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www.ildialogo.org Relazione al convegno dell'Associazione italiana medici per l'ambiente,di Antonella Litta

Relazione al convegno dell'Associazione italiana medici per l'ambiente

di Antonella Litta

Antonella Litta: "L'esperienza del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti"
 
Relazione al convegno dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) svoltosi a Salsomaggiore dal 3 al 5 aprile 2009 sul tema "Promuovere ambiente e salute a livello locale"
 
L'esperienza del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti, comitato di cui sono portavoce, rappresenta un'esperienza diretta di difesa del territorio e della salute che è anche espressione e contributo alla lotta di quella parte dell'umanità che non vuole sacrificare la bellezza del mondo alla logica del profitto e dello sfruttamento. Una bellezza intesa anche come armonia ed equilibrio tra gli esseri viventi e l'ambiente, nel rispetto e nel corretto rapporto con gli elementi: aria, acqua, terra intesa nella sua generalità di territorio, e fuoco inteso come energia, già individuati come fondamentali per la vita del genere umano dalla filosofia presocratica.
Il trasporto aereo è un modo di viaggiare che fortemente attenta alla bellezza e all'equilibrio ecologico ed energetico del pianeta; rappresenta infatti una forma di mobilità inquinante e dannosa per la salute e l'ambiente, e contribuisce in ingente misura all'effetto serra, la più drammatica emergenza ambientale planetaria attuale come già denunciato da illustri personalità internazionali e dai Premi Nobel Wangari Maathai e Desmond Tutu, come anche dagli scienziati dell'Ipcc (l'Intergovernmental Panel on Climate Change, la struttura scientifica dell'Onu che studia i mutamenti climatici).
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La storia
Circa due anni fa una decisione ministeriale superficiale, viziata da gravi errori di fatto e procedurali, influenzata da forti interessi politico-elettorali e speculativi, ha individuato in Viterbo la sede di un nuovo scalo aeroportuale del Lazio. Qui si vorrebbero trasferire centinaia di voli giornalieri delle compagnie low-cost che stanno devastando da anni salute e ambiente dei cittadini della città di Ciampino. Abbiamo reagito a questa folle decisione di "ciampinizzare" Viterbo non con la logica della sola difesa locale del nostro territorio, ma ponendoci da un punto di vista generale: quello dell'intera umanità. E' con questo atteggiamento che abbiamo programmato studi, interventi, iniziative e strategie che si sono rivelate finora giuste e vincenti; a tutt'oggi infatti, a Viterbo, al di là delle chiacchiere, dei comunicati e dei proclami di una lobby politico-affaristica trasversale e interessata solo ai grandi affari, nulla si è concretizzato di questo dissennato progetto aeroportuale.
Viterbo è una bella città medievale e tutta la sua provincia è un patrimonio per l'umanità dal punto di vista delle bellezze e delle ricchezze paesaggistiche, naturalistiche, storiche, archeologiche, artistiche, agricole, termali. Essa è anche sede universitaria e centro di ricerche universitarie in particolare in ambito agro-biologico. L'area termale del Bulicame, cantata anche da Dante nella Divina Commedia, e quella dell'Orto botanico, e la via Francigena che tutto il viterbese ed anche precisamente quell'area attraversa, rappresentano l'identità e il cuore stesso di Viterbo, e proprio queste aree subirebbero i danni maggiori ed irreversibili se dovesse essere costruito il mega-aeroporto e tutte le sue strutture di supporto. L'aeroporto è previsto proprio a ridosso del centro abitato di Viterbo, su ampliamento di un piccolo aeroporto militare, in una zona sottoposta a rilevanti vincoli archeologici, idrogeologici, naturalisti e paesaggisti. Pur di realizzare questa mega-struttura l'attuale amministrazione comunale di Viterbo ha chiesto che siano rimossi i vincoli previsti per queste zone dal piano paesaggistico regionale e ha proposto una variante all'attuale piano regolatore cittadino. Di questa mega-struttura che si vorrebbe realizzare a tutti i costi, al momento, ancora non esiste nemmeno un progetto generale, e quindi è altresì totalmente priva della Valutazione di impatto ambientale, della Valutazione ambientale strategica e della Valutazione d'impatto sanitario.
