Roma (NEV), 28 ottobre 2009 - Il pastore cileno Martin Junge sarà il nuovo segretario generale della Federazione luterana mondiale (FLM). Lo ha eletto il Consiglio della FLM riunito a Chavennes de Bogis (Svizzera) dal 22 al 27 ottobre scorso per il proprio incontro annuale. Junge, 48 anni, è stato pastore e poi presidente della Chiesa luterana in Cile; dal 2000 si è trasferito a Ginevra negli uffici della FLM dove attualmente ricopre l'incarico di segretario dell'area caraibica e latino americana del dipartimento Missione e sviluppo. Nel discorso di accettazione dell'incarico Junge ha individuato le sue priorità “nell'accrescere la qualità delle relazioni tra le chiese della comunione luterana” e nel ripensare la struttura stessa della FLM. “Essere luterani significa essere ecumenici”, ha dichiarato Junge pensando anche alle diversità presenti all'interno della Federazione luterana stessa. “La FLM ha una natura policentrica – ha ancora detto il futuro segretario generale –. Non c'è un solo centro, ma molti centri che permettono di sviluppare spiritualità, teologie e azioni sociali diverse. Questa diversità non è un problema ma una ricchezza”. Junge, che entrerà in carica dopo l'Assemblea generale della FLM che si terrà a Stoccarda (Germania) nel luglio del 2010, succederà al pastore Ishamel Noko che ricopre l'incarico di segretario generale dal 1994.

L'elezione di Junge è stato solo uno degli atti principali dei sei giorni di lavoro dei circa 75 partecipanti alle riunioni del Consiglio, massimo organismo decisionale della FLM tra un'assemblea e l'altra. Riuniti sotto il tema generale “Sostenere la dignità umana. Opporsi al traffico di esseri umani”, ampia parte del dibattito è stato centrato proprio su questo problema. Il Consiglio ha quindi deciso di sostenere la campagna “350.org”, per la diminuzione entro il 2020 a 350 parti per milione delle emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera (attualmente sono 390). In questo senso la FLM sarà presente con una propria delegazione alla Conferenza ONU sul cambiamento climatico che si terrà a Copenhagen il prossimo dicembre. Il Consiglio ha anche approvato la dichiarazione sulla persecuzione luterana degli anabattisti, nel XVI secolo, nella quale i luterani odierni esprimono “profondo rincrescimento e dolore” per il modo in cui i riformatori luterani giustificarono teologicamente le violenze subite soprattutto dai mennoniti.

Riguardo a questioni più interne, il segretario generale uscente Ishmael Noko ha sottolineato la difficile situazione finanziaria della FLM, dovuta anche alla crisi economica globale. “A livello mondiale molte nostre chiese hanno dovuto ridimensionare il loro impegno diaconale, chiudere case per anziani o per l'infanzia, tagliare personale”, ha detto Noko. Una crisi economica che tuttavia “ci mostra quanto interconnesso sia il mondo in cui viviamo” e rende di estrema attualità il tema della prossima Assemblea generale della FLM “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. La FLM è una comunione di 140 chiese di 79 paesi del mondo, in rappresentanza di 68,5 milioni di cristiani luterani.