Religioni Per la Pace - Sezione italiana
Nuova preghiera del venerdi’ santo nel «missale romanum»

Comunicato stampa


di Luigi De Salvia

NELLA nota della segreteria di Stato vaticana, pubblicata dall’Osservatore Romano, che annuncia la modifica della preghiera per gli ebrei recitata il venerdì santo secondo il rito in latino del “Missale Romanum”[*], si sottolinea l’eliminazione della frase che urtava la sensibilità del popolo ebraico.
Questa intenzione non va sottovalutata: è un passo avanti rispetto alla formulazione precedente, dai toni indubbiamente più inquietanti, della liturgia tradizionale; nello stesso tempo non ha, oggettivamente, quell’incondizionato rispetto per l’alterità, guardata peraltro con calore fraterno, che esprime l’analoga preghiera di Paolo VI[**].
D’altra parte, pregare, in riferimento agli ebrei, che siano illuminati “i loro cuori perché riconoscano Gesù Cristo Salvatore di tutti gli uomini” significa disconoscere la dignità delle differenze nei percorsi di fede, considerandone alcuni nella luce della verità ed altri in una sostanziale oscurità; questo non sembra pienamente coerente con la dichiarazione NOSTRA AETATE e sembra trascurare tutta la grande e ricca esperienza del dialogo interreligioso di questi anni che ha mostrato la fecondità di poter essere interrogativo gli uni per gli altri e di offrire con spirito universalistico i tesori sapienziali e spirituali delle proprie tradizioni, superando il rischio di conflittualità e di eliminazione dell’altro, insito in una pretesa autoreferenziale di custodia della verità “tutta intera”.
L’inquietudine che si sta manifestando in seguito alla pubblicazione del contenuto di questa preghiera mostra la difficoltà di coesistere nella complessità, ma, d’altra parte, eludere la sfida del pluralismo religioso e “filosofico”, significa, di fatto, non responsabilità nei confronti della pace, prima condizione perché la vita sia vissuta in pienezza, come benedizione.


Luigi De Salvia
( segretario gen. Sezione italiana WCRP )



Note

[*] Questo il testo in latino della preghiera: «Oremus et pro Iudaeis Ut Deus et Dominus noster illuminet corda eorum, ut agnoscant Iesum Christum salvatorem omnium hominum. Oremus. Flectamus genua. Levate. Omnipotens sempiterne Deus, qui vis ut omnes homines salvi fiant et ad agnitionem veritatis veniant, concede propitius, ut plenitudine gentium in Ecclesiam Tuam intrante omnis Israel salvus fiat. Per Christum Dominum nostrum. Amen».


[**]Questa la preghiera di Paolo VI. "Preghiamo per gli ebrei: il Signore Dio nostro, che li scelse primi fra tutti gli uomini ad accogliere la sua parola, li aiuti a progredire sempre nell’amore del suo nome e nella fedeltà della sua alleanza. Dio onnipotente ed eterno, che hai fatto le tue promesse ad Abramo ed alla sua discendenza,ascolta la preghiera della tua Chiesa, perché il popolo primogenito della tua alleanza possa giungere alla pienezza della redenzione".



Domenica, 10 febbraio 2008