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www.ildialogo.org ELOGIO DELL’ORDINARIA AMMINISTRAZIONE!,di Nino Lanzetta

La settimana politica Irpina
ELOGIO DELL’ORDINARIA AMMINISTRAZIONE!

di Nino Lanzetta

In media stat virtus dicevano i romani! Che vuol dire non solo “in mezzo sta la virtù”, ma anche “il meglio è nemico del bene”.   E’ quello che sta succedendo nella nostra sfortunata Irpinia, a furia di voler fare i primi della classe ed inseguire programmi e progetti sempre più ambiziosi! Per pensare alla grande finiamo col non badare alle cose minime. Quell’ordinaria amministrazione, che pur sempre è alla base del divenire progressivo dello sviluppo e della vivibilità. E se la colpa di questo andazzo è da ascrivere, in genere, alla classe politica e dirigente, tuttavia anche i comportamenti individuali e collettivi non sono del tutto esenti da responsabilità e spiegano, talvolta in maniera eloquente, le ragioni del degrado quotidiano nel quale viviamo. E ciò nel clima della diffusa illegalità che sembra essere entrata nel dna collettivo. Assistiamo, con sempre maggiore sgomento, ad un appiattimento del dovere nel rapportarsi al proprio lavoro e allo status di cittadino. Spesso è un modo di tirare a campare e di cercare di sfruttare e di ricavare il massimo dalle Istituzioni, che sono considerate non come una proiezione di noi stessi, ma estranee e , spesso, ostili e sempre una vacca da mungere. Sicuramente è anche un retaggio della secolare dominazione straniera che abbiamo subito fino alla “conquista” piemontese conseguente all’unità d’Italia. Chi vive alcuni mesi all’anno lontano dalla Campania o ci torna per ferie o nostalgia si accorge subito della differenza di rapportarsi con la realtà quotidiana. Da noi non si cerca mai di migliorarla a vantaggio collettivo, ma la si vive rassegnatamente, subendola se non la si può utilizzare a vantaggio personale. Gli esempi sono infiniti. Anche al Nord le nomine negli Enti Pubblici e nella Sanità vengono fatte dai politici; anche in Lombardia la corruzione non è seconda a quella della Campania e non si fa il dirigente da nessuna parte se non sei di Comunione e Liberazione, ma vivaddio , oltre ad essere al servizio della politica i manager pubblici devono anche far funzionare gli uffici. Se no vanno a casa! Da noi il far funzionare i servizi è un optional, riservato solo al buon cuore del funzionario preposto, e non a un qualsiasi impegno morale prima che giuridico. Siamo ancora fermi al “Cristo si è fermato ad Eboli”. E non a caso Eboli è in Campania! Lo stato delle strade occupate da lavori permanenti e ciclici, le buche, che non si sa se le fanno gli utenti o le ditte appaltatrici dei lavori; le lunghe liste di attesa negli ospedali e nelle Asl; lo stato dei trasporti; il rapporto del cittadino con la pubblica Amministrazione ed i lunghi tempi delle prestazioni; il grande rilievo degli intermediari preposti ai rapporti con la P.A. (patronati, consulenti, ordini professionali); la famosa “chiavetta” per accedere agli uffici onde evitare le lunghe code agli sportelli, altro che cortesia e sorriso come vorrebbe imporre per legge l’ineffabile e scorbutico ministro Brunetta sono le esperienze quotidiane che spesso fanno girare i cosiddetti e che si è costretti a vivere con rassegnata sopportazione. Le cose che funzionano, l’ordinaria buona amministrazione, sembrano cose da nulla, ma, invece, fanno la civiltà di un popolo. Una volta, Gianni Festa, direttore del Corriere dell’Irpinia, ebbe a proporre l’istituzione di un assessorato dell’ordinaria amministrazione. Sembrava una provocazione ed era, invece, una delle migliori proposte politiche che avrebbe dovuto connotare ogni struttura, a cominciare dalla Provincia, dal Comune capoluogo a tutti gli altri enti locali.  Semmai era riduttiva, nel senso che, nel punto nel quale siamo arrivati, non è sufficiente più un solo assessorato. Si dovrebbero – almeno per un’intera legislatura, tanto per farci l’abitudine- dedicarsi solo alla cosiddetta ordinaria amministrazione, che da noi si farebbe meglio a chiamare emergenza. Altro che tavolo di esperti e di saggi, di progetti avveniristici, di costruzione della città giardino! I rapporti con gli utenti, il traffico, lo stato delle strade, l’evasione delle pratiche arretrate, il disboscamento delle normative comunali, la distribuzione degli organici, il licenziamento di parte dei troppi dirigenti e il sano lavoro d’ufficio, l’insegnamento del senso civico e del rispetto delle leggi e dei regolamenti dovrebbe costituire primario obbiettivo da perseguire, questo sì, in via straordinaria! Altro che ordinaria amministrazione, sarebbe la rivoluzione!   
NINO LANZETTA


Mercoledì 02 Dicembre,2009 Ore: 15:19
 
 
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