Sul caso don Gelmini
Zanin racconta

di Bruno Zanin

Riprendiamo questo articolo, su segnalazione dell’autore, che ringraziamo, dal sito http://www.bispensiero.it/index.php?option=com_content&task=view&id=469&Itemid=109.
Segnaliamo anche questi altri due link che approfondiscono ulteriormente l’argomento trattatato in questo articolo.

http://www.bispensiero.it/index.php?option=com_content&task=view&id=466&Itemid=109

http://www.bispensiero.it/index.php?option=com_content&task=view&id=464&Itemid=109.

Ribadiamo, caso mai ce ne fosse bisogno, che a noi interessa esclusivamente la verità e che in questo come in tutti gli altri casi comunque stiamo dalla parte delle vittime.

domenica 13 gennaio 2008 zaninblack.jpg

Copia di una e-mail di Bruno Zanin diretta a un giornalista collaboratore di Enrico Mentana per il caso Gelmini

(per il rispetto della Privacy abbiamo reso anonimi il contatto email, i nomi dei giornalisti e quelli dei testimoni)

Gentile xxxxxx scrivo a lei che ha creato il contatto tra me e Matrix. Mi é parsa una persona seria,  e rispettosa,   di lei mi sono fidato e con lei sono stato chiaro fin dall’inizio quando mesi or sono, inchiesta in corso, lei mi propose e insistette perchè accettassi di partecipare a Matrix. Rifiutai, ho le e-mail che ci siamo scambiati a conferma e che spiegano la ragione di tale rifiuto. Mi resi comunque disponibile a ridiscuterne ad indagine chiusa e, come sa, sono stato di parola. Mi permetto di allegarle un brano della sua ultima e-mail.

"Caro Zanin, allora sembra che Matrix si occupi del noto caso. Io però nel frattempo mi sono spostato a Cologno su un’altra produzione, ma ho girato tutto il materiale a xxxxxxxx che è caporedattore con Mentana, che è un’ottima giornalista e una persona molto seria. Le ho dato il suo libro e le ho girato un po’ delle nostre mail dei mesi scorsi. La contatterà! Buon lavoro!",
XXXXXX

Non mi contattò la Signora xxxxx, ma il giornalista xxxxxx.
La sua e-mail mi raggiunse in Francia dove trascorrevo le feste Natalizie. Seppi da lui quanto lei mi aveva anticipato, che cioe’ Matrix stava preparando una puntata sul caso Gelmini. Nella sudetta e-mail  il suo collega mi chiedeva se  accettavo di partecipare alla trasmissione  ora che l’inchiesta era chiusa, giacchè anche Marco Salvia aveva accettato. Dall’altra parte c’era Alessandro Meluzzi a fare da contraditorio (io e Marco Salvia, lo voglio dire, non ci conosciamo di persona, ci siamo conosciuti per la questione Gelmini mesi or sono, ci siamo scambiati diverse e-mail in privato, siamo sulla stessa linea riguardo al  Gelmini, lui ha letto il mio libro e io il suo, ci stimiamo, amen). Vedendomi ben disposto a collaborare, xxxxxx mi chiese se sapessi come metterlo in contatto con i testimoni della accusa, mi fece il nome di YYYXXX. Gli dissi che il tale lo conoscevo solo attraverso gli articoli letti sui giornali, nessun contatto, solo l’on. Grillini mi pare lo avesse incontrato nel carcere...
"Ma tu hai contatti con qualcuno di questi che sono andati a Terni dagli inquirenti come hai fatto tu?"
Gli risposi: vada a leggere qui in questo blog, tra i ragazzi che mi hanno contattato ultimamente, questo era in comunitá durante la baraonda di questi mesi, é lucido e tutt’altro che vendicativo, mi ha informato di essere stato molestato anche un mese prima di uscire, dunque durante l’inchiesta in corso.
E gli inviai questo link, "lo vada a leggere anche lei".
Gli dissi che tra i più attendibili c’era  anche un ragazzo laureato in sociologia e un terzo minorenne quando don Gelmini lo aveva molestato, ero riuscito a parlare con lui e la madre, che era infuriata quanto mai perchè era sempre stata una fanatica di  Gelmini finchè il figlio non le aveva aperto gli occhi questa estate, confidandole tutto. [continua a leggere]