La realizzazione di questa infrastruttura trasformerebbe Viterbo nell'ennesima città-scalo, devastata, inquinata e cementificata, soffocando per sempre le attività economiche e le risorse presenti: quelle legate al termalismo, all'agricoltura biologica, al turismo di qualità, alle attività di formazione e ricerca universitaria; attività che se opportunamente valorizzate e potenziate rappresenterebbero la risposta più giusta, logica e naturale alla domanda di occupazione e sviluppo di Viterbo e dell'intera provincia.
Il comitato, consapevole del danno alla salute e all'ambiente derivante da un simile progetto, si è assunto con responsabilità il compito di studiare tutte le problematiche legate alla realizzazione di questo scalo e il compito di informare i cittadini. Un compito che avrebbero dovuto svolgere con obiettività e imparzialità, nell'interesse di tutta la comunità, le istituzioni e i mezzi d'informazione locali, che invece, salvo qualche eccezione, hanno preferito schierarsi in modo acritico, trasversale e superficiale a sostegno del mega-aeroporto, ripetendo il solito menzognero ritornello che ha accompagnato tutte le devastazioni ambientali italiane, ovvero che i grandi appalti, le grandi opere, le grandi infrastrutture portano sempre "lavoro e sviluppo". La verità è un'altra: grandi opere, grandi infrastrutture, grandi appalti, una volta realizzati lasciano vaste aree devastate per sempre, creano poca occupazione, precaria, non qualificata e solo temporanea, compromettono sino al soffocamento le attività economiche locali preesistenti come le naturali e tradizionali vocazioni di un territorio, aumentano la disoccupazione e generano spesso danni incalcolabili alla salute delle popolazioni. La nostra intera penisola da Nord a Sud, da Seveso a Brindisi, da Porto Marghera a Gela, da Porto Vesme a Priolo, passando per Civitavecchia e Montalto di Castro, è piena di questi tragici esempi di "sviluppo e progresso".
Le persone che aderiscono al nostro comitato hanno dedicato e dedicano molta parte della loro vita alla difesa dell'ambiente e del diritto di tutti a vivere in un mondo sano, giusto e solidale. E l'impegno e la storia personale di ognuna di queste persone ci dà la certezza che la città di Viterbo non sarà sfigurata nella sua bellezza dal progetto devastante, folle, illegale di un mega-aeroporto.
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Il lavoro del comitato: le azioni, lo studio, le proposte
Innumerevoli sono state le iniziative d'informazione e formazione promosse dal nostro comitato, fin dalla sua costituzione. Abbiamo realizzato il sito www.coipiediperterra.org, organizzato numerosi convegni scientifici, promosso passeggiate al Bulicame guidate dal professor Paolo Giannini e dal professor Antonello Ricci, per far conoscere da vicino la bellezza e la ricchezza di ciò che verrebbe distrutto se il mega-aeroporto fosse realizzato. Sempre con questo intento, il 18 luglio dello scorso anno, si è tenuto per la prima volta nella storia di Viterbo un concerto notturno proprio nella suggestiva area del Bulicame. Il nostro comitato ha partecipato a numerosi convegni, incontri e trasmissioni radiotelevisive sul tema del trasporto aereo e in particolare alla trasmissione di "Report" del 27 aprile 2008 trasmessa da Rai Tre. Stiamo lavorando alla costituzione di una rete dei comitati che in Italia e all'estero sono impegnati nell'opposizione alla costruzione e all'ampliamento degli aeroporti, e abbiamo in programma molte iniziative e ulteriori giornate di studio e approfondimento.
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La solidarietà e la collaborazione con i comitati di Ciampino e Marino
Abbiamo stretto un forte rapporto di solidarietà con le persone impegnate nei comitati di Ciampino e Marino; proprio la conoscenza diretta dei danni che queste persone hanno subito e subiscono a causa della presenza dello scalo aeroportuale ci ha spinto e ci rafforza costantemente nella nostra opposizione al mega-aeroporto di Viterbo. La situazione ambientale e sanitaria che questi cittadini vivono a causa dell'inquinamento atmosferico ed acustico è talmente grave che immediatamente e drasticamente andrebbero ridotti i voli civili nello scalo di Ciampino. Lo studio "Cristal" (dall'acronimo del centro studi che lo ha realizzato: Centro Regionale Infrastrutture Sistemi Trasporto Aereo del Lazio) ha evidenziato, di recente, quanto già si sapeva: ovvero che i residenti nei comuni di Ciampino, Marino e del X Municipio di Roma sono sottoposti a livelli d'inquinamento acustico da traffico aereo estremamente preoccupanti. Infatti, le linee guida dell'Oms affermano che sopra i 35 decibel iniziano a manifestarsi effetti biologici che si aggravano tra i 40-55 decibel e diventano molto pericolosi sopra i 55 decibel; questi limiti sono sempre stati abbondantemente superati nelle rilevazioni condotte dallo studio Cristal.
