Il Papa alla Sapienza
Ecrasez l’infâme!

di Massimo Zucchetti

Su segnalazione dell’autore riprendiamo questo articolo sulla mancata visita del Prof. Ratzinger alla Sapienza uscito oggi sul Manifesto, sebbene con il titolo cambiato. L’autore è prof. al Politecnico di Torino


Parlando della visita del prof. Joseph Ratzinger alla Sapienza di Roma, molti illustri commentatori hanno citato la frase “Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere”: si prospettava lo scenario, invero peculiare, dei citati commentatori pronti ad immolarsi fino all’estremo affinché il prof. Ratzinger potesse tenere la sua prolusione. Noi, pur non considerando del tutto privo di vantaggi secondari questo loro immolarsi, citiamo molto più modestamente una frase di Voltaire, quella riportata nel titolo e che, significando “Schiacciate l’infame!”, si riferiva alla superstizione, alla repressione teologica, ai Gesuiti e a ogni forma di inquisizione, cioè a tutti gli aspetti negativi che nascevano dall’alleanza fra la Chiesa e lo Stato francese.

La frase è purtroppo di attualità anche oggi in Italia: da quando al soglio è salito il prof. Ratzinger, siamo di fronte ad un formidabile attacco alla laicità dello stato italiano e dei suoi cittadini, mediante una continua ed incessante ingerenza sia negli aspetti pubblici della vita dello Stato, sia in quelli privati e privatissimi di ognuno dei cittadini. L’assolutismo con cui il prof. Ratzinger detta legge nei suoi discorsi ci riporta al periodo più buio ed oscurantista della Chiesa. Era davvero tempo che qualcuno accennasse un moto di ribellione a questa tendenza, d’altra parte ben appoggiata dai molti teocon e teodem della politica e cultura italiana. Ben venga, quindi, come atto di coraggio e di coerenza, l’appello dei docenti della Sapienza e la mobilitazione degli studenti, affinché al prof. Ratzinger non venisse concesso di esternare le sue tesi anche all’inaugurazione dell’Anno Accademico della più importante Università italiana. Proprio qui sta il punto: avremmo forse tollerato che un Papa potesse essere invitato per una benedizione ed un saluto; si trattava di un atto inutile, ma tutto sommato innocuo. Era assolutamente inopportuno invece che il prof. Ratzinger, campione dell’oscurantismo e della revanche cattolica, fosse invitato a tenere la lezione più importante nel giorno più importante della più importante università laica italiana. Salvo poi, con ben calcolata mossa, fare marcia indietro e passare da perseguitato. Il Rettore della Sapienza, dopo questa topica, bene farebbe – in un soprassalto di coerenza - a rassegnare le sue dimissioni.

Massimo Zucchetti
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Venerdì, 18 gennaio 2008