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Caso Tosti: ingiustizia è fatta!

Bruno Gambardella

"Oggi si è scritta una pagina nera per la laicità dello Stato italiano". Con queste parole il giudice Luigi Tosti ha commentato la drastica e durissima sanzione di rimozione dall'ordine giudiziario, presa nei suoi confronti dalla sezione disciplinare del Cms il giorno 22 gennaio 2010.

Il giudice di Camerino fu protagonista di un caso che fece molto discutere nel maggio del 2005, quando annunciò che non avrebbe più tenuto udienze se dall'aula del tribunale in cui lavorava non fosse stato tolto il crocefisso. A distanza di quasi cinque anni, la punizione più severa da parte del Csm, che ha configurato il comportamento di Tosti al rifiuto di compiere atti connessi all'attività giudiziaria. In sede penale Tosti era stato assolto per questa stessa vicenda dall'accusa di omissione di atti d'ufficio (dopo che, a novembre 2005, era stato condannato a 7 mesi di reclusione), ma solo perché era stato sostituito e dunque le udienze erano state regolarmente celebrate.

Decidendo di difendersi in aula da solo, Tosti era stato assolto un anno fa dalla Cassazione dopo una condanna in primo grado e, sospeso dalle funzioni e dallo stipendio a partire dal 2006, in questi giorni ha spiegato ai consiglieri che il procedimento poteva concludersi solo con due soluzioni alternative: "O date ragione a me e rimuovete i crocifissi da tutte le aule di giustizia italiane, oppure non potete far altro che cacciarmi dalla magistratura". E così la disciplinare del Csm ha accettato il consiglio e Tosti non potrà più indossare la toga. Ma il giudice di Camerino non si arrende: "impugnerò il verdetto prima davanti alle sezioni unite civili della Cassazione, - ha spiegato - poi, se sarà confermata una sentenza negativa, alla Corte europea. Nessuno può essere obbligato a subire una violazione di diritti inviolabili né a violare quelli degli altri - ha concluso Tosti -, e nemmeno il principio costituzionale supremo di laicità".

Abbiamo ben poco da aggiungere alla cruda vicenda. L’Italia si conferma ancora una volta piccola provincia del grande Stato vaticano, un Paese che vive continue controriforme senza aver mai realizzato una riforma vera e propria, secolarizzatrice e modernizzatrice, dove il pensiero laico infastidisce e crea imbarazzi ai signori dei palazzi romani, sempre pronti a mediare e a spartire con le gerarchie vaticane il vero potere. Speriamo che, ancora una volta, venga dall’Europa un po’ di luce della ragione…                                                                                                                                                                                                    

 

 



Sabato 23 Gennaio,2010 Ore: 20:27
 
 
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