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www.ildialogo.org COPENHAGEN: HOPE-NHAGEN,di Michele Zarrella

COPENHAGEN: HOPE-NHAGEN

La speranza


di Michele Zarrella

Oggi sono iniziati i lavori della quindicesima conferenza ONU sui cambiamenti climatici. Ha aperto i lavori il ‘padrone’ di casa: il premier danese Rasmussen che ha detto "Nei prossimi giorni Copenaghen sarà Hopenaghen", facendo riferimento alla parola hope che significa speranza. Hanno aderito 103 premier e capi di stato. La speranza sui risultati del convegno di Copenhagen è grande. Il tempo stringe e non si può più pensare che i potenti della terra proclamino propositi altisonanti nei summit e poi tornino nelle proprie nazioni senza mettere in atto quando vanno predicando, come è capitato per il protocollo di Kyoto.
La speranza, perché possa camminare – non ricordo chi l’ha detto -  ha bisogno di due gambe: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno nei riguardi di chi continua a insinuare che la situazione non è poi così drammatica, che in altre epoche è già capitato un innalzamento della temperatura, che i cambiamenti climatici non dipendono dall’uomo se non in minima parte, che chi vivrà vedrà. Sembra lo stesso ritornello delle multinazionali del tabacco che mettevano in dubbio i risultati scientifici degli effetti del fumo sulla salute umana. La situazione, purtroppo, è preoccupante. Nell’ultimo secolo, il grafico della anidride carbonica (CO2) sta aumentando in maniera esponenziale e parallelamente ad esso aumenta quello della temperatura. Si stanno avendo aumenti eccessivi dell’immissione di CO2 nell’atmosfera. Dal Monthly and annual atmospheric CO2 record from continuous measurements at Jubany Station, Antarctica risulta che nell’anno 2007 eravamo giunti a 381 parti per milione di volume (ppmv). Prima dell’epoca dell’industrializzazione, nel 1850 eravamo a 280 ppmv. Il limite previsto dagli scienziati è di 450 ppmv. Oltre questo limite andremo incontro ad aumenti di temperatura eccessivi (fra 2 e 6 °C) con conseguenti cambiamenti climatici insopportabili e catastrofici: desertificazione, fenomeni atmosferici estremi, scioglimenti dei ghiacciai, innalzamento della temperatura degli oceani, innalzamento delle acque e allagamento di tutte le zone costiere con conseguente pressione demografica, variazione della biodiversità, ecc.
Nessuno riflette che questo modello di società e lo stile di vita del mondo industrializzato, basato sul consumo e sullo spreco irrazionale, potrebbe portare l’umanità verso l’apocalisse? La situazione diventa sempre più grave. Bisogna prenderne coscienza al più presto. Lo dobbiamo fare tutti.
Passiamo all’altra gamba della speranza: il coraggio.
Ora, adesso occorre il coraggio di modificare le nostre abitudini con comportamenti più sobri, più solidali, più rispettosi dell’ambiente.
Ora, adesso, occorre il coraggio di superare l’ottuso egoismo dei potentissimi interessi economi delle multinazionali e delle organizzazioni criminali. A cosa servono i vantaggi economici a spese della salute di Gaia: il pianeta che vive, come lo definì il matematico JamesLovelock? A cosa serve arricchirsi se poi non avremo più l’aria per respirare, l’acqua per bere e il fuoco per riscaldarci?
Ora, adesso occorre il coraggio di prendere le decisioni che non potranno prendere le future generazioni e alle quali rischiamo di lasciare un pianeta irrimediabilmente malato.
Le possibilità ci sono: produzione di energia da fonti rinnovabili, uso di macchine tecnologicamente avanzate che sostituiscano quelle più energivore, reti di trasmissioni più efficienti, uso razionale dell’energia da parte dell’uomo, tasse esponenziali a chi inquina, fermare l’abbattimento e l’incendio delle foreste, obbligare le industrie a seguire il prodotto dalla nascita fino al suo coretto smaltimento recuperando e riciclando i componenti, come fa madre natura.
È in gioco il destino dell’umanità. Salvare l’uomo e le specie che abitano questo pianeta con i suoi cieli azzurri, boschi verdi e acque limpide è un impegno morale.
ORA, ADESSO DOBBIAMO IMPEGNARCI A FARLO.
Gesualdo, 07 dicembre 2009
Michele Zarrella


Luned́ 07 Dicembre,2009 Ore: 19:37
 
 
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