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www.ildialogo.org LA NOTTE DI SAN LORENZO,di Michele Zarrella

LA NOTTE DI SAN LORENZO

di Michele Zarrella

Fermiamoci ad ammirare le stelle cadenti e a riflettere


Il sei agosto è stato il sessantaquattresimo anniversario dello sgancio dell’atomica su Hiroshima e, due giorni dopo, su Nagasaki. Le due bombe provocarono centinaia di migliaia di morti e la distruzione, nel raggio di chilometri, di ogni forma di vita e di tutto ciò che aveva realizzato l’uomo. Nonostante questa sconvolgente tragedia, da quella data l’uomo ha intensificato la produzione di queste terribili armi di distruzione totale, costruendone sempre di più potenti.
A cosa serve spendere milioni e milioni di euro in armamenti? Barack Hussein Obama e Dmitri Medvedev hanno firmato un accordo per la riduzione di 1600 missili intercontinentali. Allora quanti ne sono stati prodotti e quanti ancora ne resteranno? Una quantità sufficiente a distruggere più volte la vita sull’intero pianeta.
L’uomo è stato in grado di dotarsi di tanti armamenti che possono distruggere la vita umana, e quella di altre specie, più volte. E pensare che egli si è autodefinito sapiens. Credo che nessuna specie vivente possa pensare di distruggere se stessa più volte; l’uomo sapiens sì. Che significato ha distruggere più volte una vita? E che senso ha accumulare se si mette a rischio la vita sull’intero pianeta? Pur asseverando che il rispetto della vita è sacra, nei fatti ci comportiamo diversamente. Ogni nazione tenta di armarsi più dell’altra in una escalation che ha obnubilato la mente umana fino a farci pensare che sia necessario armarsi tanto da distruggere la vita sul pianeta più volte. Anche le potenze emergenti fanno la corsa a costruire armi nucleari di distruzione totale. Ma come è possibile che non ci rendiamo conto di quanto possa essere deleterio questo comportamento? Ci dobbiamo fermare a riflettere.
In questi giorni sulla stampa si sono sprecati fiumi di inchiostro per la pillola Ru486 e nell’editoriale di Avvenire si legge:«Stanno facendo di tutto per farcelo dimenticare: ma la vita umana continua a meritare ben altro rispetto». Non c’è bisogno di vescovi o sacerdoti per capire che la vita è sacra e va rispettata e protetta, ma è poco credibile chi afferma ciò e poi, di fatto, manda cappellani militari a benedire i bombardieri e i soldati che con un solo pulsante riescono a sganciare una bomba capace di distruggere centinaia di migliaia di vite umane in pochi minuti. Si può solo dire a parole la vita è sacra e poi si accolgono e si abbracciano i capi di governo detentori e produttori di armi in grado di distruggere l’intero mondo? Si può accettare in silenzio l’operato di chi inquina, di chi propone un modello di vita poco rispettoso della Natura e degli altri esseri viventi con il rischio di portarci alla distruzione? Certo, la vita, non solo umana, merita rispetto, sì, ma con i fatti e non con le parole o, peggio, con comportamenti incoerenti. Si può parlare di uguaglianza e godere di privilegi? Si può predicare la povertà e vivere nello sfarzo?
In queste sere di San Lorenzo, quando mi rifugio sul terrazzo, mi stendo supino sopra la coperta e, nel buio, nell’attesa emozionante di vedere le stelle cadenti, ammiro l’immensità del cielo, la grandezza dell’universo, la bellezza delle costellazioni, le galassie e la loro evoluzione e rifletto: siamo il risultato di 13,7 miliardi di anni.
Il mondo, da quando è nato, è in evoluzione e perché questo accade, chi guida questa evoluzione, per me, è un mistero. Nasciamo, cresciamo, ci evolviamo, ma l’essere ‘qui e ora’, il prendere coscienza del presente, il poter emozionarci, il poter domandarci dove andiamo, qual è lo scopo di tutto ciò che facciamo è un mistero di fronte alla vita.
Serate come queste - guardare l’infinito del cielo e la bellezza delle stelle, stupirsi dell’immensità dell’universo, emozionarsi per una stella cadente, rendersi conto di dove siamo - servono a farci prendere coscienza di quanto siamo piccoli: una nullità nell’universo.
E invece di essere uniti, rispettarci, amarci e vivere in simbiosi con la Natura, pensiamo soprattutto a distruggere il prossimo fino alla stupidità immensa di mettere in pericolo, con le armi nucleari, tutto il pianeta: la casa in cui viviamo insieme a tante altre forme di vita. Se questo è l’homo sapiens, San Lorenzo aiutaci tu.
Gesualdo, 2009-08-10
Michele Zarrella


Venerd́ 14 Agosto,2009 Ore: 23:50
 
 
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