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www.ildialogo.org Gianfranco Fini, il dito e la Luna,Bruno Gambardella

Gianfranco Fini, il dito e la Luna

Bruno Gambardella

Posso comprendere le perplessità di chi si attende dalle più alte cariche dello Stato massima moderazione nel linguaggio e nei comportamenti. Posso comprendere il disagio di chi sostiene che dinanzi ai bambini gli adulti debbano sforzarsi per essere sempre di buon esempio, evitando, tra le altre cose, le parolacce. Riesco persino a comprendere chi, studiata la storia e interpretata la psicologia del personaggio, non riesce proprio a fidarsi e a considerare genuine e sincere le prese di posizioni “laiche” del Presidente della Camera dei Deputati.

Ai primi potrei ricordare che nel passato il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga era stato definito “il picconatore” della Costituzione italiana sulla quale aveva giurato e che era chiamato a difendere. Il dibattito che si svolgeva sui giornali e delle tv assumeva spesso toni non proprio da educande... Se poi pensiamo all’attuale Primo Ministro, ai suoi attacchi rabbiosi contro la magistratura "comunista", contro la libertà di stampa e di critica e ai diritti dei parlamentari fannulloni e ingrati, ci renderemo conto che una lunga stagione di aplomb istituzione è andata ormai a farsi benedire.

Ai secondi potrei rammentare figure epiche di questi anni come il ministro Brunetta, il ministro Bossi, il sindaco Gentilini, l’onorevole Borghezio, l’onorevole Sgarbi, i quali in pubblico (e quindi anche davanti ai bambini) hanno usato termini da bettola a fine serata. Per carità di patria preferisco non rammentare nei dettagli i casi Sircana, Berlusconi-Noemi e Marrazzo-trans: i telegiornali negli orari di massimo ascolto (bambini compresi) non ci hanno risparmiato particolari da rivista porno anni cinquanta...

A chi non si fida di Fini e della sua “svolta” laica, da vero esponente di una destra liberale ed europea che in Italia non abbiamo mai avuto neppure modo di sognare, potrei dire che il Presidente della Camera dei Deputati sta rischiando molto. Molti suoi ex fedelissimi ne hanno preso le distanze, è molto isolato nel partito di cui è cofondatore, molti elettori di destra sono stati spiazzati dalle sue osservazioni. 

Comprendo tutto e tutti, ma fatemi dire che Gianfranco Fini, parlando ad una platea di bimbi stranieri o figli di migranti nati nel nostro Paese, aveva perfettamente ragione a dare dello “stronzo” a chi si ostina a far sentire “diverso”, inferiore, chi non è nato in Italia.

Un antico proverbio dice che quando il saggio indica la Luna lo stolto guarda il dito. A chi si sofferma sul tono poco british del Presidente Fini mi permetto solo di ricordare di guardare la Luna.



Domenica 22 Novembre,2009 Ore: 07:07
 
 
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