Lettera
Sex crimes and the Vatican

di Rosario Amico Roxas

Sarà ancora la fede in Cristo a risollevare la Chiesa, grazie a quanti sacrificano la loro esistenza per servire la Chiesa e permettere, così, il prosieguo della promessa del Messia «Non prevalebunt».


Riceviamo e pubblichiamo


La difesa d’ufficio della Chiesa, in ordine alla trasmissione di Santoro, apparsa puntualmente sul “Giornale” della famiglia Berlusconi, obbliga a movimentare il dibattito, perché non basta che il sig. Silvio pretenda escludere dalla cittadinanza cattolica quanti non si allineano alle sue attestazioni di improvvisata religiosità.

La trasmissione ideata dalla BBC è stata traumatica, ma va identificata nei mezzi e nei fini che voleva perseguire; infatti è emerso quanto da tempo stiamo sostenendo, e cioè che i personaggi coinvolti nelle turpi storie non sono sacerdoti, bensì pedofili travestiti da sacerdoti, che non avrebbero mai dovuto vestire l’abito talare, così come improvvisati “defensor fidei” dell’ultima ora dovrebbero avere il buon senso di tacere per non inquinare, con i loro interessati interventi, la genuinità della fede che anima il popolo dei credenti.

No ! Mons. Fisichella non ha saputo difendere l’istituzione della Chiesa, perché non ha saputo portare gli argomenti nel loro giusto alveo, insistendo sull’esigenza di una difesa malgrado le evidenze, offrendo il primato alla Chiesa da sostenere che non alle vittime da confortare,

E’ l’itinerario che la Chiesa deve rivedere e ricostruire, stante il fatto che quello attuale sostiene la Chiesa ma allontana i fedeli, deludendoli nella speranza e nelle attese.

L’ufficialità delle Chiesa, ribadita anche nell’ultimo volume di Benedetto XVI “Gesù di Nazaret” sostiene l’esigenza di ricercare i valori, al fine di fornire una solida base dottrinale ad ogni individuo, per accostarsi alla realtà irrobustito dalla dottrina.

Ma è dilatabile a tutti i credenti tale itinerario ?

Bisogna prima conoscere la realtà, attraverso tutti i mezzi oggi disponibili e cercare di comprendere quali domande essa pone alla fede.

Cristo non può essere la soluzione di tutto, anche della violenza, se non si conoscono le cause che tale violenza hanno generato.

Si tratta anche della violenza verbale, come l’attacco alla Chiesa a causa di un pugno di uomini indegni dell’abito che hanno usurpato.

II coraggio della Verità può essere il solo viatico alla resurrezione delle Coscienze, non certo una direttiva come “Crimen sollecitationis”, scritta e firmata dal card. Ottaviani nel 1962, ma confermata nel 2001 da papa Ratzinger, che impone un silenzio che somiglia troppo all’omertà; un silenzio imposto pena “la morte dell’anima” attraverso scomuniche.

Il paradosso sta anche nella confusione che viene ingenerata tra peccato e reato; così la Chiesa impone che venga ritenuto dallo Stato laico come reato, quanto ha deciso trattarsi di peccato, come le unioni di fatto, contro le quali lo stesso Stato laico dovrebbe intervenire a livello punitivo misconoscendo anche i diritti più elementari.

Ma nello stesso tempo la Chiesa esige che ciò che lo Stato laico reputa essere un reato, come la pedofilia, venga considerato, quando commesso dal proprio clero, come un peccato da amministrare all’interno della Chiesa, minimizzando gli effetti e svilendo le legittime attese di quanti quei reati hanno subito.

Ecco che si ripropone l’esigenza di conoscere la realtà, in tutti i suoi aspetti, per poter calare dentro di essa i valori etici e sociali, senza fraintendimenti e senza mezze misure.

La Chiesa dovrà riprendersi il coinvolgimento con i problemi del popolo,che è lontanissimo dalle istanze diplomatiche, dal potere temporale, dalla esibizione di opulenza che contrasta con l’insegnamento di Cristo; così è stato per il viaggio in Brasile di Benedetto XVI, apparso subito come un viaggio di Stato, più che un pellegrinaggio in una terra devastata dalla povertà morale e materiale, ma sostenuta dalla più genuina fede in Cristo.

La genuinità delle “Beatitudini della montagna” , nel libro citato di Ratzinger, è diventata una epistemologia del trascendente che il popolo cristiano non può capire, perché attanagliato dai problemi quotidiani della povertà e dalla miseria che contrastano con le visite di Stato.

Non basta una sedia gestatoria per spalancare le porte del Paradiso, quando ci si pone come alternativa a quel cammello che continuerà a passare dalla cruna di un ago.


Rosario Amico Roxas



Martedì, 05 giugno 2007