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www.ildialogo.org Una bandiera per il Calderoli,Bruno Gambardella

Una bandiera per il Calderoli

Bruno Gambardella

In Italia esistono due categorie di ministeri: quelli con portafoglio e quelli senza. I primi hanno un loro bilancio autonomo, i secondi utilizzano fondi attribuiti alla presidenza del consiglio. Spesso i ministeri senza portafoglio sono stati utilizzati per assegnare ulteriori incarichi di governo alle forze politiche e, nel corso di qualche decennio, si sono moltiplicati e hanno coinvolto settori e materie piuttosto "fantasiosi" che in altri Paesi sono attribuiti ai sottosegretari. Al momento abbiamo ministeri per la Famiglia, per le Pari Opportunità, per la Gioventù, per i Rapporti con il Parlamento, per Affari Regionali, per le Politiche Comunitarie. Inutile dire che ogni ministro senza portafoglio pesa (e non poco) sul portafoglio degli italiani: auto blu, scorte, benefit vari sono appannaggio di tutti i componenti del governo, senza umilianti distinzioni.

Oltre a quelli già citati, esistono tre particolari dicasteri che, al momento della loro creazione, hanno fatto sghignazzare mezza Europa: Attuazione del Programma di Governo, Riforme Istituzionali e Semplificazione Legislativa. Il primo è stato assegnato al leader di un micropartitino,gli altri alla Lega Nord, che ha indicato in Umberto Bossi e Roberto Calderoli i propri prescelti.

E’ evidente come l’incarico sia prettamente "politico": Bossi è il leader della Lega, Calderoli una delle teste pensanti (figuriamoci gli altri…) ed era opportuna una loro presenza nell’esecutivo.

In questi mesi di governo Berlusconi né Bossi né Calderoli hanno contribuito con proposte serie e stringenti nei lori settori di competenza al dibattito sulle riforme necessarie al sistema Italia.Ieri finalmente una proposta costituzionale degna di tale nome: il Calderoli ha proposto di affiancare al tricolore una bandiera per ogni regione. Sui palazzi istituzionali del Veneto, ad esempio, dovrebbero sventolare bandiera europea, italiana e quella della Serenissima. Le regioni a statuto speciale si avvalgono già di questa opportunità che ora la Lega, movimento autenticamente federalista, vorrebbe estendere all’intera nazione.

E’ bello constatare come un ministro, sicuramente impegnatissimo nello sfoltire le leggi della giungla normativa italiana, abbia avuto tempo e modo di riflettere e di partorire un’idea così geniale. Io vivo in Campania ed è giusto che la mia regione possa orgogliosamente sventolare il suo vessillo. Peccato però che nell’Italia dei mille campanili le vere identità culturali possano essere identificate solo ad un livello locale più basso, ad esempio quello provinciale. Un beneventano non è un napoletano e il suo patrimonio identitario è molto diverso da quello di un casertano o di un cilentano. Sarebbe opportuno quindi esporre sui palazzi pubblici anche le bandiere dell’ente provincia, vero presidio di autonomia e libertà per i popoli italici. Ma, onestamente, ve la sentireste voi di privare il sindaco di una ex capitale europea come Napoli della possibilità di testimoniare la cultura e la civiltà della sua città? E perché Pompei, forte della sua millenaria storia, non potrebbe fare altrettanto?

I vessilli provinciali e comunali sembrano a chi scrive decisamente opportuni. Un amico del Vomero al quale comunico la mia tesi mi fa però notare che, se di libertà e di identità si deve parlare, devo tener conto del fatto che i vomeresi sono forse (e sottolinea forse) simili ai posillipini, ma che con quelli della Sanità e di Forcella non hanno niente in comune. Questi ultimi poi, se parli loro di Ponticelli o di Secondigliano, ti dirannno che una cosa è il centro storico ed un’altra cosa la periferia di una metropoli come Napoli. Come risolvere il problema? Il capoluogo partenopeo conta una decina di municipalità: ognuna di esse si doti di un suo stendardo e lo esibisca con orgoglio e così facciano tutte le altre circoscrizioni, frazioni, contrade, rioni,quartieri dell’Italia!

Che spettacolo sarà osservare lo sventolio di tanti vessilli che finalmente ci faranno sentire orgogliosi di essere non solo europei,italiani, campani, napoletani,ma anche vomeresi (di Vomero alta,sia chiaro,non confondiamo…)!E quante risate si faranno eventuali turisti stranieri, per i quali gli italiani sono e resteranno sempre dei simpatici e inaffidabili mattacchioni.



Giovedì 06 Agosto,2009 Ore: 07:07
 
 
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