- Scrivi commento -- Leggi commenti ce ne sono (0)
Visite totali: (330) - Visite oggi : (1)
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori Sostienici!
ISSN 2420-997X

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito

www.ildialogo.org La preghiera di ringraziamento del cardinale Carlo Maria Martini,di Miriam Della Croce

Lettera
La preghiera di ringraziamento del cardinale Carlo Maria Martini

di Miriam Della Croce

Ovviamente ognuno è padrone di pregare come crede, e tanto più lo è una persona colta e sensibile come il cardinale Carlo Maria Martini, che stimo moltissimo. Io però non mi sentirei di rivolgere a Dio la preghiera di ringraziamento alla quale accenna nel libro "Qualcosa di così personale. Meditazioni sulla preghiera", di cui La Repubblica del 31 ottobre ha pubblicato un'anticipazione; commentata poi da Eugenio Scalfari. Il cardinale scrive: "Mi chiederò, cioè, quali potrebbero essere alcune caratteristiche positive nella preghiera di un anziano. Mi pare che possano emergere tre aspetti: un’insistenza sulla preghiera di ringraziamento...Sul primo di questi tre punti riporto la testimonianza di un confratello: «Riguardo ai contenuti della mia preghiera in questi anni di vecchiaia - ho 85 anni - si distingue la preghiera di ringraziamento. Si sono sviluppati due motivi per ringraziare Dio: anzitutto per avermi concesso un tempo in cui mi posso dedicare (vorrei quasi dire "a tempo pieno") a prepararmi alla morte. E ciò non è dato a tutti. In secondo luogo per avermi mantenuto finora nel pieno dominio delle risorse mentali e, largamente, anche di quelle fisiche». Nel vangelo di Matteo, Dio è chiamato Padre più di quaranta volte, e quindi è più che lecito fare l'analogia: Padre celeste amorevole e giusto verso gli  uomini,  e padre terreno amorevole e giusto verso i suoi figli. Ora, se in una famiglia alcuni figli raggiungessero la vecchiaia in buona salute, ed altri suoi fratelli si ammalassero e morissero anzi tempo, sarebbe mancanza di saggezza, forse anche presunzione, e senz'altro mancanza di riguardo e verso il padre e verso i fratelli sfortunati, che quei figli, sentendosi in qualche modo privilegiati, ringraziassero il genitore per essere vissuti a lungo. Che cosa c'entra mai il buon Dio con la salute e la durata della vita di ogni individuo?
Miriam Della Croce


Luned́ 02 Novembre,2009 Ore: 17:10
 
 
Ti piace l'articolo? Allora Sostienici!
Questo giornale non ha scopo di lucro, si basa sul lavoro volontario e si sostiene con i contributi dei lettori

Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF -- Segnala amico -- Salva sul tuo PC
Scrivi commento -- Leggi commenti (0) -- Condividi sul tuo sito
Segnala su: Digg - Facebook - StumbleUpon - del.icio.us - Reddit - Google
Tweet
Indice completo articoli sezione:
Lettere

Canali social "il dialogo"
Youtube
- WhatsAppTelegram
- Facebook - Sociale network - Twitter
Mappa Sito


Ove non diversamente specificato, i materiali contenuti in questo sito sono liberamente riproducibili per uso personale, con l’obbligo di citare la fonte (www.ildialogo.org), non stravolgerne il significato e non utilizzarli a scopo di lucro.
Gli abusi saranno perseguiti a norma di legge.
Per tutte le NOTE LEGALI clicca qui
Questo sito fa uso dei cookie soltanto
per facilitare la navigazione.
Vedi
Info