Notizie - Como
Fuga di notizie, al vaglio la posizione dei monsignori Cantoni e Bedetti

di Marco Romualdi

Confermata intanto l’iscrizione nel registro degli indagati del vescovo emerito Alessandro Maggiolini


http://www.corrieredicomo.it/frm_articoli.cfm?ID=86170

Le voci lasciano spazio alla certezza. In Procura a Como, il nome di Alessandro Maggiolini, vescovo emerito della Diocesi lariana, è nel registro degli indagati come appendice all’inchiesta più ampia e complessa che vede don Mauro Stefanoni accusato di violenza sessuale su un ragazzino. Per il vescovo emerito il pm Maria Vittoria Isella - la stessa che ha ereditato dal collega Vittorio Nessi il fascicolo sul religioso - ipotizza il favoreggiamento personale. In altre parole, una indebita “ingerenza” nell’inchiesta che la polizia ha portato avanti. Per il magistrato, Maggiolini avrebbe messo sul chi va là lo stesso don Mauro dell’esistenza di un’indagine sul suo conto. Maggiolini, da parte sua, la pensa diversamente. E lo ha voluto ribadire anche al giornale radio Rai commentando il polverone che si è sollevato: «Non sono mai stato lo 007 dei miei preti», così Maggiolini, che poi ha ribadito quello che da ieri dice a chi gli chiede conto di questa sua iscrizione nel registro degli indagati: «Ho parlato, è vero, con don Mauro, ma perché la notizia era già diffusa. È arrivata da altre fonti». E proprio su queste fonti si starebbero incentrando le attenzioni del pm Isella. Che vuole andare sino in fondo e capire come in Curia sia arrivata l’informazione dell’indagine sull’ex parroco di Laglio. Una “talpa”? Nessuna conferma anche ieri alla Procura di Como. Resta, di certo, solo l’iscrizione di Maggiolini nel registro delle persone sottoposte ad indagini mirate anche se lui continua a ribadire la sua serenità e l’assoluta estraneità da queste accuse. E resta, soprattutto, da definire la posizione dei due collaboratori del vescovo Maggiolini che materialmente per primi hanno incontrato il religioso sospettato della violenza sessuale su un ragazzino: Oscar Cantoni, ora vescovo a Crema, e monsignor Enrico Bedetti. La loro posizione sarà vagliata in queste ore dalla Procura. Nessuna conferma sul loro coinvolgimento anche se - per ammissione dello stesso don Mauro - furono loro i primi che incontrò in Curia e che gli fecero domande specifiche sulla vicenda.


Marco Romualdi



Venerdì, 16 maggio 2008