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www.ildialogo.org Non si può servire Dio e Mammona.,di Michele Zarrella

Non si può servire Dio e Mammona.

di Michele Zarrella

Al convegno di Copenhagen si continua a discutere di che percentuale debbano diminuire la quantità di gas serra i paesi industrializzati e di quanto possono immetterne i paesi poveri per raggiungere il ‘progresso’ dei paesi ricchi. Ma di programmi certi sia nelle quantità che nei tempi ancora poco si è fatto. I paesi poveri chiedono ingenti somme. I paesi ricchi si oppongono e cercano di ridurre tali richieste e di accordarsi a ribasso. È una guerra delle cifre che abbiamo già sentito, che, quando c’è stato un accordo o non è stato onorato o lo è stato solo in parte, ma che soprattutto non ha portato ad una situazione migliore. Si discute e tutto è orientato all’economia, al consumo, al modello di società industriale che sta solo provocando danni e ci sta trascinando verso un disastro.
Occorre cambiare questo modello fondato sul PIL, sul consumo e sullo spreco. Non si è capito che bisogna discutere di come cambiare il modello di società che viene ‘imposto’ dalla pubblicità pagata dalle potenze economiche, politiche e malavitose. Dobbiamo parlare della natura, del creato, della sua bellezza, della sua meraviglia, della sua grandezza, del suo equilibrio. L’attuale modello di società non tiene conto di quest’ultimo punto: del suo equilibrio. Nessuno soprattutto parla del suo rispetto, che in definitiva significa rispetto dell’uomo e di tutte le attuali specie viventi.
Si parla invece di guerre ‘giuste’, anche da parte di chi riceve il premio Nobel per la pace. Si parla di stragi, di accordi segreti fra alti funzionari dello Stato e la mafia, di padrini che con le bombe vogliono modificare le regole per imporre le proprie, di distruzioni di immense foreste pensando solo al tornaconto economico e non al futuro del mondo. Mi domando se il dio danaro non abbia preso il sopravvento sull’uomo? Quali valori reggono la nostra società?
Stato, mafia e impresa è questa la trinità che garantisce la situazione attuale? Non si può servire Dio e Mammona. Non possiamo pensare di servire l’Uomo e arricchirci a spese dell’equilibrio naturale. Le nostre forze saranno infime di fronte a quelle della Natura, se modifichiamo il suo equilibrio. Saremo semplicemente schiacciati, compresi gli alti funzionari, i mafiosi, i potenti e i premi Nobel.
Come si può  far capire che le ricchezze vanno equamente distribuite? Che un mondo più equo è meglio per tutti? Che è l’unico mondo in cui non ci saranno stragi e guerre? Che quando si parla di atmosfera si parla di diritti inalienabili? Essa appartiene equamente a tutti e che nessuno può sfruttarla al di sopra del suo equilibrio. Un equilibrio che Gaia, il pianeta che vive, ha trovato dopo 4,6 miliardi di anni, ma che l’uomo, comparso da pochissimo rispetto alla vita del pianeta, sta modificando e lo sta facendo in maniera esponenziale in questo ultimo secolo. L’atmosfera è di tutti e non può essere sfruttata al di sopra del suo equilibrio sia dai paesi ricchi che da quelli poveri. Il pianeta e le sue risorse non sono infiniti e l’equilibrio non va rotto. Questo è l’accordo che va trovato a Copenhagen.
     Gesualdo, 13 dicembre 2009
Michele Zarrella


Lunedì 14 Dicembre,2009 Ore: 14:37
 
 
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