La situazione sanitaria a Ciampino è talmente grave, come anche dimostrato da questo recente studio, che abbiamo sollecitato il sindaco di Ciampino a porre in atto ogni misura per la tutela della salute dei suoi cittadini anche attraverso l'adozione di ordinanze volte ad una riduzione significativa ed immediata dei voli sullo scalo.
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Le solidarietà
Il Comitato, anche grazie alla newsletter "Coi piedi per terra", che raggiunge circa 20.000 persone, è riuscito a far conoscere in Italia e all'estero quanto sta accadendo a Viterbo. In questa maniera siamo riusciti a intessere una importante rete di adesioni e solidarieta' al nostro comitato. Hanno aderito e sostengono il nostro comitato rilevantissime figure istituzionali, personalità illustri del mondo accademico, della cultura, dell'impegno sociale: ad esempio scienziati come Angelo Baracca, Virginio Bettini, Luigi Cancrini, Marcello Cini, Paul Connett, Giorgio Cortellessa, Gianni Mattioli, Luca Mercalli, Stefano Montanari, Giuseppe Nascetti, Giorgio Nebbia, Gianni Tamino, Federico Valerio; il prestigioso magistrato Ferdinando Imposimato; la vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini; padre Alessandro Zanotelli; cattedratici universitari come Rocco Altieri, Anna Bravo, Andrea Canevaro, Andrea Cozzo, Giovanna Fiume, Nella Ginatempo, Domenico Jervolino, Fulvio Cesare Manara, Raffaele Mantegazza, Arnaldo Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Lorenzo Porta, Elena Pulcini, Claudio Riolo, Annamaria Rivera, Antonella Sapio, Giovanni Scotto, Sergio Tanzarella, Silvia Vegetti Finzi; le scrittrici Dacia Maraini e Lea Melandri; la giornalista ed esperta di temi ambientali Marinella Correggia; il cantautore Francesco Guccini, ed innumerevoli altri.
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I rapporti con le istituzioni
Il comitato fin dall'inizio ha voluto ricercare un dialogo e un confronto con i rappresentati delle istituzioni, sia a livello locale che nazionale ed europeo, attraverso incontri e carteggi. Dieci parlamentari europei, riconoscendo l'obiettività delle nostre ragioni, hanno sentito il dovere di scrivere una lettera al precedente Ministro dei Trasporti, in cui esprimevano contrarietà alla sua decisione. Sono state anche presentate numerose interrogazioni parlamentari e regionali.
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Lo studio dell'impatto ambientale e sanitario
Tutto il territorio viterbese vive una delicata situazione dal punto di vista ambientale: la presenza del più grande polo energetico d'Europa (le centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro) al quale si andrebbe ad aggiungere, una volta riconvertita a carbone, anche la centrale di Torre Valdaliga Nord con le sue nocive emissioni di gas e polveri; la naturale radioattività del sottosuolo dovuta alla presenza del radon; le acque destinate a consumo umano con elevata presenza di sostanze dannose tra cui l'arsenico (classificato come cancerogeno di classe 1 dall'Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro - Iarc), acque che sono potabili solo in virtù di deroghe rinnovate di anno in anno; la presenza di discariche abusive di rifiuti tossici; la cementificazione di aree sempre più vaste, soprattutto in quei comuni del viterbese più prossimi alla capitale. La nostra provincia presenta il più alto numero di patologie tumorali nella Regione Lazio. E' ovvio che in una situazione come questa, che meriterebbe attenzione, tutela e bonifiche ambientali, aggiungere un ulteriore fattore di rischio rappresentato dall'inquinamento prodotto dal traffico aereo connesso al mega-aeroporto che si vorrebbe realizzare a Viterbo è irresponsabile e colpevole. Infatti quello che ha più preoccupato il comitato, e che è anche il motivo del mio impegno personale nel comitato in quanto medico, è il danno alla salute, soprattutto a quella dei bambini, che il traffico aereo determina. I motori degli aerei infatti sono alimentati con il cherosene, un combustibile fossile, e soprattutto nelle fasi di atterraggio e decollo rilasciano il quantitativo maggiore di gas nocivi, polveri sottili ed ultrasottili, e generano livelli di rumorosità tali da alterare notevolmente la qualità della vita e la salute di coloro che vivono e lavorano