- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (263) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org LE GALERE GALLEGGIANTI DI ALFANO,di Pietro Ancona

LE GALERE GALLEGGIANTI DI ALFANO

di Pietro Ancona

La destra italiana che ci governa è costituzionalmente incapace di affrontare un problema e risolverlo se questo riguarda la sfera dei diritti. Basti considerare come ha affrontato la questione del testamento biologico proponendo una legge che piuttosto che aiutare a morire con dignità vorrebbe imporre l'alimentazione forzata e l'obbligo alla sofferenza fino alla fine. Inoltre la destra al governo affronta un problema avendo occhio al business per i suoi adepti o clienti. Si eccita soltanto se ne ha un congruo ritorno.Ora a fronte della esplosione della popolazione carceraria che si avvia ad essere di 70 mila detenuti non trova di meglio che proporre una soluzione lucrosa per chi deve realizzarla ma certamente di grande peggioramento della condizione dei detenuti. Si vorrebbero costruire delle carceri galleggianti che dovrebbero sostare davanti ai porti italiani. L'esperienza delle carceri galleggianti è stata fatta in USA, in Gran Bretagna ed in Olanda con esiti terribili per i detenuti che si ammalano per l'insalubrità e soffrono di claustrofobia dal momento che gli spazi si riducono al minimo. Veri e propri loculi per viventi che galleggiano davanti le coste italiane! In Inghilterra una nave-carcere è stata chiusa per i gravissimi problemi psichici creati ai detenuti ed anche ai custodi e per le difficoltà di raccordo con il mondo esterno.
La soluzione di costruire nuove carceri galleggianti non è saggia e civile. L'Italia non può programmare una espansione della popolazione carcerata oltre quella fisiologica che ha sempre avuto di circa quarantamila persone senza squinternarsi come Stato di Diritto. L'incremento abnorme dei ristretti è stato dovuto in grande parte alle leggi ideologiche securitarie della destra a cominciare dalla legge Fini sulla droga ed alla povertà della popolazione carceraria impossibilitata a fronteggiare processo penale che impone l'assistenza di agguerriti studi legali per difendersi adeguatamente. Quanto costano gli incartamenti, le carte bollate, le copie di sentenze, le perizie degli esperti etcc..etc...?Chi è in grado di affrontare processi che sono diventati vere e proprie battaglie all'ultimo sangue tra avvocati e pubblico ministero?
Il Governo da un lato mostra la faccia feroce ai detenuti. Dall'altro appronta e si fa approvare leggi
che esonerano dal rispetto della legge l'estambliscement. Tutto l'apparato governativo e politico è proteso alla ricerca di "soluzioni" che evitino a Berlusconi di comparire davanti ad un tribunale per esserne giudicato. Due orientamenti legislativi divaricanti. Una per i potenti che comprende lo scudo fiscale ed i reati tipici dei "colletti bianchi"; l'altra per gli immigrati, per i poveri, per i contestatori, per i cittadini "comuni". La resistenza a pubblico ufficiale è punita con carcere fino a tre anni!
Il gratuito patrocinio già malvisto dal governo è diventato ancora più insufficiente per la difesa. Bisognerebbe trovare strumenti adeguati di assistenza. Si potrebbero generalizzare uffici di patronato preposti alla assistenza dei carcerati e dei loro familiari negli stabilimenti penali.
Ma il problema più drammatico ed urgente è quello di ridurre di un terzo la popolazione carceraria subito. Questo è possibile permutando in arresto domiciliare quanti sono detenuti per reati che potrebbero essere depenalizzati o che non superino determinati limiti di pena escludendo naturalmente quelli di grande allarme sociale come l'omicidio, la pedofilia, lo stupro riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione....
Alla detenzione al domicilio moltissimi non potrebbero accedervi per mancanza di mezzi di sostentamento. Lo Stato che spende mediamente per ogni detenuto ventimila euro l'anno potrebbe intervenire con un modesto assegno alimentare.
Pietro Ancona
http://medioevosociale-pietro.blogspot.com/
www.spazioamico.it

http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_14_1.wp;jsessionid=C0C451B6D4B6FCD4052CD188DF02B3BE.ajpAL01?facetNode_1=1_5_4&facetNode_2=2_4&previsiousPage=mg_1_14&contentId=SST32807


http://beta.vita.it/news/viewprint/97344

http://www.ristretti.it/areestudio/territorio/antigone/rapporti/stranieri.htm
 



Domenica 08 Novembre,2009 Ore: 16:41
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Pianeta Carcere

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info