"Mi puoi mettere in contatto con questi qui?" Mi chiese il suo collega. Contattai il primo. Dopo molte resistenze il ragazzo si rese disponibile a patto di conservare l’anonimato.
Contattai il secondo, era in viaggio. Parlai con la madre del terzo e le chiesi se era disposta a testimoniare con il figliolo, naturalmente protetti dall’anonimato.
Accettarono. Li misi in contatto con la redazione. I tre diedero la loro testimonianza registrata. Lei ha sentito solo madre e figlio perchè l’intervista del terzo, il parente del personaggio importante, non so perché, ma non l’hanno mandata in onda, forse troppo cruda, io comunque ho ricevuto copia dattilografata e le assicuro che é notevole.
Dunque Mentana grazie al sottoscritto aveva ottenuto tre preziose testimonianze, più la mia naturalmente.
E arriviamo a me. Io dalla Francia dovevo venire in Spagna, cosa già stabilita da tempo, accettai di intervenire ma non in video conferenza, bensì in audio. Le risparmio la cronaca spiccia, i contatti con la redazione sono stati corretti e professionali, complimenti. Ed arriviamo alla registrazione: dal lunedì, come prevista, venne rinviata al martedí, dalle tre, fu spostata alle quattro del pomeriggio. La postazione per il collegamento era un albergo di periferia della città dove mi trovo ospite di un amico dei tempi di Piazza di Spagna, qui avevo preso una stanza.
Ci fu sin dall’inizio un forte ritardo. Ho fatto per anni televisione e sono abituato a questi tempi morti.
Dettaglio: ancora non avevo parlato neanche un minuto con Mentana.
Poi finalmente il contatto con lui. Enrico fu diretto:
"Zanin, diamoci del tu cosí facciamo prima... Dimmi, quali film hai fatto?" Quali film? Pensai io. E qui mi venne in mente di quando facevo l’attore e arrivavo in certi set scalcinati dove tutto era improvvisato e sconclusionato, nessuno sapeva nulla di quel che si doveva fare, di che ruolo doveva interpretare,  e tutti volevano insegnare ... Ma come, nessuno gli ha preparato una scheda su di me! Non gli hanno detto niente del mio libro dove parlo di preti pedofili e di abusi? Mentana sa o non sa che ho collaborato per Radio Vaticana e  ho scritto reportage dalla Bosnia durante la guerra per il Corriere della Sera, Famiglia Cristiana, che lavoravo per l’associazione Emmaus dell’Abbe Pierre, un prete di tutt’altra pasta rispetto a Don Pierino, un prete che all’areoporto di Spalato, prima di partire  con l’elicottero dei caschi blu per Sarajevo assediata,  si  era preso mio figlio  undicenne   sulle  ginocchia e in francese gli aveva detto, accarezzandolo e  guardando verso me: "un giorno,  Fiorenzo,  capirai e sarai contento  di questo padre matto saltafossi che hai". Lo sa Mentana, mi chiedevo ancora, che sono anni che rompo i coglioni al Don Gelmini? -"Beh, faccio io, tornando alla domanda, ho fatto Amarcord di Fellini", incontro casuale "questo lo so..." fa Mentana, "e poi che altri film hai fatto?" ...
Ho detto i  titoli dei primi quattro film tra i più importanti che mi sono venuti in mente.... e accennai al Piccolo teatro di Milano, Strehler, Ronconi... stavo per dirgli del mio libro, ma lui aveva fretta e mi anticipó. -"E non fa piú l’attore?"  Tentai di spiegargli della vocazione perduta, ma lui tagliò corto... -"Bene, bene tra un po’ registriamo, siamo già in forte ritardo, mi è stato detto che   conosci da tempo don Gelmini e hai molte cose da dire... Ma mi raccomando, niente toni offensivi, insulti, termini scabrosi, siamo in televisione, inteso? A dopo, Zanin." Conversazione chiusa, tempo di durata? Boh, forse 5 minuti. E fui mollato lì, nuovamente ad aspettare che la registrazione iniziasse...
