Preti pedofili
CASO MARCHESE: TROVATO UN ACCORDO PER IL RISARCIMENTO

da Agenzia ADISTA n. 37 del 26-5-2007

33889. AGRIGENTO-ADISTA. Si è conclusa con una “transazione”, un accordo fra le parti, la vicenda che aveva visto contrapporsi Marco Marchese e il vescovo di Agrigento mons. Carmelo Ferraro (vedi nn. 54/04, 35, 73 e 81/06). Il vescovo aveva chiesto a Marchese, vittima di un prete pedofilo che aveva già patteggiato la condanna a 2 anni e 6 mesi, un risarcimento di 200mila euro per danni all’“immagine” e al “prestigio” della Chiesa di Agrigento presso l’“opinione pubblica”. La “colpa” di Marchese era stata quella di denunciare pubblicamente non solo gli abusi subiti, ma anche le responsabilità e i silenzi del vescovo nel corso dell’intera vicenda. Pochi giorni dopo la puntata di Mi manda Rai Tre del 15/12/2007 nella quale era stato trattato il caso, mons. Ferraro aveva però fatto marcia indietro ritirando la citazione. La decisione era stata annunciata attraverso una lettera fatta leggere in ogni parrocchia della diocesi e riportata dalla nostra agenzia (vedi Adista n. 3/07).
Ora è stato firmato un accordo contenente il riconoscimento di ogni responsabilità da parte del sacerdote già condannato, il quale si è impegno a corrispondere a Marchese un risarcimento economico per i danni morali subiti. L’ammontare del risarcimento - per quanto coperto da una clausola di riservatezza presente nell’accordo - corrisponderebbe a una somma superiore a quella di 50mila euro inizialmente richiesta dallo stesso Marchese. In altre parole, la curia ha fatto di tutto per evitare il procedimento civile, liberarsi delle responsabilità “formali” che la vedrebbero non estranea ai fatti. Ma non ha potuto non riconoscere la fondatezza delle richieste di Marchese “delegando” al sacerdote il pagamento del risarcimento richiesto.
I soldi del risarcimento sono stati destinati da Marco Marchese all’“Associazione per la Mobilitazione sociale” (www.mobilitazionesociale.it), fondata nel 2004 da lui e da altri giovani di Palermo per combattere il disagio giovanile e promuovere campagne di sensibilizzazione sulle violenze a danno di minori. “Attualmente è soprattutto grazie a queste risorse che continuiamo a mantenere una sede e un telefono - ha dichiarato Marchese ad Adista -. Partiremo presto con una campagna di informazione e di sensibilizzazione rivolta ai bambini e a coloro che hanno subito abusi. Il 23 giugno faremo una fiaccolata silenziosa per ricordare le vittime della pedofilia, tra le quali le tante vittime di questa Chiesa che, spesso, oltre ad abusarne, le costringe al silenzio e all’isolamento”.
“C'è ancora tanto da fare - ha aggiunto Marchese -: aiutare chi ha vissuto sulla sua pelle, ancor prima che l'abuso fisico, quello spirituale. La Chiesa, a parole, ha condannato fortemente la pedofilia e il tradimento di qualche sacerdote, ma fa ben poco per aiutare le vittime. Tutti noi aspettiamo ancora oggi che qualcuno si pronunci sul documento che impone ai vescovi il silenzio assoluto su queste vicende. Noi vogliamo combattere il silenzio. Nessuno deve essere lasciato solo!”.



Giovedì, 24 maggio 2007