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www.ildialogo.org Un esame di laurea per i Radicali,Bruno Gambardella

Un esame di laurea per i Radicali

Bruno Gambardella

Sono stato sempre un sostenitore di Emma Bonino. Caratterialmente la leader radicale non è certo una pacioccona: a colpire sono certamente la determinazione al limite della cocciutaggine; la costante attenzione alle libertà individuali e ai diritti civili delle minoranze; il continuo richiamo al rispetto della legalità da parte di uno Stato che è democratico e rispettoso del dettato costituzionale solo sulla carta. Possono non piacere alcune sue battaglie sulla modernizzazione dell’economia e del mercato del lavoro, ma il “popolo della sinistra” (ammesso che ancora esista) ha accolto con favore la candidatura di Emma alla presidenza della regione Lazio con il sostegno dell’intero schieramento progressista. Fallito il tentativo di accordo con i centristi dell’UDC, la dirigenza del Partito Democratico, dilaniata al suo interno da giochi correntizi più o meno occulti, non ha potuto che convergere su di una “candidata di prestigio” fino a poche ore prima destinata solo ad una battaglia di testimonianza con la sua Lista Bonino-Pannella. Pur non avendo ancora iniziato la campagna elettorale vera e propria, nei sondaggi Emma viene data in vantaggio sulla candidata del centrodestra, la sindacalista finiana Renata Polverini, con un certo margine.

A contrastare un’eventuale vittoria “laicista” sono scesi prontamente in campo coloro che trovano scandaloso che la presidenza della “regione dove abita il papa” possa essere conquistata da un’abortista, una divorzista, una sostenitrice della legalizzazione della droga e dell’eutanasia. Giusto per gradire, i quotidiani di centrodestra hanno pubblicato foto anni 70 con la massacratrice di feti, sorridente, in primo piano. Peccato non abbiano parlato dei successi ottenuti da commissaria europea, da ministro, da donna impegnata per i diritti delle bambine africane sottoposte a infibulazione o delle donne afghane al voto. In effetti si vota per le elezioni regionali: conoscere il parere del candidato presidente sul tema del fine vita può essere interessante, ma ciò che conta è la capacità di governare e amministrare. Su questo Emma Bonino è inattaccabile e così la destra papalina accusa il colpo e arranca.

A sferrare gli attacchi più duri sono allora chiamati i giornali (apparentemente collocati su fronti contrapposti) del gruppo Angelucci: Libero e Il Riformista. Proprietari di buona parte della sanità privata (ma lautamente finanziata dalla Regione), questi imprenditori apparentemente bipartisan forse temono una rinnovata gestione del loro settore e scaricano sulla leader radicale palle di cannone infuocate.  Ma anche in questo caso, a dar retta ai sondaggi, il profilo internazionale della Bonino prevale sul maldicente pettegolezzo o sull’accusa di sterminatrice di feti o di embrioni.

Sono contento che, una volta tanto, un dirigente radicale possa misurarsi con la prova della gestione quotidiana di una grande istituzione. Riconosco molti meriti a Pannella e al suo partito: tante delle loro critiche al regime dei partiti sono più che fondate; i militanti radicali sono persone oneste e competenti che non occupano alcuna postazione di potere; nessun esponente di quel gruppo, a nessun livello,è stato mai coinvolto in casi di malapolitica.  Vincere e ben governare è una sorta di esame di laurea finale: auguriamo le migliori fortune alla dott.ssa Bonino!                                                                                                                                                         

 



Luned́ 01 Febbraio,2010 Ore: 16:56
 
 
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