Passati dieci, quindici minuti non piú, squilla il cellulare, dalla regia mi dicono: "Zanin stiamo per registrare... può seguire in audio". Riprendo in mano la cornetta, sento la sigla e poi Mentana che presenta la trasmissione, il tema, gli ospiti presenti...
Tutto questo lei lo sa, l’avrà visto. Io con la cornetta in mano, attraverso il filo di suono che mi arriva, seguo i vari interventi. Immagino ció che non vedo. Immagino la tensione di Marco Salvia, la sua freddezza nel raccontare, noto i termini approppriati e misurati che usa, la corretta coniugazione dei verbi, ammiro la calma e la serietá di Don Albanesi, mi sorprende e mi riempie di gioia il suo intervento: oh finalmente, finalmente, finalmente, evviva Dio, un prete con le palle, un prete vero, non ipocrita!!! (tanto di cappello). Sento D’Annibale che non ho mai visto una volta, non so che faccia abbia, lo sento dire cose scontate, altre campate in aria e inesatte. Sento la forzata risatina e gli scioglilingua del mio nemico giurato Meluzzi (nota bene, lunedí, che ero collegato su Skype al pc, un cortese signore che aveva chiesto un contatto audio, mi consigliava caldamente, cristianamente, umanamente, disinteressatamente di pensarci tre volte prima di raccontare certe cose come giá facevo impunemente da tempo in internet, perché c’erano, se mai l’avessi scordato, fior fiore di avvocati che difendevano il Gelmini, lo tenessi ben presente prima di sparare altre cazzate e spargere altro fango sul suo operato e sulla sua persona. "Vorrei dirle", precisava il tizio, "non pensi tanto a Don Gelmini, vecchio e malato, con un piede già nella tomba avvezzo a lottare e a difendersi... il male che fa é ai ragazzi delle comunità, tutto quel chiasso e quelle accuse  infamanti e calunniose li hanno confusi e messi in pericolo".
Seguo la trasmissione, sento la testimonianza della madre e del figlio e mi fa bene sapere che sono lì a dire la verità... poi seguo ancora il dibattito, Meluzzi é insopportabile, falso, fazioso, incredibile, scorretto, in cattiva fede... pause pubblicitarie, altri interventi. Mentana passa il documento che racconta i passati canaglieschi e truffaldini del Monsignor Gelmini che io conosco bene (manca  un episodio  gravissimo che Mentana e immagino solo gli inquirenti conoscono e che quando salterà fuori don Gelmini non avrà posto dove nascondersi se non nella pietà di Dio e in una tomba).
... Ed ecco tocca il mio turno. Mentana mi sta introducendo. Si immagini lei al mio posto. Davanti a me un muro bianco. Una stanza spoglia, albergo vuoto, io seduto sul letto, il telefono in mano, una penna e un foglio di carta sul comodino dove ho segnato degli appunti e altri li ho segnati durante la registrazione. Sono mesi che sono pressato, insultato, minacciato, avvertito, consigliato di lasciar perdere questa battaglia contro don Gelmini, una storia che iniziò piú di quaranta anni fa... e mi prende una grande emozione. É giunto il momento in cui, dopo essere stato scambiato per matto, per mitomane, per figlio di puttana, per bugiardo, posso dire a un milione di italiani chi veramente è quel prete che in certe foto si presenta come il mago Otelma, in altre come un prete di campagna, in altre come un santo perseguitato, infine come amico di potenti politici, Berlusconi in testa. In questa interminata attesa di andare in onda, in questi interminati anni e grande scoramento che mi prendeva quando nessuno mi voleva credere, dopo essermi preparato mille discorsi e una quantità infinita di spiegazioni da dare, con precisi episodi da raccontare, date e fatti anche inspiegabili, coincidenze incredibili, confidenze  dolorose ricevute, telefonate fatte, lettere anonime scritte, scherzi da prete inscenati (il falso arresto a Fiumicino di Gelmini 10 anni fa) per far sapere, informare, far sorgere almeno un dubbio su chi realmente fosse il "Don", dopo essermi preparato sin nei dettagli tutto quello che avrei dovuto dire per essere chiaro ed essenziale, ebbene sento Mentana che mi presenta come un attore che ha fatto Amarcord, quindi i nomi dei quattro film in seguenza precisa, come glieli avevo detti poco prima, idem per il teatro e conclude... conclude dicendo che... dopo aver fatto questo, mi sono perso...
