo che il nucleare possa essere consentito solo alle nazioni dove i diritti della donna siano per legge e di fatto equiparati a quelli dei maschi,
Questo perché si dà per implicito che l’essere donna sia garanzia di volontà di Pace.
Io non ne sarei sicura, ma è l’unica residua via da sperimentare anche se in cuor mio prevale l’idea che nulla è possibile senza crescita del senso di maschilità.
 
Di oggi quanto segue: 6 paracadutisti della folgore vittime del terrorismo islamico ; figlia marocchina disobbediente uccisa dal padre per aver scelto un partner italiano e non musulmano; la madre perdona il marito assassino; in Australia un cittadino schiavizza fin dall’età di 11 anni una figlia, ne abusa sessualmente per decenni ; nel tempo la ragazza ha partorito più volte.
Perché l’ho evidenziato? Non certo perché notizia di giornata, ma perché cerco di capire la ragione per la quale le cinque evenienze ( la madre, subalterna, deve perdonare, le figlie una uccisa l’altra stuprata e schiavizzata, i padri assassini, i miliari uccisi vittime due volte, degli schemi tradizionali bellici e dei terroristi senza regole ciechi  inconsapevoli criminali, infine gli stessi che uccidono per razzismo e paranoia religiosa) mi appaiono assimilabili, sia pure con talune varianti.
La mia opinione è che trattasi di costumi dalla radice lontanissima, tenacemente persistenti, per i quali l’uomoè, mentre tutto il resto, donne e figli compresi, sono a suo uso e consumo, e che questo antico costume si reifica ancora del tutto mediante violenza e sopraffazione grazie a una grande sconfinata vigliaccheria.
 
E il Progresso ( sintesi delle poliedricità culturali)?
Ma dico, di che cosa parliamo? E’ progresso quello non conosciuto e condiviso da tutti?
Ecco che tutto ritorna all’Informazione, ma non quella dell’effimero, dei fatti e del sensazionalismo, (e vado masticando il comportamento di coloro i quali devono esser convinti che nei teatri di guerra ci si muova e costantemente secondo passi di valzer).
 
Settembre 2009


Domenica 20 Settembre,2009 Ore: 16:38
 
 
Commenti

Gli ultimi messaggi sono posti alla fine

Autore Cittą Giorno Ora
Giovanni Castelli Ravenna 23/9/2009 11.41
Titolo:Brava Gloria
Mi sono sentito in sintonia con quanto scrivi, ti chiedo di insistere sul tema del progresso civile e morale sostenuto dai media evitando di demonizzare la scienza e la tecnica.
Giovanni Castelli
Ravenna

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