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Brescia, repubblica leghista del Sud Africa

Bruno Gambardella

E’ sempre un’esperienza inquietante scoprire un pezzetto di Sudafrica anni 60 (o, se si preferisce, di Bosnia durante l’era Milosevic) a due passi da casa propria. La nuova Soweto potrebbe essere Coccaglio, comune del bresciano a stragrande maggioranza leghista. In quel pezzetto di ricca Padania quest’anno si festeggerà un “bianco Natal”. Il sindaco della cittadina, Franco Claretti, assieme a tre assessori del Pdl, ha dato il via all’operazione denominata “White Christmas”, il cui obiettivo è quello di ripulire il comune dagli extracomunitari.

Quest’iniziativa è stata promossa ed appoggiata dalla maggior parte del partito leghista alla prima convention tenutasi a Milano lo scorso 24 ottobre. Il termine dell’operazione sarà il 25 dicembre e fino al Santo giorno i vigili urbani andranno casa per casa a controllare le abitazioni di circa 1500 extracomunitari residenti nella cittadina, che conta in totale circa settemila anime.

Tutti coloro sprovvisti di un permesso di soggiorno regolare o che ancora non abbiano riavviato le pratiche per il rinnovo saranno espulsi dalle loro abitazioni. L’idea di questa operazione nasce dall’approvazione del decreto sicurezza che conferisce al sindaco poteri più incisivi tra cui quello di poter chiedere ai suoi funzionari di verificare i dati dell’Anagrafe sugli stranieri.

Claretti ha dichiarato che gli extracomunitari all’interno del Comune negli ultimi dieci anni sono diventati un quinto della popolazione e ciò che lui vuole fare è ‘solo’ una pulizia etnica. Non meno aggressiva è stata la dichiarazione dell’assessore alla Sicurezza, nonché promotore del White Crhistmas, Claudio Abiendi. il quale ha affermato che il Natale è una festa cristiana, della nostra identità, e non di accoglienza.

Quest’iniziativa ha ottenuto l'appoggio delle gerarchie leghiste a livello regionale e nazionale. Fortunatamente non sono mancate le proteste dal mondo cattolico e da esponenti politici di opposizione. Parte della cittadina si è scagliata contro questo provvedimento e gli esponenti del mondo cattolico hanno sottolineato con forza come non spetti alla Lega l'appannaggio della festa del Natale.

La prima protesta è partita proprio dal parroco di Coccaglio, don Giovanni Gritti, che ha sottolineato come già il nome dell’iniziativa abbia ben poco a che fare con il Natale. Ha ricordato poi che la Chiesa e le parrocchie sono luogo di accoglienza a cui tutti posso rivolgersi. Don Gritti ha dichiarato alla Adnkronos che, come comunità cattolica, sono già stati presi contatti con l’amministrazione per avere dei chiarimenti e che la risposta è stata che non si tratta di un controllo a sfondo razzista ma di tipo statistico-anagrafico.

Il parroco ha poi aggiunto che, nonostante i termini un po’ pesanti, effettivamente nel piccolo comune non c’è razzismo anche se la legalità bisognerebbe farla rispettare con buon senso, tenendo in considerazione ogni singolo caso e mai generalizzando. Del mondo politico invece è stato l’ex sindaco, Luigi Lotta, a dimostrarsi contrario a questa iniziativa che ritiene essere solo propaganda politica.

“La sinistra”- ha dichiarato Lotta - “ha governato in questo comune per trent’anni di seguito e non ci sono mai stati problemi di integrazione. Ho lasciato un paese unito. L’unico caso di accoltellamento è avvenuto una sola volta per via di tre kossovari, nemmeno residenti, e a governare c’era già l’amministrazione centrodestra-leghista”. Il White Christmas comunque, sembra aver dato già i suoi frutti. Dal 25 ottobre sono state infatti effettuate 150 ispezioni e circa il 50% dei controllati sono stati trovati irregolari.

Visti i risultati, hanno pensato di ispirarsi al modello “Coccaglio” anche i sindaci leghisti dei comuni vicini, quello di Castelcovati e di Castrezzato, che hanno subito avviato il provvedimento.

Personalmente sono stufo di considerare queste iniziative come un fatto folkloristico, quasi fossero inevitabili in quanto “identitarie” per un partito territoriale come la Lega Nord. Il Borghezio, il Gentilini, i sindaci del bresciano (una vera e propria scuderia di intellettuali, bisogna riconoscerlo) vanno fermati nel nome della civiltà e della tradizione giuridiche italiana ed europea. Hanno iniziato con i “negri” e i mussulmani, domani potrebbe toccare ai “terroni” e ai “culattoni”, poi ai malati in genere, agli obesi… Ci rendiamo conto che lasciarli fare ci porta dritti alla barbarie?

 



Mercoledì 18 Novembre,2009 Ore: 17:12
 
 
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