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www.ildialogo.org Il 5° comunicato stampa della 46ª Sessione di formazione,a cura dell'Agenzia NEV

Segretariato attività ecumeniche (SAE)
Il 5° comunicato stampa della 46ª Sessione di formazione

a cura dell'Agenzia NEV

La sessione si sta svolgendo dal 26 luglio al 1° agosto a Chianciano (Siena) con il titolo: "La parola della croce (1 Corinzi 1:18). Interrogativi e speranze per l'ecumenismo e il dialogo".


S.A.E.
Segretariato Attività Ecumeniche
46ma Sessione di Formazione Ecumenica
Centro Congressi Excelsior, Chianciano Terme (SI)
 
COMUNICATO STAMPA 5
 
Un applauso ha accolto, al termine della celebrazione dei Vespri ortodossi, le parole del P. Vasilescu, quando egli ha comunicato il cambio di destinazione della colletta che si stava per effettuare: dal sostegno di una casa per l’accoglienza di orfani e ragazze madri in Romania alla ricostruzione dell’Aquila.
Lo spettacolo offerto con la regia di Marco Campedelli (Gruppo Narrazione ‘Il Nardo’, Verona), “Il papa, la luna e la carezza”, a 50 anni dall’annuncio del Concilio, ha catalizzato l’attenzione dei convegnisti, nella memoria grata della “primavera della Chiesa” aperta dal “fenomeno Roncalli”. 
 
Sul tema della sofferenza – dalla profonda e bruciante risonanza nell’anima e nella storia ebraica – si è soffermato stamane Amos Luzzatto (già presidente UCEI), nella meditazione di apertura, sul libro di “Giobbe, o della sofferenza”.
Una riflessione sapienziale sul dolore, quella di Luzzatto, che ha attinto anche alla ricchezza della tradizione chassidica. “Sofferenza e gratificazione non possono essere separati”, e “noi non siamo fatti per soffrire, ma dobbiamo anche saper soffrire: tutta la storia del popolo ebraico lo testimonia”. Ancora, ha detto Luzzatto, “Giobbe è l’uomo che dapprima rifiuta le sofferenze, poi ne chiede almeno la spiegazione razionale, poi capisce che la sua mente non è abbastanza potente per darsi questa risposta: a questo punto chiede ‘solo’ la vicinanza di Dio. Ed ecco che Dio gli si rivela e gli apre persino uno spiraglio sulla realtà cosmica”.
 
Anna Foa (Università La Sapienza, Roma) presentata dal moderatore Gioachino Pistone, ha affrontato il problema “Perseguitati all’ombra della croce” dal punto di vista della storia, dove il segno di salvezza si capovolge nel suo contrario. La Foa ha ricordato che cosa significò per gli ebrei essere «perseguitati all’ombra della croce»: una storia da non dimenticare, proprio perché non abbia mai più a ripetersi. “La storia ricchissima dell’incontro cristiano-ebraico è stata anche ma non solo storia di persecuzioni sotto varie forme: massacri, conversioni forzate, ghetti, inquisizioni, accuse di omicidio rituale e di profanazione dell’ostia.”. Tutto questo, conclude Anna Foa, “si esaurisce quando la Chiesa non ha più le forze per imporre nella società le sue strategie di persecuzione, ma per arrivare ad una vera e propria messa in discussione di queste premesse bisognerà arrivare al periodo del Concilio Vaticano II”.  
 
A completare il programma della 46ma Sessione del SAE, chiudendo l’arco ideale dei lavori di questi giorni le due ultime relazioni, che riprendono il tema della croce in chiave filosofica e teologico-spirituale, proposte da Sergio Givone e Paolo Ricca.
Givone, ricontemplando la scena del Golgota, ne ha meditato il significato rispondendo a una domanda: Dio è morto o Dio muore? Una domanda che va al cuore e al senso eterno di quell’evento, ma che tocca anche corde particolarmente sensibili della riflessione teologica e filosofica dei nostri tempi, di cui Givone è un acuto interprete. “Dio è morto o Dio muore? è “domanda che torna ad essere una dura parola, e non più un ritornello, se sapremo leggerla all’interno di una filosofia della libertà e non di una logica della necessità”, e ancora, “Dio muore non perché deve morire, ma perché, come recita la liturgia, ‘offrendosi liberamente alla sua passione assume su di sé la sofferenza e la morte’”.“Dio muore in Dio, e la morte di Cristo getta luce anche sulla nostra morte”. E sul cosmo intero.
 
Domani Paolo Ricca - per il quinto anno consecutivo - terrà la riflessione conclusiva della sessione, e traccerà le linee di una comunità ecumenica nel segno della croce, concludendo l’intensa settimana nel segno del futuro e della speranza. Tema, quello della speranza e dell’apertura al futuro, che è stato al centro anche della XIII assemblea generale della KEK, svoltasi a Lione nelle settimane scorse.
 
 
31 luglio 2009
 
Info: Mario Gnocchi 349 8042234
        Graziella Merlatti 333 5793211
 


Venerdì 31 Luglio,2009 Ore: 16:24
 
 
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