in prossimità di uno scalo aereo. Ormai innumerevoli studi scientifici dimostrano che queste forme di inquinamento sono correlate a gravi malattie: respiratorie, cardiovascolari, cronico-degenerative, tumorali. Questa consapevolezza e certezza mi ha spinto a scrivere, insieme ai colleghi Mauro Mocci e Gianni Ghirga, anch'essi come me soci dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia), un appello a tutti i medici dell'Alto Lazio per denunciare questa minaccia per la salute e l'ambiente, e fornire numerosi riferimenti scientifici utili per l'informazione e la sensibilizzazione sia del personale sanitario, che dei pubblici amministratori e dei cittadini. I responsabili sanitari e gli operatori sanitari sono stati allertati circa la minaccia alla salute rappresentata dalla realizzazione di questo mega-aeroporto anche attraverso una serie di incontri in particolare con il direttore generale della Asl di Viterbo, i rappresentanti provinciali del sindacato Fimmg (Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale) e dell'Ordine dei medici di Viterbo. Inoltre l'Associazione italiana medici per l'ambiente, anche su proposta del nostro comitato, ha costituito un gruppo nazionale di studio sul tema "Il trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute".
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Lo studio degli aspetti legali
Abbiamo studiato, evidenziato e denunciato gli aspetti illegali del progetto aeroportuale che si vorrebbe realizzare a Viterbo. Il progetto è totalmente privo della Valutazione di impatto ambientale (Via), della Valutazione ambientale strategica (Vas) e della Valutazione d'impatto sanitario (Vis); viola norme vigenti a livello europeo e nazionale, regionale e comunale; la procedura fin qui seguita è viziata da macroscopici e scandalosi errori, irregolarità procedurali ed amministrative; inoltre, presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio è pendente una ricorso presentato dalla Provincia di Frosinone contro la decisione ministeriale del 27 novembre 2007 che ha indicato Viterbo quale sede del nuovo scalo aeroportuale. La realizzazione del mega-aeroporto oltre che palesemente illegale comporterebbe anche la violazione di numerosi articoli della nostra Costituzione, in particolare degli articoli 3, 4, 32, 35, 41 e 97, come ben evidenziato sia dal giudice Ferdinando Imposimato nel convegno del 21 settembre 2007 "Un mega-aeroporto a Viterbo? No grazie", sia dal giudice Gennaro Francione, nel corso del convegno "Le emergenze ambientali e sanitarie nell'Alto Lazio" svoltosi il 4 dicembre 2007. Abbiamo anche segnalato come questa opera, che si vuole realizzare a tutti i costi e senza alcun rispetto delle vigenti leggi, possa divenire un forte richiamo di interessi speculativi e criminali.
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La proposta di un diverso modello di sviluppo
Il comitato ha indicato da subito come priorità assoluta in tema di mobilità per il territorio viterbese il miglioramento della rete ferroviaria. Se solo una piccola parte dei fondi pubblici che si pensa di sperperare per l'aeroporto fossero invece spesi per ammodernare la rete ferroviaria viterbese (e particolarmente per la riapertura della Civitavecchia-Capranica-Orte, per il potenziamento della Viterbo-Orte, per il miglioramento della Viterbo-Capranica-Roma) questo consentirebbe da subito una migliore qualità della vita per i tantissimi pendolari viterbesi che per la tratta Viterbo-Roma impiegano oggi quasi due ore, e garantirebbe un flusso di turismo vero e costante verso il nostro territorio: quello degli abitanti della capitale e dell'area metropolitana circostante - e parliamo di milioni di persone che potrebbero conoscere le nostre vere ricchezze: il termalismo, l'arte, la storia, le bellezze naturalistiche, i prodotti delle colture biologiche e di qualità. Le ingenti risorse pubbliche che verrebbero sperperate per realizzare a Viterbo una ennesima servitù nociva e distruttiva come il mega-aeroporto potrebbero invece essere messe a disposizione di uno sviluppo sostenibile del nostro territorio, della nostra economia, della nostra cultura.
 
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Per informazioni e contatti:
dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta@libero.it
e-mail: info@coipiediperterra.org
sito: www.coipiediperterra.org
Per ricevere la newsletter "Coi piedi per terra": nbawac@tin.it


Marted́ 17 Novembre,2009 Ore: 16:50
 
 
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