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www.ildialogo.org L’impegno delle chiese nella salvaguardia del creato,di Anegnzia NEV del 28-10-2009

VERSO LA XV ASSEMBLEA FCEI
(Firenze, 5-8 dicembre 2009)
INTERVISTA

L’impegno delle chiese nella salvaguardia del creato

di Anegnzia NEV del 28-10-2009

Antonella Visintin, coordinatrice della Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM)


Assemblea FCEI. Antonella Visintin sull’impegno nel campo della salvaguardia del creato
 
Roma (NEV), 28 ottobre 2009Prosegue la nostra raccolta di interviste ad esponenti dell’evangelismo italiano in vista della XV Assemblea della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) che si terrà dal 5 all'8 dicembre a Firenze.
Dopo l’intervento di Letizia Tomassone, vice presidente FCEI, sul tema della laicità, dell'ecumenismo e del dialogo interreligioso pubblicato sullo scorso numero (NEV 42/09), nella rubrica “Verso la XV Assemblea FCEI” proponiamo oggi una riflessione sull'impegno delle chiese nel campo della salvaguardia del creato di Antonella Visintin, coordinatrice della Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della FCEI, e una scheda informativa sulla GLAM. Un intervento, quello della Visintin, che fa il punto sul lavoro svolto dalla GLAM e su quanto resta ancora da fare in questo ambito. Un impegno che con l'avvicinarsi della Conferenza internazionale di Copenaghen sul cambiamento climatico di dicembre, si sta facendo via via più intenso.
Questo, ed altri argomenti saranno tema di discussione all'Assemblea della FCEI, un incontro che si propone come una vera e propria assise del protestantesimo italiano. L'Assemblea avrà come tema "Conforto reciproco in tempi difficili", mentre il versetto biblico che farà da filo conduttore ai lavori assembleari sarà tratto da Zaccaria 8,13: “Io vi salverò e sarete una benedizione. Non temete! Si fortifichino le vostre mani”. Le assemblee della FCEI si svolgono ogni tre anni e raccolgono circa 180 fra delegati, osservatori ed ospiti sia italiani che stranieri.
 
Quale nesso tra testimonianza cristiana e ambientalismo?
Il nesso principale è quello di una riflessione sul proprio stile di vita che è anche e sempre testimonianza di fede. La sofferenza del creato, per esempio, allarga la definizione del nostro prossimo per includere non solo gli altri umani ma l'intera creazione. La salvaguardia del creato è quindi un problema di giustizia dai tanti risvolti: la sovrappopolazione del pianeta toglie spazio e risorse vitali alle altre forme di vita; il massacro delle risorse da parte di una esigua minoranza di umani condanna altri alla deprivazione; la violenta imposizione degli OGM sta producendo danni alla biodiversità; il cambiamento climatico sta condannando tante specie all'estinzione; le guerre da anni hanno identificato nell’ambiente un obiettivo militare con il ricorso ad armi chimiche, all’inquinamento dei fiumi, all’uranio impoverito. L’ambientalismo si configura quindi come un richiamo alla conversione, riconoscendo che è Dio, e non una delle sue creature, il Signore della creazione. Come dice il salmo 24:1: “Al Signore appartiene la terra e tutto ciò che è in essa, il mondo e i suoi abitanti”.
 
Si può dire che nel campo della salvaguardia del creato la collaborazione ecumenica sia particolarmente proficua? È ipotizzabile un rilancio del movimento ecumenico attraverso l'impegno comune dei cristiani in tema di ambiente?
Questo è un fatto che viene riconosciuto da più parti, forse perché la salvaguardia del Creato è un tema che implica meno questioni identitarie. Il movimento ecumenico da anni ha ‘incorporato’ la questione ambientale nella riflessione sulla giustizia che non può più essere solamente ambientale né solamente sociale. Fa parte di quella predicazione profetica delle chiese che il movimento ecumenico ancora fatica a mobilitare.
 
La minaccia del cambiamento climatico e delle sue conseguenze sulla giustizia sociale ed economica a livello planetario è ormai un dato di fatto. La GLAM, cosa fa concretamente per sensibilizzare le chiese evangeliche italiane rispetto alla "salvaguardia del Creato"?
L'attività della GLAM è molteplice. Quando la commissione si è costituita 11 anni fa, l'impegno primario era la produzione di materiali di studio legati alle riflessioni del “Tempo per il Creato”, il periodo liturgico che va dal 1° settembre al 4 ottobre e che le chiese dedicano alla riflessione sulla salvaguardia dell'ambiente. Sono stati prodotti dossier su temi quali la mobilità, l'acqua, il cibo, l'uso del tempo, lo sviluppo sostenibile, ed anche due manuali che offrono spunti più pratici: Manuale per comunità sostenibili (2006) e Manuale per comunità piene di energia (2008). L'altro ambito importante del lavoro della GLAM è portare in Italia le esperienze e gli esiti dei dibattiti sulla salvaguardia del creato e sulla giustizia economica elaborati dagli organismi ecumenici internazionali come il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), l'Alleanza riformata mondiale (ARM) e la Rete cristiana europea per l'ambiente (ECEN) di cui la GLAM fa parte. Proprio la VII Assemblea ECEN, tenutasi in Italia nel settembre 2008, ci è stata di stimolo per organizzare nel settembre di quest'anno il convegno nazionale rivolto alle chiese locali e al loro impatto ambientale. Il titolo era “Che fare per una spiritualità energetica” e mirava a raccogliere e promuovere le buone pratiche ambientali delle chiese.
 
Il prossimo importante appuntamento a livello mondiale sarà la Conferenza internazionale di Copenaghen a dicembre. Come si sta muovendo la GLAM?
Stiamo cercando di coordinare le iniziative delle chiese locali anche per creare una rete di cosiddette chiese “verdi” - cioè “eco-consapevoli” - come per esempio esistono in Gran Bretagna. Sappiamo già di iniziative a livello locale collegate alla campagna “Bell Ringing” (suono di campana) proposta dal Consiglio delle chiese danesi e sostenuta dal CEC. Domenica 13 dicembre alle 15 (ora locale), le chiese aderenti faranno suonare in tutto il mondo le proprie campane (o quant’altro in mancanza di queste) per 350 volte. Un numero non casuale che richiama la necessità di ridurre l'anidride carbonica nell'atmosfera a 350 parti per milione, limite massimo per dissestare irrimediabilmente gli equilibri climatici. Nelle prossime settimane cercheremo di intensificare l’attenzione a livello nazionale e locale, anche attraverso il contributo della FCEI.
Di seguito i siti relativi alle iniziative internazionali in vista dell'incontro di Copenhagen:
www.klimaforum09.dk; www.12dec09.dk; www.bellringing350.org;  www.peoplesclimateaction.dk; www.countdowntocopenhagen.org      (NEV-Notizie evangeliche 43/2009)


Giovedì 29 Ottobre,2009 Ore: 15:38
 
 
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