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www.ildialogo.org Il 4° comunicato stampa della 46ª Sessione di formazione,a cura dell'Agenzia NEV

Segretariato attività ecumeniche (SAE)
Il 4° comunicato stampa della 46ª Sessione di formazione

a cura dell'Agenzia NEV

La sessione si sta svolgendo dal 26 luglio al 1° agosto a Chianciano (Siena) con il titolo: "La parola della croce (1 Corinzi 1:18). Interrogativi e speranze per l'ecumenismo e il dialogo".


S.A.E.
Segretariato Attività Ecumeniche
46ma Sessione di Formazione Ecumenica
Centro Congressi Excelsior, Chianciano Terme (SI)
 
COMUNICATO STAMPA 4
 
La pastora valdese Letizia Tomassone ha presieduto ieri sera il culto evangelico con Santa Cena. La colletta è stata devoluta ai giovani universitari dell’Aquila, a supporto dell’opera promossa dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI). Anche la colletta della liturgia eucaristica cattolica, presieduta martedì 28 luglio da Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano – e a lui consegnata – andrà a sostenere la rinascita del monastero delle Clarisse di Paganica, che è stato distrutto dal terremoto, seppellendo sotto le sue macerie anche la Priora, che lo aveva intensamente voluto. Oggi invece la preghiera liturgica sarà espressa nei Vespri ortodossi presieduti da P.Gheorghe Vasilescu.
 
La quarta giornata della 46ma Sessione di Formazione Ecumenica, in corso presso il Centro Congressi Excelsior di Chianciano Terme (SI), è stata aperta dalla riflessione di Piero Stefani -introdotto da Mario Gnocchi, Presidente nazionale del SAE - con una profonda meditazione sul tema “riconciliati mediante Croce”.
Il biblista di Ferrara nella sua meditazione ha commentato Efesini 2: “Per grazia siete stati salvati... Pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini…”. “Testo vasto, complesso, situato eppure universalista, che va innanzitutto colto nella sua specificità”. E’ “l’invito a ricordare rivolto, da parte dell’autore della lettera, che si presenta come ebreo credente in Gesù Cristo, a credenti che vengono dalle genti: si tratta perciò di un discorso intraecclesiale".
La Chiesa – ha detto Stefani – è un “terzo genere” che sta “accanto a Israele e alle genti senza sostituire né l’uno né gli altri. Una chiesa che si definisce come popolo nuovo è condannata a costruire muri tra chi vi appartiene e chi no”. Cristo annuncia pace ai lontani e ai vicini perché da entrambi si crei un “uomo nuovo”, quindi “anche i vicini vanno guariti, perché i lontani siano sanati”. Dunque “un solo corpo che è la Chiesa, uniti senza confusioni”. Preso in senso lato, il testo può avere anche a “una valenza civile, oltre che ecumenica”. Perché pace sia occorre un’accoglienza che non sia né assimilazione, né comunitarismo (identità collettive che si accampano come tali), ma bisogna instaurare una dinamica in cui gli uni e gli altri confluiscano in qualcosa di nuovo, senza dimenticare le proprie origini. Salvare perdendo, senza abbarbicarsi alle proprie collettive identità perché esse restino come ricordo e non come muri; qualcosa va perduto, perché la pace possa essere come spazio in cui tutti si ritrovano.
 
La conversazione con Vladimir Zelinsky e Gheorghe Vasilescu condotta da Simone Morandini ha rivelato aspetti della spiritualità ortodossa inediti ai più. E’ emerso che “l’ortodossia non conosce separazioni, nella liturgia si esprime pienamente il dogma, nella dossologia si esprime la gloria di Dio. La Divina Liturgia Eucaristica è preceduta dalla presentazione dei doni, in cui si evidenzia la Croce come realtà che permea tutta la vita del fedele ortodosso”. Un ortodosso davanti al volto del Crocifisso scopre la sua condanna - perché Dio è morto per lui - e insieme scopre la sua salvezza. Di fronte alla croce si scopre l’amore, un oceano di perdono. L’uomo per eccellenza crocifisso nella chiesa è il monaco. Il monaco stende le braccia, si “perde” nella preghiera, “l’agire umano più difficile e più utile per la salvezza personale e del mondo”. Contemplando la croce, “è la misericordia di Dio che viene contemplata”, di fronte alla quale non si può restare indifferenti.
Croce e risurrezione sono strettamente unite, formano “la teologia della salvezza e della redenzione”. Nei sette sacramenti la croce è sempre presentissima. “La vita normale è quella di Adamo nel paradiso”. Per questo la vita “normale” è considerata la vita del monaco, in quanto anticipa l’oltre, quando si vivrà per sempre “nel concilio dei santi”. Ancora, “il sacramento della preghiera del cuore, ininterrotta, non è pratica quotidiana di tutti; ma la trasfigurazione del credente nel Cristo è per tutti i cristiani, “la formazione del Cristo sulla croce, la formazione del Cristo risorto (Gal 4,19)”, che si attua con l’invio dello Spirito, come segno della risurrezione, e come “segno profetico della deificazione del genere umano”. “La croce è e orienta la nuova creazione”.
 
Cristina Simonelli, docente della facoltà teologica del Triveneto, è intervenuta con invidiabile spigliatezza e padronanza del tema su “Croce e com-passione” evidenziando “un percorso nelle teologie femministe”, proponendo alcune prospettive “in forma di laboratorio”. Ha detto di differenza tra “passione e com-passione, che dicono la vita stessa di Dio”, e che sono contemporaneamente “capacità di entrare nelle trame più profonde della vita e della storia per cambiarne il segno”.
In estrema sintesi “pur nei diversi contesti, un tratto comune delle teologie femministe è il rifiuto di modelli dolorifici, nei quali la dimensione sacrificale non sia perlomeno indagata criticamente”. Certo, “non sono solo le teologhe femministe a dirlo, né la questione riguarda soltanto le donne, ma questo modello sacrificale risulta particolarmente devastante quando applicato alle donne, non solo dal punto di vista socio-politico, in quanto insieme ai loro bambini sono alta percentuale degli impoveriti, ma anche perché sembra legarsi ad un tratto antropologico, pure molto diffuso, per cui nelle donne la spiritualità della croce si unisce ad una sorta di ansia oblativa e sacrificale, che moltiplica il modello e le sue conseguenze in modo esponenziale”. E’ seguito un vivace dibattito, ricco di interventi e di contributi.
 
 
30 Luglio 2009
 
 
 
Info: Mario Gnocchi 349 8042234
        Graziella Merlatti 333 5793211
 


Giovedì 30 Luglio,2009 Ore: 16:32
 
 
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