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Ho sempre pensato che il pericolo più grande che corrono gli uomini potenti è quello di cadere nel ridicolo a causa dei loro stessi adulatori. Un fan sfegatato e privo di freni inibitori può essere fatale più di un critico severo e martellante.

Prendete Silvio Berlusconi. Il premier ha sempre sostenuto che non può farci niente se Emilio Fede lo ama e lo presenta quotidianamente come una specie di dio in terra: un editore veramente liberale può mai licenziare il direttore di un suo telegiornale solo perché gli attira qualche grattacapo per il suo eccesso d’affetto? Suvvia, un po’ di tolleranza…

E il cavaliere è sempre stato “tollerante” verso i suoi adulatori. Due esempi su tutti: la presidentessa del comitato napoletano “Silvio ci manchi” è stata candidata ed eletta alle elezioni provinciali; il cantante-autore dell’inno “Meno male che Silvio c’è” ora collabora attivamente con le reti Mediaset, con reciproca soddisfazione.

Non so come il nostro grande leader abbia preso la notizia della costituzione del comitato per l’assegnazione del premio Nobel per la pace 2010 allo stesso Berlusconi. Persino il mondadoriano Panorama non ha potuto fare a meno di ironizzare (e forse sghignazzare) sul video che promuove l’iniziativa. Ci sono le immagini di Silvio con Obama tra le macerie de L’Aquila mentre una commovente colonna sonora ci ricorda che l’Abruzzo, ancora incredulo per tanto attivismo e abnegazione, commosso ringrazia il presidente del consiglio italiano. Fonti vicine al premier hanno chiarito che non si tratta di un’iniziativa ufficiale del Popolo delle libertà, ma di un‘iniziativa della società civile.

 Ma vediamo quali sono le motivazioni a sostegno della richiesta.                                                     

1) Berlusconi ha rinsaldato i legami con gli Stati Uniti (la strategie è stata straordinaria: ha finto di essere lo zerbino di Bush per poterlo meglio condizionare).                                    

2) Ha mediato risolutamente nella crisi in Georgia (un intervento deciso ma discreto, tanto che in Georgia nessuno se n’è accorto).                                                                                                  

3) Ha avuto un ruolo riconosciuto (da parte di Capezzone e Bonaiuti) per una duratura pace  tra Israeliani e Palestinesi (per piacere, qualcuno avvisi Hamas e il governo di Gerusalemme). 4) Ha ricreato tra Stati Uniti e Federazione Russa lo stesso clima di dialogo e di amicizia che era sfociato nel vertice di Pratica di Mare del 2003 e che pose definitivamente fine alla Guerra Fredda (ma il muro di Berlino non era già caduto? Da quando Russia e Stati Uniti sono diventati amici per la pelle?).                                                                                                           5) Ha sempre sostenuto missioni di pace (anche quelle non autorizzate dall’ONU e che hanno causato centinaia di migliaia di morti tra i civili).                                                                         

6) Ha riconosciuto, primo al mondo, le proprie responsabilità nei confronti di una ex-colonia, la Libia, al punto che di lui Gheddafi (noto epigono di Gandhi) ha detto: “Berlusconi è un uomo di ferro che ha preso una decisione storica”. 7) Ha fatto sì che Rasmussen fosse nominato segretario generale della Nato (quando Rasmussen l’ha saputo è andato ad ubriacarsi e ha presentato le dimissioni).                             A questa già corposa lista stilata dal comitato io aggiungerei che Berlusconi si è adoperato per migliorare i rapporti con le comunità mussulmane (meriti da dividere con la Santanché, con Borghezio e Gentilini); ha operato con giustizia e umanità nell’affrontare il problema dell’immigrazione clandestina; ha reso l’Italia completamente dipendente dal punto di vista energetico da quel campione della democrazia e della libertà (soprattutto di stampa) che è il presidente-amico russo Vladimir Putin.

Cosa dire di più? Sono sicuro che di fronte ad un’iniziativa del genere che farà ridere a crepapelle il mondo intero (non che non lo facciano già, ma una cosa sono le gaffes e la storia delle escort) il Padre della Patria nordcoreano Kim Il-Sung si sarebbe scandalizzato e che il Caro Leader suo figlio non sarebbe da meno. Ma noi siamo in Italia e, diciamo con orgoglio, uno come Emilio Fede in Corea del Nord non ce l’hanno…

 



Marted́ 29 Settembre,2009 Ore: 00:09
 
 
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