Roma (NEV), 28 ottobre 2009 - Dal 23 al 25 ottobre si è svolto ad Aversa (CE) presso la Facoltà pentecostale di Scienze religiose il primo di due seminari promosso da Essere chiesa insieme (ECI), il programma di lavoro della Federazione delle chiese evangeliche in Italia per l'integrazione multietnica all'interno delle comunità, e dalla Commissione delle Chiese per i Migranti in Europa (CCME). Un secondo seminario avrà luogo a Brescia nella prossima primavera.

L'incontro di Aversa, che ha raccolto circa trenta partecipanti provenienti da chiese valdesi, metodiste, battiste, avventiste e pentecostali in prevalenza del centrosud, si colloca all'interno del progetto europeo “Miracle” (Models of Integration trough Religion, Activation, Cultural Learning, Exchange) sostenuto dalla Commissione europea nell'ambito delle politiche per l'integrazione. “Le chiese italiane sono state tra le prime in Europa a capire l’importanza della costruzione di un percorso comune con gli immigrati evangelici – afferma Olivia Bertelli che coordina il progetto Miracle a livello europeo – teso a promuovere insieme un percorso di integrazione anche all'interno delle comunità”.

Il convegno si è concluso a Castel Volturno (CE), con due incontri in due diverse chiese pentecostali, una italiana e l'altra africana. Al primo appuntamento è intervenuto, tra gli altri, l'Assessore ai servizi sociali ed all'immigrazione, Rosalba Scafuri: “Viviamo in una situazione drammatica – ha affermato – segnata dal degrado e dalla invasiva presenza della camorra. Nella nostra città, insieme a 25.000 italiani convivono altrettanti immigrati, in massima parte africani molto spesso irregolari. La domanda di servizi sociali è enorme e noi amministratori siamo spesso costretti a fare scelte molto dolorose: a volte per garantire un servizio a qualcuno dobbiamo toglierlo ad altri. Per questo - ha affermato l'assessore – è fondamentale l'impegno sociale delle chiese che possono fare moltissimo per sostenere le tante famiglie in difficoltà. Ogni chiesa potrebbe adottarne una”. “Che cosa sarà Castel Volturno tra 50 anni”? - si è chiesto Jean Rene Bilongo, un mediatore culturale camerunense che vive a Castel Volturno -. Non occorre essere visionari per immaginare una città con una grande presenza di immigrati, alcuni dei quali perfettamente inseriti nella vita della città. Uno di loro potrebbe anche essere sindaco. Certamente è facile prevedere una città con molte chiese evangeliche: già oggi sono 34 e sono destinate a crescere. Per questo sono convinto che svolgono un ruolo strategico anche sul piano sociale e civile”.

“Valorizzare le chiese come luogo di integrazione spirituale e sociale è esattamente lo spirito di 'Essere chiesa insieme' – aggiunge Paolo Naso, che è coordinatore del progetto e docente di Scienza politica alla 'Sapienza' di Roma -. Gli immigrati evangelici sono una realtà ancora trascurata, eppure le loro chiese crescono ogni giorno tanto dove l'immigrazione è più precaria come a Castel Volturno, quanto nel nord-est dove è più consolidata ed integrata. In un tempo di paure xenofobe e di costruzione di ghetti separati, le chiese possono essere un importante laboratorio di incontro, scambio e integrazione".