Preti pedofili - Riflessione
Domine, quo vadis?

Scritto da Vania Lucia Gaito

Dal Blog "Viaggio nel Silenzio"
Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: "Chi cercate?". Gli risposero: "Gesù, il Nazareno". Disse loro Gesù: "Sono io!". Vi era là con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse "Sono io", indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: "Chi cercate?". Risposero: "Gesù, il Nazareno". Gesù replicò: "Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano". (Vangelo di Giovanni)
Sul Corriere della Sera di ieri, così come su altri quotidiani, è apparso un articolo che riportava una comunicazione del cardinal Bertone, segretario di Stato Vaticano, in cui si annunciava che, nella prossima visita del Papa negli Stati Uniti, il Pontefice chiamerà i cattolici statunitensi a una «purificazione» collettiva, dopo lo scandalo dei preti pedofili.
Viene specificato, inoltre, che nel programma della visita papale, non ci sarà nessun incontro con le vittime dei preti pedofili, sebbene le associazioni e i gruppi che si occupano delle famiglie colpite lo abbiano richiesto a gran voce.
Ratzinger terrà invece un discorso ai sacerdoti, nella cattedrale di San Patrizio, a New York, e parlerà del "fatto doloroso" che «ha ferito la Chiesa cattolica negli Stati Uniti come la Chiesa cattolica in tutto il mondo».
Perchè terrà questo discordo ai sacerdoti e invece rifiuta di incontrare le vittime? Non è compito del vicario di Cristo essere vicino ai deboli, agli oppressi, a chi ha fame e sete di giustizia? Non dovrebbe essere rivolta principalmente a loro la sua compassione, la sua visita? Non c’è forse scritto nel Vangelo "Beati gli afflitti, perché saranno consolati" e "Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati"?
Il Vaticano ha nuovamente scelto la strada dell’emarginazione delle vittime, facendo finta di non vedere e non capire, piuttosto che la strada del Vangelo. Saranno dette belle parole, come sempre, certo. Ma parole e basta. I fatti non vi corrispondono. E non sono certo i cattolici statunitensi a doversi purificare: molte famiglie cattoliche sono state distrutte da sacerdoti che hanno abusato dei loro figli. E’ il clero a doversi "purificare", semmai. Il clero che ha abusato, il clero che ha insabbiato, coperto, trasferito. Qual’è la colpa dei cattolici, se non quella di aver subito quello che Ratzinger chiama "fatto doloroso" e che per quelle famiglie è stata la tragedia, la distruzione della loro vita? Alcune vittime dei sacerdoti pedofili, negli Stati Uniti, si sono suicidate. Per la vergogna, per l’impossibilità di andare avanti, per l’incapacità di sopportare un peso enorme, schiacciante. Andrà a far visita a quelle tombe, Ratzinger, oppure li considererà indegni del perdono di Dio perchè hanno posto fine alla propria vita, alla stregua di Welby? E sono loro ad essersi tolti la vita, oppure è stato il sacerdote che li ha abusati, violentati, gli ha imposto il silenzio, ad uccidere in loro ogni scintilla di vita?
Troppo comodo fare discorsi ai sacerdoti, nella cattedrale di San Patrizio. Perchè sottrarsi a tutto il resto? Ma a questo sottrarsi, si sa, Ratzinger non è nuovo. Qualche anno fa, per esempio, si sottrasse ad un processo, negli Stati Uniti, che lo vedeva imputato per aver ostacolato la giustizia, quando ricopriva la carica di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, consentendo il trasferimento dei sacerdoti pedofili da una parrocchia all’altra (per non parlare del fatto che alcuni di questi sacerdoti pedofili, ricercati dalla polizia nei Paesi di provenienza, sono stati accolti e nascosti in Italia e in Vaticano). L’accusa fu formulata dall’avvocato Daniel Shea, e il tribunale era quello di Houston, in Texas. Il Vaticano fece di tutto per tenere lontano Ratzinger dalle aule giudiziarie , e alla fine, non appena fu eletto pontefice, richiese l’immunità riservata ai Capi di Stato .
Molto diverso, questo modo di fare, da quello di Gesù nel Getsemani. "Chi cercate?" "Gesù, il Nazareno" "Sono io". A Roma, sull’Appia Antica, lì dove incrocia la via Ardeatina, c’è una chiesetta. Si dice che essa sorga là dove Pietro, in fuga da Roma per sfuggire alla persecuzione di Nerone, incontrò Gesù, che invece andava verso Roma. Pietro si fermò e gli chiese "Signore, dove vai?" E Gesù rispose: "A Roma, a farmi crocifiggere al posto tuo."
Quante altre volte Cristo dovrà essere crocifisso ancora?

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Domenica, 13 aprile 2008