Perso!!!?? Ho avuto un fremito di ribellione. Ma perso dove?... Nei meandri della droga?.. Nell’alcool?... Nella giungla?... Nella merda?... Nel vizio innominabile?... Perso in Dio?...  No, Mentana non lo ha detto dove mi sono perso. Si é limitato a dire che mi sono perso e basta. Ma che cazzo ne sa lui di me, della mia vita, della mia perdizione! Ma cosa gli viene in mente di dire a questo signore, mai incontrato una volta, completamente disinformato sul mio conto, penso io. Ma che stronzata ho fatto ad accettare di parlare in questa trasmissine dove vengo presentato come un poveraccio piuttosto che come un prezioso collaboratore!!! E del mio libro perchè, perchè non ne ha parlato? Ma il libro è anche uno dei motivi per cui sono qui a sputtanare un prete impostore laido e criminale che assomiglia... a quell’altro prete, a quello che me l’ha buttato nel sedere quando avevo 13 anni e che tutti lodavano, osannavano, credevano santo... forse lo hanno fatto pure vescovo, chissá...
E a questo punto, colpo magico di bacchetta, la lavagna della mia mente si fa nera o bianca, fa lo stesso, e dalla sua superfice sparisce tutto. Vuoto assoluto, un inesprimibile senso di vertigine e nausea, la senzazione di essere dentro a un sogno stregato, la lingua paralizzata. E ora cosa racconto, da dove comincio? Non trovo niente... Non so neanche da dove cominciare. C’è un automatismo in noi che ci consente di aprire bocca e di balbettare qualcosa anche quando ci stanno per fucilare. Questo automatismo scatta ed inizio ...
Non mi faccia, caro xxxxx, raccontare ciò che giá sa e ha visto... (Immagino il godimento di Meluzzi nel vedermi imbranato, titubante, camminare sul un filo teso con lungagini insopportabili per Mentana). Quello che della mia testimonianza si é visto e sentito nella puntata trasmessa in serata é un montaggio, sì, un montaggio fatto con tagli studiati per rendere tutto piú confuso... e contorto. Infatti il racconto di come ho incontrato Gelmini, da Villa Borghese, dove lo incontrai assieme a un amico ladro, quindi il ristorante dove ci portó a mangiare, tutt’ad un tratto passa a Castel di Tora. Tagliato un pezzo. Infine si sentono le mie scomposte proteste per l’interruzione fatta dal Meluzzi. 
Caro XXX, ho risentito via Skype in serata la registrazione integrale in audio fatta in studio e si sente bene che a un certo punto, sentendomi raccontare ciò che poi Mentana appunto ha tolto, tagliato, il Meluzzi, cominciando a gridare, mi interrompe, minaccia di alzarsi ed andarsene e chiudere la trasmissione lì. Se la faccia dare e la ascolti!
E’ questo il modo di fare giornalismo indipendente e obbiettivo, rispettoso? Veda lei cosa si può fare, minimo una rettifica, le scuse non mi interessano, ma Mentana dovrebbe avere l’onestá di dire a Matrix la settimana prossima, riferendosi alla puntata su Don Gelmini, che per la fretta, per sbadatagine, o per la tensione, per Gesu’ e Maria se vuole, ha mancato di presentarmi come doveva, e deve altresì essere così gentile, se può, di passare il pezzo tagliato prima che arrivi su YOUTUBE.
Sono costretto a farlo per la mia persona, la mia dignitá, e per fare chiarezza. I cinquecento euro, poi, che mi hanno proposto per il disturbo, visto che non ho firmato nulla, Mediaset può tenerseli, vivo anche senza. Un caro saluto, Bruno Zanin



Luned́, 14 gennaio 2008